83 MDXXIX, MARZO. 84 Copia di la lettera di Centarda. Illustrissimo et excellenlissimo patron mio. Gionlo qui, ho fatto quelle debile provisione che accade a far in ritrovar gente, et sin in hora me ritrovo ben provislo di quelli homeni, quali ci seno; et ho dato ordine al capilanio Soldato che lazi 300 fanti et a Badino di Mirano 200, et che ognuno di loro mi debba dar aviso subito se possono supplire a farli. Io non propongo pur ancora altri capi, perchè voglio intendere et veder se li homeni che propongo siano homeni da attendere quel che promettono, et secondo che troverò homeni che mi parano capazi, ne darò aviso a vostra excellentia. Io intendo, a Perusia et ad alcuni altri luochi di terre di Chiesia, essere andati bandi che nessuno possi pigliar danari da altri potentati che da la Chiesia, et bandi molto stretti ; et se dubita che in questi luochi de qua non si fia il simile, et facendosi, non poteria essere se non desse qualche poco di disturbo. Ma sia chi voi, che io mi sforzare quanto più posso a satisfare vostra excellentia. Mi è parso proposito, per essere in mezo de dove fanno compagnia, di firmarmi qui in la rocca, per essere più presto a la expeditione, quando de quella mi sarà ordinalo. Mando una copia venula di Macerata a questa comunità. Se altro mi acascherà di novo, ne darò aviso a vostra excellentia; a la quale di continuo humilmente mi ari-comando. De la Roccacenfrada, a li 22 Marzo 1529. Sottoscritta : Fidelissimo servitor Gentile Ubaldini. 50* Copia di un’altra lettera di Macerata. Illustrìssima et excellentissima domina. Per usar officio di bon subdilo et fidele servitore aviso a la excellentia vostra, che hozi il signor vicelcgato ha lettere da Napoli, quali li manda el Legato, che debbia tenir modo che in la provintia li siano de grani in bona summa, ad effetto che lo exercito imperiale, quale ha da passare per la pro-vinlia, habbia victuaria sufficiente, et che cussi saranno forzali far li portamenti boni, non determinando il tempo di la loro passata. F.t che sua signoria, ad effetto se portano più honestamente sia possibile, manderà uno suo commessario, et pregarà et exortarà il principe a li honesti portamenti. Ancora se ha, per questo secondo aviso, per uno cittadino de qui, quale è in campo de li imperiali, che questa loro passala sarà al mezo Aprile al più. Altro non se ha degno di aviso che se convenga a vostra signoria, a la qual, da fedel subdilo el minimo servitore, de continuo me ricomando. In Macerata, a li 20 de Marzo 1529. Sottoscritta : Mìnimo servitor Augustino de Ivkoda da Fosinbruno. Copia di una lettera altra di Macerata. Illustrissime et excellentìssime domine. Ilavuto qui el messo mandato dal locotenente di vostra excellentia in Senegnglia, l’havemo interte-nuto per poter dare qualche importante aviso a vostra excellentia, unde che in questa hora è venuta una lettera del Legiito, data in Napoli, a monsignor vicelcgato, ne la qual exorta sua signoria che vogli provedere che la provintia babbi de li grani, perchè questo exercito ha da passar de quà, aziò che non habbia da far disordine. Et sua signoria, quando passeranno, mandarà uno suo commissario a provedere che non fazino danno et che habbino a passare con quanto più honestà si potrà, et cussi ne pregarà il principe, che si rende certo che le sue raccomandationi faranno frutto ; ma non avisa del quando. Insuper ho veduto una lettera de uno missier Pompeo, cameriera de monsignor reverendissimo dì Monte, quale si trova in campo, quaie è nepotc di missier Boberto Castracani da Santo Vito cittadino di questa terra, et scrive qui ad uno missier Papirio suo fratello, advocato curiale, che lo exercito imperiale deve passare a mezo Aprile. La copia di la quale, per non consumar tempo non la mando altramente a vostra excellentia, et questo è quanto se intende per bora. Tuttavia se starà vigilanti, et non mancare del debito de bono el fidel servo de quanto mi parerà in avisare le cose degne 57 de aviso, quale de hora in hora se intenderano. Bene è vero che mi dole che qui non è missier Federico auditore, per esser mandalo da monsignor in certe commissione, pur non mancaranno mezzi apresso sua signoria de intendere. Non altro, a vostra signoria illustrissima me ricomando. Maceratae, 20 Martii, hora 23, 1529.