161 UDXXII APRILE. 162 de qui, che è sorzador, el de lì zerca do ore so-pragionse la galia dì sier Jacòmo da Mosto per mancamento di quel (risto del suo cornilo el altri de la galìa, non sorze dove era la galìa Pisana el alcune marziane, ma vene a investir in terra de sotto la Porla nova, che potevano etiam investir arente dilla porta, che non se haveria perso cosa alcuna, el cerca 120 soldati che erano sopra essa et li galìotì sì hanno salvali, et niun si haria salvato, se non fusse sta per sorte che in quel ponto era una grandissima pioza et mal tempo, et se haveva ordinato alcuni cavalli et fanti che do-vesseno ussir fora ad assaltar li nemici in quello che la galìa si rumpete. Et il soracomito mio cuxin de ponto la scapolò che’l non se habbia annegato. Non si mancherà de far ogni cosa che’l recuperi il tulio, maxime li danari, et non son per mancarli, come ho fallo fin questa bora. Sichè li cieli ne sono contrari, et bisogna haver pacienlia ! Li inimici continuamente lavorano, et maxime la notte, cum queste trinzee ; et per quello ne riportano hozi dui scampati dal campo, fiorentini, dicono che’l marchese dal Guasto è molto mal conlento esser venuto a questa impresa, la qual li era stà fatta facilissima per li foraussili di questo loco, et che spagnoli dicono non voler dar la battaglia se non hanno una bona piaza de inlrar dentro. Et per HO venir a questa impresa li hanno dale cinque page, et cussi di questo per altre vie siamo certificati, con condition di esser pagati di mese in mese, che è impossibile. Ilessendo rotta la galìa Mosta, sopra la qua! aveva 50 barili di polvere grande et ballotte, et havendo io grandissimo bisogno di polvere, la quale è la defension di questa terra, et se non fusse stato che io non ho lassato tirar come voleva il signor Camillo, sin quest’ ora non haveria baril et bisogneria dar a li inimici con li pugni, ho deliberalo mandar il capitanio del Golfo a Cataro, per haver inteso in quel loco esserne una bona munì-tion, el hp scritto a quel magnifico rector per questo urgentissimo bisogno el voglia darme una bona summa di polvere, per conservalion di questa terra el honor di la liga, et scriverò a la illustrissima Signorìa lo debbi reiìar di altratanta polvere. Etiam ho scritto una lettera a Ragusi, a quella università, mi debba servir di 3 over 4 miera di polvere, perchè la faria restiluirgela : sichè non manco in tutte le provision che posso per la conservalion di questo loco, dal qual dipende il tulio al presente. Scrive si mandi danari, etc. Lettera del ditto, di 30 Mareo. Inimici questa notte hanno lavoralo a le trinzee, et hozi lavorano cum ingrossar le loro trinzee, et nui, per il mancamento habbiamo di polvere, se an-demo inlertenendo nel tirar, et uso diligenti» che non si tiri per ogni cosa, come il signor Camillo et questi altri capetanei volevano, et volendo tra-zer per disturbar qualche poco di le sue opere nel lavorar è niente, rispetto quando se aritrovaremo a le slrelte, et che inimici ne combatterono. Le so’’ artellarie et mortari, per gratia de Dio, non hanno fatto ad alcuna persona danno. Il signor Camillo et tutti questi capilanei stanno di bon animo, et cussi lutti questi soldati, come mi prometto, faranno il dover; non dubito di cosa alcuna. Per questa malissima stagion di tempi, el capitanio del Golfo non ha potuto partir questa notte passala per andar a Cataro, per haver polvere, el a Ragusi ; nè dubito di altro che di mancarmi la polvere, la qual è la difension principal. Scrive si provedi di polvere, ballote, sacri et meze coiobrine, et carbon di far polvere per Trani. Questi soldati, ancor che sono passate le lor page, non mi molestano de li loro pagamenti. Io vo sovegnendoli per zornata di quello che posso a bon conto, cum haverli promesso sopra la fede mia che del tutto saranno satisfatti, et che voghilo servir di bon core et fede, ciré tulli saranno cognossuti secondo le loro condition. Le compagnie, mandatemi da Barleta per il signor Renzo, etiam 110* non sono pagate, et mi danno qualche disturbo cum questi di la terra con voler qualche cosa per il viver suo, li quali fanno etiam disordinar li altri. Mi bisogna haver in queslo tempo stretto de-slrèza cum li soldati et con quelli di la terra ; ma fin qui le cose passano molto bene. Bisogna si mandi danari, et tre compagnie de li sui capi ve-chi, cum 600 fanti. Al capitanio Zuan Calabrese, che era sopra la galìa Mosta naufragata cum circa fanti 120, de li quali s’è anegalo da 25 in 30, li ho mandato a donar 100 scudi d’oro, aziò el possi renovar un poco li soi fanti, et per haver perso le arme et ogni cosa, et mi sarà forzo darli ancora qualche altra cosa per bon exempio de li altri. Manda la lista di tutte le gente sì da piedi come da cavallo che si ritrovano al presente a la delfension di quella terra. J Diarii di M. Sanuto. — Tom. L. 11