449 MDXf, SETTEMBRE. 450 Di Padoa, di provedadori generali, di hore 17. Come in quella hora sier Andrea Grili, prove-dador, era montalo in barella per venir a Veniexia a restaurarsi di la egritudine, juxta la licentia auta. II provedador Moro stava meglio ; il governador con la febre. Iteni, solo il provedador Capello è im piedi, et tulo eri haveano dato danari a le zente d! arme, di ducati 5000, li fo mandati. 231 Sumario di tre leterc, abute di Roma, dii pro-thonotario Lipomano a suo fradelo, sier Hironimo, la prima di 21 avosto 1511, poi di 26, recevute a dì... . dito. Come il Cardinal San Zorzi havia questa malina comunichato il papa di sua mano, el qual poi à mangiato uno ovo. Volse caule e carne salata, et el Cardinal San Zorzi mangiò con soa santità. Il papa dice, voi morire. Si dice, à dato al ducila di Urbin ducati 28 milia, a madona Felice, sua fìola, ducuti 12 milia, a domino Nicolao, suo nepote, ducati 8000, et absolto il ducila predilo di haver amazato il Cardinal Pavia; et Roma è solo sopra. Et è sta morto uno davanti caxa, dove 1’ habila, da 5. El Cardinal Argentino è morto con bona fama. Se dice, sarà papa el Cardinal San Zorzi o Flisco, et venendo li absenti, forssi si farà altri. Il re di Franza ricomanda el Cardinal del Final etc. Dii dito, di 26. El papa, se dice, esser migliorato, licei Marco Archangelo, medico, mete la cura quasi disperala ; non voi mangiar nisi olive, sarde-le, et bevere. Tutti li medici li sono vernili in fastidio, et li dice vilanie, maxime al Rabi, e che ’I voi mangiar et bever a suo modo, e che s’ el morirà, sarà vergogna de lui Rabi. Marco Scipio beri li las-siò mangiare uno persicho ; parve stesse meglio. E l’altro giorno con uno, che era solo lì, il papa disse, io son contento mangiar una sopa techo ; li medici furono conienti. Fatta una grande sopa dixe, lasame gustar lo vino, el lo bevete tutto, e dise hor mangia tu lo pane. Qui heri intrò Fabricio Colona ; sono etiam molli Orsini. Tutti d’acordo dicono, di haver uno Cardinal per Ihoro, zoè do, etiam lo episcopo di Conti, che ha una bolla, quale la fece papa Alexandro de’cardinali in plenitudine potestatis. Questi Colonesi et Ursini dicono etiam, volere loro custodire Roma, e non fanti forestieri, et lo hanno fatto intender al Cardinal San Zorzi. Mai Roma fo più in arme in morte alicujuspontificis di quello è nunc, nè in magior pericolo. Dio ce ajuti ! Li cardinali Sorente et Borgia sono a fondi, et aspectano I Di arii di M. Sanuto. — Tom. XII.' il papa mora; ma se Dio fazi che ’1 viva, credo che omnino questo septembre farà cardinali, el non aspelerà a Natale. E l’ultimo concistorio fu dicto, che ’1 voleva far, et el Flisco mandò a dire al Medici 231 * che ’1 non anderebe a palazo, et che ’1 non andasse etiam lui. Li rispose, che ’1 voleva andare, et che ’l non credeva el papa facesse concistorio per questo. De lige non credo possi seguir cossa niuna buona con Spagna. Videbimus. Item, .è morto Stefano Jenua et fallito lo bancho. item, in una poliza scrive, son slato dal Cardinal Medici, dice, che ’1 papa è migliorato asai, e sì ’1 vorà guardarsi el guarirà, mi fa asai desordeni ; e questa mulina, a dejuno, ha bevuto due charafe di aqua et mangialo sorbole. S’el guarise, credo farà molte cose che le persone non lo pensano. Si dice, avanti el si amalasse à sotoscrito a li capitoli dii re di Franza, tamen lui dice non esser el vero. Stimano di una Intera di Piero Rizo, maistro di corieri, di Roma, 27 avosto, a sier Ztiam Badoer, dotor et cavalier. Lo pontifìce, a dì 23, fu dito morto a hore 19, e questo fu, perchè missier Bortolo de la Rovere messe in castello la moglie e fioli maschi e femene, cossi lo baricello e tutta la terra si messe in arme, et è venuto asai Colonesi; tamen, fin qui, non è stato novità alcuna, se non qualche uno haveva brigà. Ozi il papa sta bene, et si spiera di conva-lescenlia, havendo lui bona volontà: Dio lo conservi e faza quello sia meio p?r illustrissima Signoria ! Francesi, fiorentini, milanesi, feraresi hanno scrilo et falò grande triunfo; forse, vivendo sua santità, ne farà demostralione. Copia de una letera di sier Federigo Contari- 232 ni, provedador di stratioti, data im Padoa a dì primo septembrio 1511, hore 7 di note, drizata a sier Marco Antonio Contarmi, so fradelo. Magnifice ac generose frater carissime. Ilozi vi fu scripto per el canzelier mio, sicorne io mi atrovava fora con zercha cavali 300 de’ stratioti, ' et vi fu dicto el nome de li capi et con zercha balestrieri 300, al governo de li quali era il signor Junnes da Campo Fregoso, et se partissemo heri sera, ad hore 24, et luta nocte cavalchassemo, el a 1’ alba se ritrovassemo a Santa f, dove si ponesse-mo in arguaitoet facessemo corer cavalli ¡00 ira 89