537 MDXI, SETTEMBRÉ. 538 Dii dito. Mandano mostre di zentilhomeni fate davanti ¡1 magnifico colateral generai, qualli si hanno dolto, non sono mai stà nominati de lì, et non si sa pur siano venuti a servir la Signoria nostra in Tré-vixo, e li laudano assai. 279 Sumario di una letera dii conte Hironimo da Por zìi, di Poma, a dì X septembrio, driza-ta a sier Zuam Badoer, dotor et cavalier, recevuta a dì 18 dito, 1511. Chome sono letere di Franza, di 2, le qual ma-zor parte sono generalia, concludendo tamen che Franza non pole far pace con il papa se prima non se adata le cosse de l’imperador con venitiani, e perdi è il papa non scrisse al suo oratore de lì quello havea comesso a quelli cardinali, zoè che Franza volesse l'alicharse in la pace tra l’imperador e venitiani, et il papa adjuteria con soi danari in parte e similia. Par che Franza se habia meravegliato che el non sia scriplo e ti am questo a lo oratore suo ctc. Heri fu scripto uno breve a Zuam Paulo Bajon, che potesse libere andar per le terre di la chiexia etc., sì che spera, presto sarà di qui. Se dice cìie molli zentilhomeni milanesi sono stati per aconzarsi con lui e cussi brexani, e lui li ha risposto, haver preparate za tutte le sue zente. Sono letere de 29 dii passato, de Trento, de lo imperatore a lo oratore di Spagna, eli’ è morto, póntifice velit procurare quod libera sit electio et non srquatur schisma, tamen dove sia lo imperatore, de qui non si dice altro etc. La causa clie.’l re di Franza ha resposto per verba generalia, lo perchè tunc havea hauto letere, che ’1 papa era morto, et poco da poi che omnino el moreria presto; tamen sua santità, grafia Dei, è migliorata, ma questa note ha auto uno poco di caldo, et quasi ogni nocte. Ilozi ha fato concistorio in ledo ; ha dato lo episcopato di Concordia, era dii Cardinal Argentino, a missier Zuanne, canonico di Padua, olim suo fratello majore, pagando li debiti ; li altri benefìcij de Italia ha dati a missier Ilironimo, suo fratello etiam. Item, dii conci- lio di Pisa, come si scrive de là, è stato uno abbate con dui furfanti a cominciar la prima sessione, benché erano pochi che senlasseno, licet li fusse facto alcuni comandamenti a quelli che officiavano,S:he cantasseno le letanie et missam Spiritus San-cti etc., tamen noluerunt obedire, e fu facto certo acto vacua ecclesia. El Cardinal del Final, a dì 28 dii passato, gionse a Zenoa credendo che ’1 papa fusse morto, e succedere lui ; et a dì 5 di questo non era partito. San Severin dovea partirse de lì per il concilio, come dicono. 11 papa ha scripto uno breve al cardinal Voliera a Fiorenza, molto humano etc. Franza voria per pontífice Final, e non pos-sendo quello, voria Flisco, de che li Flischi non l’à auto per bene. Non audeo scribere omnia de Spagna et de rebus invisibilibus, idem est, et idèo transeam, licet multa possem dicere etc. Sumario di una letera di sier Piero Venier, fo 279* di sier Domenego, data in Poma a dì 9 septembrio 1511\ et recevuta a dì 18 septem-brio. Come el pontífice stava ben di la persona, ma, per dito universal, del spirito sta malissimo respeto le hochorentie che vanno atorno, e za sono in moto; tdmen è libero di Mire. L’orator è stato questa matina a corte e intrò dal pontífice, qual era con cardinali e molti prelati per voce publica. Soa san- • tità à mandà per l’orator di fiorentini et il forzo di suo’ primarij, che sta qui in Roma, e li ha fato intender con gajarde e brusche par-ole, che i scrivano a Fiorenza e tegnano modo che i Pixa nè in alcun alcun altro suo locho sia dà recepto a li cardinali nè altre persone che siano per voler andar al concilio, ciladi per quelli cardinali e suo’ fautori, nè dar-ge vituarie, nè modo de alcun subsidio, e facendo altramente è per farli gran cosse, e facendo, sarà contra la promission ultimamente li feno essi fiorentini quando li fece aver Monte Pulzano, e serano degni de ogni sua indignatione. E vien dito, certo za sono comenzati a zonzer a Pixa e in quelle parte alcuni pochi prelati, e vien dito Santa f et San Severin, ma il Laschari è stato certo, e per nome dii roy di Franza à fato una longa narazion, et etiam è uno prelato per nome di l’imperador, sì che za i sono in facto del concilio, sì che il papa è in gran pensamento, e non tanto lui ma fi irsi de quelli reverendissimi cardinali che pretendeno al pontificha-to. La fama è, che il papa lm mandà per el ducha di Termeni, eh’ è a Napoli, e a soe spexe vuol el fazi presto 200 liomeni d’arme. Qui si trova el ducha di Urbim, e andando le cosse avanti se tien che ’1 redurà le so zente qui apresso; e, si dice per la terra, che per 20 dii mexe si sarà astreti a far le venderne, et questi romani signori, i qual quando fo dita la morte dii papa lutti lhoro primarij rimeseno ogni pasala inzuria tra essi e fezeno paze in publico per benefizio di la santa sede e libertà de Italia e sígnate di Roma, borra che ’1 papa sta ben e che