MDXI, MARZO. 20 et hanno morto, prima, missier Alvise da la Torre, missier Nicolò da la Torre, missier Sidro, fratello dii dito, missier Alvise, missier Texeo da Coloredo, missier Soldonier di Soldonieri, sier Federigo da Coloredo, sier Zuam Leonardo da la Fratina, sier Polonio dal Gorgo, tutti i primi de la Patria, con parechij famegij. Caxe sachizade : prima, di missier Alvise da la Torre, di missier Soldanier, di missier Leonardo medigó, di missier Sabastian da Monfal-con, sier Francesco da Zergno, sier Agustim da Pretistagno, de dona Jaca de Percut, e floii ; do caxe di do fradeli, fioli di quel missier Lunardo Mozanin, dotor, sier Polidoro da la Fratina; la caxa di sier Zuam Leonardo da la Fratina' di sier Batista Ber-tulim; la caxa de sier Antonio e sier Nicolò Iradelli da Brazo, di missier Zuan de Candido, dotor, di sier Zuam Batista de Candido, di missier Zuane e Iradelli da Castello, de missier Texeo da Coloredo, fio di missier Albertim, di missier Jaeomo da Castello, dotor, di sier Fedrigo da Coloredo, di sier Thornaso da Coloredo, suo fradello, di missier Francesco da Prona e ancora non se xe luora. Eri sera el locolenente spazò uno cavalaro per Gradiscila, che i mandi 100 fanti, e si aspela di bora in hora, e, zonti i sarano, spiera non sarà altro. E questa reatina i hanno mandà via parechij villani, el forzo di 7 Ihoro; tamen ge ne romaxi ancora parechij; i à vo-leslo sachizar i zudei ; tamen ge lo provisto subito e non ge fo lassa far dispiacer alguno. El locotenen-te mai à manchato di far ogni provisiom, e comandamenti e protesti per parte di la illustrissima Signoria, e per parte di lo excelso consejo di X, i non dovesse far tal cossa, e sempre li era a presso in fra schiopeti e balestre, prolestandoge e meter-ge pena la forcha, i se dovesse retirur in drio; non fo mai homo da ben nè de sorte alguna el volesse obedir nè aldirlo, e prcecipue el forzo dei villani, e quando il locotenente li meteva pena da parte di lo excelso consejo di X, i dovesse restar e tornar a drieto......... 8 A dì i, fo inarti di carlevar. La malina 0 fu di novo, et da poi disnar li savij si reduseno per consultar in materia de danari, perchè le zente di campo se parteno per non aver danari, et non è modo di mandarne, perchè li debitori non pagano, si che la terra è in gran travagio. Ozi, in la terra, non fo parlato di altro cha di cardinali, si diceva, feva il papa, dolendossi non far alcun zenlhilomo nostro, licei il papa dieha a 1’ orator lo farà, ma non al presente ; et il fradello di l’Arzentim, eh’ è venilian, chiamato......./, in questa sera si parti per Raveua per solicitar il fratello sia crealo. A dì 5, fo et primo dì de. quaresema, fo le-tere di campo, di sier Polio'Capéllo, el cavalier, provedador eenerql, date a San Felixe, a dì 2, liorre ... Il sumario scriverò poi di soto. Di Vicenza, di sier Vetor Capello, provedador, di 3, liorre 2Mdi notte, vidi lete/re. Come per uno, venuto da Trento de Jesuati, referisse h!t-ver visto zonzer de lì mercore passato, fo a dì 25, doi episcopi con lo imbasador de Spagna, uno di qualli dicesi esser el corzense, l’altro lo orator de sguizari. Forno acompagnati a Rovere, e fra li altri, lì in compagnia, ce era domino Antonio da Tiene, qual restò lì e doveano andar a Rippa per andar per il lago di Garda fin a Lacixe, mandando li cavalli per terra per aviarse a Mantoa, e poi al pontefice. E ila saper, eri vene in colegio sier Stephano Contarmi, venuto capetanio di Padoa, et era vestito di veludo cremexin, alto e basso, a ma nego dogai, et referì zeroha quelle fabriche, e come si va lavorando. Laudò sier Alvise Barbaro, provedador sopra le foriification. Di sier Pollo Capello, el cavalier, date in campo a San Felixe, a dì primo, liorre ... Come ‘si meraveglia la Signoria non scriva da la banda di terra, perchè le vie è sicure; vede si cura pocho di questo exercito e dubita si vegnirà in niente. Stra-tioti non voleno fare più fazione per rispeto de li suo’ pagamenti et biave; e pezo è, che molti sono fuziti da li inimici. Non poi più ; si ha excusato molte volte, voria qualche volta non esser al mondo a veder tal governi. Li inimici sono dove erano. 11 gran maistro sta mollo grave, per quello se intende. El ponte dii Bonden, al Polesene di Ferara, è stato distato, e quelle zente è andate in Ferara el a la volta di Àrzenta. La Bastia se bombarda, sperasse averla di breve, che saria bona cossa. L’ armada si atrova lì; il’papa voi pronuntiar 8 cardinali, ut in litte-ris; e, nota, scrive, à mandato a Fiorenza a tuor li capelli. Dii dito, di 2, ivi, liore tre dt note. Come eri sera ebeno letere dal reverendissimo Pavia, qual si-gnifiehava il sinistro à recevuto le zente pontificie in Romagna a la Bastia. Ancor che ’1 pontefice, per uno suo breve, dimostra non essef molto niente di meno, è mal, perché franzesi za sono insuperbiti e si hanno levato da Carpi e acostatosi al fiume di la Sechia con loro artellarie; e, per molti nostri, che hanno a quella guarda, sono avisali che questa note 8* over damalina voleno butar il ponte per passar e