341 MDXI, ACOSTO. 342 da poner a focho et fiama tutto el Friul. Zercha a le cosse di Franza habiamo, el re à promesso a l’im-perador persone 20 milia pagate, el qual re mollo dubita, ditto Maximiniano non fazi acordo con nui ; e per spie vien dito, sarà a mezo dii mese che yen il re di Franza a Milano ; jo non lo credo.' Nui non si partiremo di qui fino a qualche mxe, e fino li inimici sarano in campagna etc. Sumario di una 1etera venuta di Roma, di ultimo avosto 1511, dii conte Hironimo di Pormi, ricevuta a dì 3 septembrio. Come ha inteso, per la via di lo episcopo di Gaeta, nepote dii Cardinal, quondam di Napoli, che’l ducha di Calabria, qual era apresso il re di Spagna, era fuzito, e non si sa dove sia ito. JJlterius che ’1 confaloniere di Fiorenza, di Sederini, laborabat in extremis ; e l’una e l’altra nova aierma, esser vera ; quale cose se tengono secreto. Eri tuli questi signori auditori di rota fu in congregatione, davanti il pon-lifice, come si crede, zercha le cosse dii concilio. In questi dì lo episcopo di Cortona, fiorentino, eh’ è di Caponi, li disse, che per niun modo fiorentini voleano patire che ’1 concilio si facesse a Pisa ; non sa quello sarà. 175 Da poi disnar fo pregadi el vene queste letere: Di Trevixo, di sier Zuam Paulo Gradenigo, provedador zeneral, di eri, horre 18. Dii zonzer suo lì, et, avanti smontasse da cavallo, andò atorno la terra con il podestà e capetanio, sier Andrea Do-nado, vedendo il tutto. Bisogna ruinar molte caxe, et za à principiato, e damatina, eh’ è ozi, etiam an-derà provedendo a quello bisogna ; non è fanti, ni altro etc. Noto. Eri sera fo manda alcuni homeni maritimi lì, a Treviso, da esser messi a custodia di le porte, la nome di qual scriverò di solo. Di Padoa, di provedadori generali tutti tre, e li rectori scriveno sotti. Come il campo è a No-venta di Vesentina, et che hano dito al magnifico capetanio di le fantarie, vadi da Padoa a Treviso con zente. È contentissimo, e si darà danari a ìi fanti, si potrà, e dornan anderà a Trevixo ; e cussi il signor Troylo Savello, Vitello Vitelli et Troylo Urssino con le Ihoro compagnie, e si fa le mostre. Item scrivono, il governador solicita la licentia, compie questo mexe la ferma; à inteso, è sta tolto, per governador, Zuam Paulo Baion. È mal contento etc., ut in litteris. Fo intrato in la materia dii prefato domino Lu* zio Malvezo, governador sopradito. Alcuni di colegio voria rifermarlo ancora per governador, con prò-niission, portandossi bene, farlo capetanio zeneral ; altri non si voi fidar de lui; olii aliter sentiunt. Con effeto, nihil valet, et è amalato di franzoso, pur cavalcha per Padoa e va provedendo. E sopra questa materia parlono molti, videlicet sier Zorzi Emo, savio dii consejo, do volte, sier Sabastian Zu-stignan, el cavalier. e sier Zuam Badoer, dotor et cavalier, savij a terra ferma, sier Piero Capello, cao di X, sier Antonio Condolmer, sier Alvise d’Armer et sier Andrea Loredan, fo cao di X, et sier Mariti Morexini, fo avogador ; e fo terminato indusiar, e comandà grandissima credenza, perchè con effeto l’importa. Et fo leto la parte di quelli sono debitori, di ca-zarli di pregadi si non pagerano; e, il primo pregadi, si exequirà la parte. Et, licentiato il pregadi, restò consejo di X con zonta ; et fu preso, zercha domino Zuam Paulo Man-fron, qual voi il cavalier Biancho per contracambio, che il colegio possi vegnir con le sue opinion al pregadi, zercha questo cavalier Biancho, è prexom e rebello per aver roto la fede; è homo dii consejo di X. Noto. Fra’ Jocondo, inzegner, stato a Trevixo, ritornò con il desegno di Trevixo, e voi esser aldito dal colegio, e fin bora non è sta aldito. E cossa importante ; e poi, intrato in colegio, li fo fato un gran rebufo, avia mal fato. In questo zorno, a borra di vesporo, vidi in 17 chiexia di San Marco intrar nel santuario li infrascri-pti, videlicet: sier Antonio Grimani, procurator, sier Andrea Venier, procurator, sier Anzolo Trivi-xan, consicr. sier Piero Balbi, savio dii consejo, sier Andrea Trivixan, el cavalier, savio a terra ferma, sier Hironimo Tiepolo, cao dii conseio di X, el il canzeìier grando, domino Francesco Fasuol, dotor, et vene domino Aguslin Gixi, e li moslrono le zoje, e fo cavate fuora da darle per sua cauzione; diman si farà l’instrumento, e poi darà ducati..... milia. A dì 8, la matina, fo letere di Padoa, di provedadori. Di provision fanno e dii partir, eri, il capetanio di le fantarie con fanti 700 per Treviso, solo diversi contestabeli, et ozi anderà le zente d’arme, et li hanno dato danari. Irn Padoa è gran con-fusion per la gran zente vi he ; tutto il conta’ dii padoam e castelli e di visentina ivi sono etc. Item, si manda danari per dar a li fanti, et zente d’arme