o63 mdxi, settembre. 564 Melcagpo da Forlì, era alozato con li cavali lizieri a Campo San Piero, Citadela, e non vi era si non 3 dentro a nome dii signor Pandolfo Malatesta, qualli è sta presi. Nolo. Vidi una teiera di Padoa, che dovendo venir il signor Lodovico da Bozolo come capetanio di l’imperador de’ italiani, el havia preparato zerle lanze et assa’ fanti, mandoe a dir a l’imperador, o in campo, a li soi comissarij, li mandasse danari da pagar le zente, qualli li mandopo a dir, che mandasse a Milan, perchè francesi li dariano danari ; e lui, sdegnato, licentiò le zente e non vegnirà. Di Treviso, di sier Lunardo Zustignan vidi do ìetere venute questa matina, date eri, una di horre 19. Come molli de lì tien, i nimiei dehano venir acamparsi de lì per far qualche demostrazion, e saria ben i venisseno, perchè 0 (ariano ; ma per ogni raxon hora mai non è più tempo di venir lì, ma havendo el Friul e vituarie assai potriano far una ponta. Alcuni dubita, si vogliano invernar in queste bande, e ne farà stentar sto inverno con spesa grandissima. 1 nimici sono ancora a Narvesa e aspelano, li todeschi vegnino. Item sano de lì, che il provedador Mocenigo è stato in Udene, ma non ha ’uto ubidienti;!, nè hanno voluto lievi le artellarie, nè le rompino ; e Antonio Sovergnan è andato nel campo nimico, sichome de lì si ha inteso. Item, lauda aver eleto sier Zuam Paulo Gradenigo, con -sier, merita, procurator. ‘295* Dii dito, di horre 4_ di note. Come è venuto questa sera alcuni stratioti di domino Constantin Paleologo, i qual dicono esser stali tino a le sbare de’ nemici nè mai è-venuto algun a 1’ incontro ; e,' per quello hanno inteso, monsignor de l i Peliza ha-vea fato una crida, che in pena di la forcha e perder li patroni li soi cavalli, non fosse algun si oso di andar a sacoman a la volta di Treviso, e che domai'), over marti, a dì 23, si doveano levar. Etiam si ha, per i frati dii bosco dii Montello, venuti de li, come i nimici haveano messo a sacho luto el mona-sterio, eceto la sagrestia, e ohe 1’ haveano ocultata, et erano partiti de lì per non aver più de viver essi frati, e che se dicea, voleano venir a campo presto lì, a Treviso. Etiam per uno fameglio di uno homo d’ arme si lui, qual dice esser scampato, perchè el suo patron tuttq el dì lo bastonava e moria da fame, e che 4 pani di uno pugno grandi valea uno cavalato, eli’ è soldi 8, e si non fusse le vituarie, hanno di là di la Piave, moreriano da fame, e che se diceva per il campo, voleano venir lì a campo, ma non è venuti ancora niun di soi exploràlori, e vedendo stanno serali, è da judichar si siano per levar, ta- men desiderano i vegni lì a campo, e s’il se compie, come I’ è stà comenzà, Trevixo sarà la più forte terra dii mondo. Sier Aurelio Michiel, benché habi la tievre, non si ha voluto partir, et è venuto uno medico de lì. Scrive di zenthilomeni venuti via, etiam li so homeni è partili etc. Dii provedador Gradenigo, di 21, hore 5 di note. Come per exploràlori, partì questa matina di campo, si ha, esser ut supra a Narvesa fino’ a la Piave alozati, e alemani sono di là de la Piave e li aspetavano che rilornaseno, qualli è andati versso il Friul, poi voleno venir a campo qui, e alemani, per i lochi tolti in la Pairia, sono molto insuperbiti. Item, hanno spoiato i frati di la Certosa dii bosclio, qualli ozi sono venuti lì, a Trevixo, et vieneno a Ve-niexia, e dicono, zonti alemani, verano col campo qui, ma esso provedador non lo crede. Scrive, lì, in Trevixo, è molti amabili de li zenthilomeni et altri. Missier Naldo di Naldi è amalato, Domenego da Mo-dom, cuntestabele, sta grieve ; si duol, de lì non vi sono medici etc. Di Ancona fo letere, di 15, di uno citadin 296 de lì, praticò in Constantinopoli, scrive a Zuam Antonio de Paxin. Come in quella hora era venuto et zonlo uno bragantin, vien di Ragusi, con letere, come hano nova, per via di Sophia, che il fiol dii turcho, qual veniva conira il padre, sta in Tra-besonda, fo roto da 1’ exercilo dii padre e ferito su la testa ; qual poi, reasunte le forze, con 30 milia tartari è stato a l’incontro dii padre et halo roto et serato in Constantinopoli, et à ’uto za Andernopoli e fato amazar de alcuni di primarij turchi da conto, erano in dita cità, etc. Questa nova è grandissima,-e d’altro tempo saria da farne grande existima-tione ; al presente pochi ne parla, tanto preme le cosse di qua et maxime dii Friul. Et venuti in colegio alcuni di zenlilhomeni elecli per Trevixo, alcuni si fe’ di amalati, altri recusoe, et questi tre acetono di andar, e li fo balotato ducati 40 per uno et menino X homeni per uno, vi-delicet sier Alvise Pizamano, fo capetanio in.Barbaria, sier Lunardo Foscarini, fo sopracomito, quondam sier Zacaria, et sier Marco da dia’ da Pexaro, quondam sier Caroxo, fo podestà a Maram; et il Pizamano poi fo mandato per mandarlo a Monfal-con e restò in Maran. Di Roma, sul tardi, vene letere di V orator nostro, di 18 et 19. In conclusion, le cosse di la liga va in longo ; el papa desidera la conclusion per quello dimostra, ma l’orator yspano voi certi capitoli etc., videlicet si pagi le zente ara in Italia etc.,