213 UDXX1X, APRILE. 214 venir, si andò al pranso qual fu bellissimo iusla il solito di questo Serenissimo. Et compilo, non fu fato altro che tutti licentiati. Et perché beri fo ordinalo che numero 18 di questi del pranso, anda-seno hozi contra il signor 'INiodaro Triulzi, vien come orator del re Christianissiino, il Serenissimo fece dir a tulli non andasseno perchè el vegnirà doman o marli. Tamen la sera el dillo vene, et senza alcun con-Ira, et alozoe in chi Dandolo in cale de le rasse, dove li era preparato. 144* Summario di una lettera di Roma particular, di 20 Aprii, scritta a sier Zacaria Lip-pomano. Qua non c’è di novo cosa che vaia un baiocho a mia notizia, fora clie’l cardina! di Cortona, non volendo, è morto la notte pasata, el dicono di cataro piglialo a el giardino di Santo Lorenzo ili Lucina, suo titolo, dove ogni di andava e spesissime volle per farlo aconziare a suo modo, et hoggi era il settimo giorno che’l se amalo. Avea 5 vescovati, ma de quel di Barzelona che era il mior non ebbe mai il possesso. Le altre terre erano Cortona, Asisi et Sarrio nel regno, et tuli quasi vano al paro di valore, zioè di ducali 400 poco più o meno. Per quanto intendo, Sercea voria esser vescovo de Asisi sua pairia, ma non bavera, per esser assai servitori benemeriti di Sua Santità che si mereno di vescovare ; l’abadia o abadie dicono le avevano risignale, de li dinari di quali ne haveva da 4000 ducali in casa, con altri migliara. È morlo senza lestamenlo, confessione nè comunione, nè ha lasalo heredi, il papa, el questo perchè non credeva di morire. La legalione di Porosa, slimasi, con il vescoado di Barzelona babbi ad esser di monsignor reverendissimo de Medici. * Nolo. In questi zorni fo leva una zanza di la qual In terra fo piena : come (sier) Marco Grimani, con allri 12 zenlhilomeni degni, richi et siali soracomili et capelanii di galìe, voleva dar una offerta a la Signoria di armar cadauno una galia per uno del suo, et esser falò creditori a P imprestedo, la reslilulion sul dazio del vin, ma volendo esser solo uno capi-lanio elelo per loro, et star solum C mexi fuora, el non esser solo che al capitanio zeneral ; tamen volendo io intender la cosa, fo parole dile fra loro burlando, et senza conclusion alcuna. Imo hozi, venule le ledere di Roma, sier Marco Grimani pro- curator publicato palriarca di Aquilela in concistorio, fu contento la voce fusse data, adeo andò as-saissime persone in procurata a tocharli la man et doman lieva I’ habito. Da Roma di 20 Aprii 1529 al marchese di 145') Mantoa. Nostro Signor ha liauto certi dolori di stomaco et di venire che non hanno lassalo Sua Beatitudine senza disturbo el fastidio ; per questa causa, da poi tale indisposizione, ella non ha voluto dare audienlia a persona che sia; intendo perhò che questa nolle passala è slata meglio, et che forse hoggi si potrà andare al cospetto di Sua Santità. Sono cerca otto giorni che il reverendissimo Cortona si amalò di una febre, di che non si faceva molla stima, non di meno questa notte a le 7 bore, fuori de la opinione de ogniuno, Sua Signoria ha reso il spirilo a Dio. Lunedi proximo monsignor reverendissimo si metterà in camino per Manlua, et Sua Signoria dissegna fare la via di Pesaro, per il che poiria fare forse 15 ili in viaggio, maxime elio la disegna di slare dui*o tre di con la signora duchessa. Monsignor di Verona sta ancor lui per par-tirQ fra pochi dì, per venire a quelle bande, avendo Sua Signoria determinalo non affirmarsi qui altramente, ancora che, et per Nostro Signore et per molti allri, li sia sialo fallo grande instanza per restare, ma ella ha deliberalo di exequire li suoi propositi, zioè di vivere a se stessa et lassare ad allri la cura de le cose publiche: il che se bene è biasmalo da qualche uno, pur essa se ne fa beffe et iudica che loro se inganano, sicome la reputa disinganarsi lei stando in questa opinione, la quale a Sua Signoria reverendissima pare optirria, et di ciò la rende tante ragioni et cause che chi ge ne parla è sforzato di ritrovare argomenti per persuaderla a rimoversi da simile pensiero. Monsignore di Capova similmente dice volere andare ai bagni per curarsi da queste sue gotte. Monsignor maestro dti casa sta per partire di giorno in giorno, per il viaggio suo di Spagna. De le cose di Puglia si ha uova che’l signor Renzo ha preso Canosa luogo di qualche importanza el discosto di Barletta zcrca 15 miglia, el apresso diccsi esser siati svaligiati zerca200 cavalli leggieri cesarei el 40 homcni d’arme, el essersi ritrovati in quella lerra zerca 300 some dì grano, quale è siate condule subito in Barletta. Di Monopoli non c’ è altro se non che le cose stanno al solito. (1) La carta 145* è bianca.