5l3 MDXXIX, era sollo queslo loco. Et si haveno restretti insieme il signor principe, signor Camillo et io, et deliberato che questa sera dillo signor Camillo vadi a Barletta con la galla Contarma, et dica al signor Renzo del travaglio che siamo cum questi sui lauti, et che per obviar queslo inconveniente se liabbia a revocar la deliberation fatta per far levar il campo de qui, cum far dismontar il colonello del signor Federico Caraffa a Pulignano, overo fusseno andati in Terra de Otranto, et nui non haver voleslo deliberar di far impresa alcuna, senza conseglio et ordine di sua signoria, con pregarlo voy dar il cargo di tutte le zenlc francese, sono de qui, al signor principe di Melphe per imbarcarle et metterle in Terra di Otranlo, et soccorrer Castro, Nardi», over dove li parerà, che saria peccato a lassarli perder. Et con questa speranza di guadagnar, ditte zente francese spero che se aquieteranno di volerse abulinar ; nè son andato io, chè saria stà pezo : sichè son in gran travaglio. Bisogna il re Christianissimo el la Signoria tengi ben contente queste poche gente che sono in questo Regno, perchè hanno mostralo una bona fede in questa obsidione et bon animo, et stali ase-diali do mesi et mezo qui in Monopoli. Item, manda una copia di una lettera scritta per un capilanio spagnol di ordine del Cardinal Colonna al mar-chexe del Guasto, trovala ne lo alozamenlo di sua signoria heri sera. La copia sarà qui avanti. . Lettera del ditto, dì primo Zugno 1529. Roggi al tardo sono scampali alcuni dal campo inimico, i quali dicono esser alozato de lì da Conversano circa un miglio, a un loco chiamato Santa Maria de Fonlanello, per esser abondante de aqua, et reconzar alcuni alsili et rode, che erano rolle, de le arlellarie. Dimandato quello se dice nel dillo exercito di voler far, tutti in conformità dicono che vanno a Matera, Gravina et Allamura ad alozar. » Sichè li inimici hora che hanno perso tanto di reputatimi con una sublevation di grandissimo numero dì foraussiti che coreno lino sotto Napoli, cum esser tulli li populi et terre malissimo contente contra yspani per le gran strusìe li fanno, saria il tempo che’l re Christianissimo et la illustrissima Signoria facesseno un sforzo de qui, el non lassar pigliar animo a questi ispani, el si faria de grandissimi boni effetti a mina loro. Et non volendo la Signoria far forzo per terra, haveva opinion che se mandasse fin 15 galìe de qui, et non se impedirla le 20 che dieno andar in Ponente con -il* prove- 1 Viarii di M. Sanuto. — Tom. L. , giugno. 514 dilor Coniarmi, el con questa armala fazilmenle si haveria Brandito et li castelli, el molti altri loci di Terra di Otranto et Calabria, perchè ad ogni modo il forzo di esse galìe starà a Coliti, et quando si ha la occasione bisogna saper loiia. Questa notte è giolito de qui domino Zuan Francesco Justinian so-pracomito, da Coiiù, coìi un navilio di fermenti ; el qual mi ha ditto esser venuto a Corfù una barca cum tre liomeni feriti, che dice come sopra el Sasno siando essi feriti stà presi da una l’usla de mori in quelle aque, siando sotto coperla, sentile gran romor di combater, el dapoi cessalo fono messi ne la sopradilla barca, la qual haveva postize et uno falco-neto, et sentili doi che haveva preso un gran homo de Venetiani, et per li conlrasegni di la barca, etiam in quel tempo domino Nicolò Trivixan pro-yeditor executor dovea esser gionto a Corfù da pa-rechi giorni, tengo dillo domino Nicolò sia sialo preso da la dilla fusta, eh’ è stà grandissima disgrafia. Et li ditti feriti hanno dillo che havevano inteso in dilla fusla, che erano sette (uste et combatevano una nave in Calabria, el il tempo dete che corseno al Sasno, le quale hanno preso tre navilii eie. De qui il morbo ne loca assai bene, et son in pericolo di abultinamenlo dì queste genie francese ; pur speremo per le bone provision habbiamo fallo che’l nostro Signor Dio ne delibererà. Queslo povero disfortunato di domino Nicolò Trivixan ha molli cavalli el cavalle a Trane, qual stanno cum, gran spesa. E bon far intender a li soi si’I voi i se inviano de lì, et in questo mezo si sarà certi si l’è stà preso. Di la qual caplura, hcssendo vera, me ne duol assai. Copia di una lettera scritta al marchexe del Guasto, per nome del cardimi Colombi. Illustrissimo signor marchese del Guasto. 11 signor Cardinal me ha dillo che scriva a vo-slra signoria che lo imperalor scrive et ordina al signor principe che con ogni diligentia studio et arte procuri de cazare lo exercito fora del Regno o la maggior parte de esso, et che se le cose del Regno stanno di sorte che non li par posseno fare, che Io avisi, con lo parere de soi servitori, se li par che Sua Maestà venga a disbamre qui in Napoli o in Genoa. Il signor principe, inteso questo, senza farne parere a el signor cardinale, ma solo cum lo conseglio del signor Alarcone et del Morone, beri sera despazò un bregatilino per Barzellona, et i scritto ad Sua Maestà Cesarea che vegna ad dismon- 33