- 156 — commesso viaggiatore, un ingegnere, un professore, come accadde nel 1901 col Baldacci, quando si sparse per le montagne la voce del suo arrivo a Trabojna mocem. E se occorresse aggiungere alla sua un’altra testimonianza eloquente potrei ricordare l’opera dell’ambulanza garibaldina frai Malissori nel 1911, l’unica cosa modesta, ma utile perchè reale, fatta da Ricciotti Garibaldi per l’Albania. Quest’ambulanza composta dei Dott. Negri e Bologna ed inviata al confine albano-montenegrino di Trijepsci operò alcune diecine di feriti risparmiando loro molte ore di strada disastrosa fino a Podgoritza, ma curò sopratutto centinaia di malati accorsi da enormi distanze, da tutta quella regione in terribili condizioni igieniche a cui la Turchia non ha mai fatto vedere un medico. Le stesse impressioni riportava dal suo giro per le montagne dell' Alta Albania una missione nostra che curava più di diecimila malati. Fino a ieri anche in questo campo l’Italia ha fatto troppo poco respingendo o trascurando le proposte dei suoi consoli che suggerivano opportunamente l’impianto di piccoli ambulatorii medico-chirurgici, possibilmente in connessione coi nostri istituti scolastici. Finalmente, il piccolo ospedale italiano si apriva però a Scutari poco settimane fa ed un nostro medico veniva l’estate scorsa invitato ad impiantare in Valona un ambulatorio completo ed un altro piccolo ospedale. Benissimo : in paesi ancor primitivi 1’ opera del medico, meno di tutte sospettata e sospettabile, può più efficacemente d’ogni altra contribuire allo sviluppo generale della civiltà, nell’esplicazione devota della sua particolare attività professionale. Uomini ci vorrà che sappiano unire alle capacità tecniche, un profondo senso umano, una passione in qualche modo missionaria. Tali mi sembrano i bisogni più urgenti dell’ Albania in