387 MDXXiX, MAGGIO. 388 re, le quale, secondo che soa signoria mi ha dillo hozi, non sono più fresche che di 14 del passalo; per il che mi dice non vi esser cosa di mollo momento. Bel ditto, di 23 ditto Noslro signor pur ancora vexato da quelli soi dolori, quali ¡ieri nolte et la precedente li hanno dato molla molestia, et benché Sua Santità non liabia havuto questa passata tanto rincrescevole, non é anco però stata bona. 11 dì gli è manco no-252* glioso che la notte ; nondimeno si può dire che la si senta sempre punta o poco o assifi da dilli dolori, quali in effetto non si conosce di che sorte siano, perché questi medici non sano come batizarli o fianco, o colico, o ventosità grossa ; pur Ridicano più presto che tengano di 1’ ultima specie. Heri Soa Santità prese medicina, la quale, ancor che la facese assai bona operatone, pur non seguì però tal alleviamento che da le 24 bore a le 3 non ne fosse molto travaglio et fastidio. Soa Santità poi si aquietò et ha riposato il resto di la nolte assai bene. Hozi similmente é stata manco male; febre notabile non c’ è, secondo riferiscono li medici, nè li bisognaria . anche altramente, perchè non so come saria tollerabile, atonia la debilità et altre male qualitade che sono in Soa Beatitudine. S’é ditto, da 4 dì in quà, che Lanzano è stato posto a saco da homini medesimi del paese, et che dentro vi erano alcuni cavalli di cesarei ad allogiare, che sono stali svaligiati : et non si confessa esser vero, per questi signori imperiali : qui neanche per altra via se n’ ha certeza, ma solo è così la voce. Monsignor vescovo di Vasone gionse a salvamento ; nel partir da Civitavechia, hessendo già a Porto Ercole, s’apresentorono alcune fuste di mori che li detero la fuga, ma non polerno gionger il suo brigantin, che par haveva un pezo di avantagio. Il partir suo di lì, significa, saria come prima si potesse, non hessendo per aspettar altramente la compagnia di missier Andrea Doria, vedendo che la partita sua era incerta, et che ogni dì andava diferendosi più in longo. Pensasi che sua signoria debba esser hora un pezo inanzi per Bar-zelona. Bel ditto, di 24 Mazo. • * Questa nolte noslro Signore è sialo assai bene, havendo havuto sonno assai longo et senza mollo rincrescevole slimolo di quelli soi dolori. Questi medici hanno risoluto esser opportuna provisione che Sua Santità prenda l’aqua dei bagni ; et così questa matìna ha dato principio a pigliarla. Hozi è stato congregatone, ne la qual principalmenle s’ è trattalo di l’aiuto che si rizerca da noslro Signore et da questi signori reverendissimi in sussidio di le cose contra turchi, et vi sono intervenuti, presenti, li signori oratori cesareo et di Hongaria. Secondo ho inteso, non è stato preso altra risolulione, ma si è rimesso ad una altra congregatone. Il signor Andrea Borgo ha ditto molto prudentemente 253 la ragione del suo re, zoè di l’archiduca, et soa signoria non ha mancalo di dire tutte quelle cose che ha conosciuto in proposilo per persuader a loro signorie reverendissime a disponersi di contribuire volunlieri, per la rata loro, a la impresa di tal expe-ditone, facendo toccare con mano quanta impor-tantia sii il provedere a lo impeto preparalo conira il regno di Hongaria, et conseguentemente contra (ulta la christianilà. Ci sono lettere di Napoli, di 21, che significano, lo exercilo cesareo che era a Monopoli essersi levato, et clic si pensa in breve di mandar per ogni modo una bona banda di gente a la volta di Lombardia. Da poi disnar fo Pregadi, et poi vesparo vene 254') uno tempora! grandissimo di pioza et tempesla molto grossa ; fo cativa aqua, ma durò poco. Fu intrato in la materia di heri, zerca trovar danari, et leto 5 opinion. La prima di sier Nicolo Venier, sier Lunardo Emo, sier Pandolfo Morexini consieri, et sier Nicolò Bragadin, sier Hironimo Coniarmi cai dì XL : di haver uno imprestedo dal clero di terra et da mar di ducali 120 milia, la re-stilulìon sopra le camere da poi pagà l’imprestedo di Gran Conseio, la mità di qual si pagi con don di 10 per 100 fra termine di mezo Zugno, et l’altra metà per tulio Zugno, ut in parte; in la qual parte era et ¿am sier Toma Mocenigo proveditor sora i danari. Et sier Luca Trun procuralor, savio del Con* seio, vuol la parie, con questo sia uno imprestedo sohm di ducati 60 milia, videlicet 50 milia al clero di terra ferma, et 10 milia al clero di mar; et la restitution si fazi del dazio di la Ternaria vechia di 1’ oio, che aponto resta 60 milia di 100 milia fu preso ubligar a quelli presteranno, ut in parte. Et sier Hironimo Loredan consier, sier Filippo Corner cao di XL, li altri savi del Conseio et Savi (1) La carta 253* è bianca.