185 MDXXIX, 125 Avisi de Roma, di 9 Aprii 1529, al signor marchese di Mantoa. Nostro Signore, già quarto giorno, ba habulo un poco de alteralion de febre, ma non è stalo altro. Ogni giorno meglio Sua Santità va risanando, et dà audienza a li reverendissimi cardinali et signori oratori, da 18 fino 23 hore. Di novo si ha che ’I signor marchese del Guasto ha scritto a Napoli che Monopoli è ben fornito et che è essa difficile da prender. Questo si ha per lettere di 3 del presente, da Napoli. 11 maestro di casa del papa partirà in breve di qua per Spagna, nè si aspella che li salvicondulli da Genoa et Firenze. Sua signoria anderà con missier Andrea Doria, se pur lui sera per partirsi; caso che non, monlarà un bergantino per andare più presto sia possibile, secondo il voto di Nostro Signore. Bel ditto, di 13 ditto, al prefato signor marchese. Ci sono ledere di lo imperatore, di 8 del passato, per corrier mandalo a posla, scritte a monsignor reverend;ssimo Santa Croce et al signor orator suo qui, che significano Soa Maestà era in camino per Sa ragosa et poi per Barzelona, et an-chor che la scriva che l’animo suo è di venire poi in Italia, pur la dimostra di non haver a far ferma deliberatione fin a la gionta sua lì, dicendo che la sarà per governnrse secondo la judicarà essere il meglio et più espediente a la quiete et tranquillità de Italia. Sono venule ad un tempo medesmo, pel medesmo corier, lettere date in Sa-ragosa, di 12 del passato, che contengono la gion-la de Sua Maestà li, et il cenino che volea prender per Barzelona, ove si tien certo sia gionta già sei giorni. Essa Sua Maestà scrive di man propria al papa, condolendosi molto di la morto del nun- lio et raccomandando slrellameule a Soa Santità li parenti suoi, in spetie et figliolo et missier Lu-dovico de missier Thomaso Strega. Gionte che sieno le risposte di salvocondutti, di che per altre mie significai, monsignor maestro di casa si metterà’ in camino per Spagna, desiderando sopra modo Sua Santità che ne vadi quanto più presto sia possibile, et ogni volta che Sua prefata Santilà possa haver le galle del Doria, zioè che ritornino di Spagna senza dilatione, la sla più in opinione di voler exequire il proposito suo in andare per la aprile. 186 • pratica di pace, che, se avenisse, tiensi che l’imperatore soprasederia la venula sua in qua. Per lettere di 5 del presente, da Napoli, il signor marchese del Guasto era pur sopra Monopoli, et an-davalo stringendo il meglio che poteva, benché non 125* più facilmente de quello ho scritto a vostra excel-lenlia. Sua signoria è stata a pericolo di essere morta de artigliarla da quelli dentro, ma il cavallo patì la pena, sopra lo quale era, et ella ne è andala libera et sciolta. Dicesi che lo exercito imperiale è satisfatto de li suoi avanzi, et al primo di Mazo se inviarà verso Lombardia. Vene in Collegio l’oralor di Franza, con quel 126 monsignor di Chaliglion, et fo parlato zerca le poche zente di San Polo : lì quali oratori disseno el saria in ordine per far l’impresa. Vene l’orator del duca di Urhin, et parlò in consonantia di le lettere havemo haute dal Tiepolo orator nostro, che’l signor duca, sempre la Signoria li scriverà si parli, vegnirà subilo. In questa matina, in Rialto, fo incanlà il dazio di pislori : il primo carato per sier Alvise Loredan et sier Hironimo Arimondo provedadori a le biave, et fo il secondo incanto, fo posto, a ducati 2100. Da poi disnar, fo Pregadi, per trovar danari, et lelo le ledere : T)a Lodi, di sier Gabriel Venier orator, di 15. Colorimi. Li ha ditto il signor duca di Milan che l’é sempre per esser bon fiol et servitor di la Signoria nostra, perchè sempre l’ha fato il suo dover in aiutarlo, ma il re di Franza non ha voluto nè vuol che l’habbi il suo Slado, « et che francesi no tradisce, ma la S..... è cechata et non vede la sua ruina, con altre parole ; et per conclusion 4 cose : overo far una pxe zeneral, overo una guera gaiarda et recuperarmi il Slado, overo dar il ducalo di Milan, non volendo darlo a mi, a mio fra-delo signor Maximian eh’ è in Franza, overo .... et per conclusion vi dico che non sarà compido el 1529 che voio haver il mio Slado, si ben el diavolo me lo desse.» Con altre parole di la mala con-lenteza 1’ ha del re di Franza. Adeo, per questa lettera, per la terra fo ditto.: il duca di Milan esser acordato con cesarci, el più fo ditto che’l conte di Caiazo, qual partile di campo per andar a Colorgno cum licenlia di la Signoria, non venirà più, el è fatto imperiai, il qual è capitatilo di le fantarie. Di Palermo fo leto una lettera de sier Dc-legrin Venier qu. sier Domenego, di li Marzo,