193 sta, socoresse qui di qualche pezo de arlellaria el monilione, el di questo havesse (¡omissione, senza dover aspettar di baverla quando el bisogno fosse presente. Però di tutte queste cose che dille hab-biamo, farete gagliarda opera in questa senlenlia di quel miglior modo che potrete, et bene valete. Pisauri 17 Aprilis 1529. DUX URBI NI etc. Urbis praefectus, Serenissimi dotninii Venetiarum capitaneus gc-neralis. Stibiungendovi che quando le provisioni di Milano fussero in promplo, et che quella expeditione sia per farse, noi in quale et qualsivoglia cosa non habbiamo nè intendiamo recusare quanto là illustrissima Signoria ci comandarà in questo. De ditta expeditione, non solamente è per rincrescerne lo andarvi, ma ci dispiacerà assai che non ce li Irò-vamo, vero è che, come dello habbiamo, partendo de qui vorressimo lassarci le delc provisioni, de le quale farete ogni gagliarda instantia aziò restiamo con 1’ animo sbrigato da questo fastidio, de non lassar come in abbandono il stato, la moglie et li figlioli, perchè se ben il clarissimo Theupulo n’ha notificalo F ordine della illustrissima Signoria che resti qui il Delphino, ella sa et voi sapete che esso, come ditto habbiamo, non ha tutta la provisione necessaria. Quando verremo, o per dir meglio, anda-remo a lo exercilo ne imbarcaremo qui et smonta-remo a Ravenna, di dove arivaremo allo exercilo per la via di Ferrara, se la illustrissima Signoria non ci comanda altrimente, et questo per perdere manco tempo nel viaggio. Die ut supra. Franciscus Maria dux Urbini. 130 Copia di una lettera mandata per il prefato duca di Urbino, qual li scrive uno di Ancona. Illustrissimo signor mio. Sono arrivati servitori del signor Camillo, che si sono partili da Ascole giovedì passalo, che dicono che’l principe de Oranges ha mandato una trom-beta in Ascole a far intender ad asculani che lui omnino vuol passare el allogiare in dilla città, et più dicono ei ditto principe esser arrivalo in Sulmona con alquanti pezzi de arlellaria: Io non Io posso credere, però che ho molti hoinini in là, et non è tornato nisuno con tale aviso ; non di meno / Diarii di M. SanuTO. — Tom. L. 194 vostra excellentia lo intenderà da loro, perchè vengano li, et dirano a vostra excellenlia la volunlà de alcuni lanzi. Se altro occurerà ne avisarò a vostra excellentia, in bona gratia di la quale sempre mi raco-mando. Bi Ancona 10 di Aprile 1529. Sottoscritta : Di vostra excellentia servitore Io abbate del signor Camillo. 1529. die 19 Aprilis, in Rogatis. jgi') Ser Lucas Tronus procurato)-, Ser Andreas Trivisanus eques, Ser Laurentius Lauredanus procurator, Ser Franciscns Bonatus eques, Ser Hironimus Pisaurus, Sapientes Consilii. Non si deve restar di far ogni opportuna provisione, per potersi valere da quella maior summa di danari che possibil sia nelli presenti importantissimi bisogni del Slato noslro, maxime per lo armar el expedition, tanlo necessarii, di l’armata marilima. L’anderà parte che, de praesenti, chiamar si debbano alla presentia del Serenissimo principe nostro tulli quelli sono in questo Conscio, el poi dimane et successivamente nel Collegio nostro lutti altri nobili et citadini nostri, excetto forestieri, et per Sua Serenità si habbiano invitar a exborsar, cum quella miglior et più effìcaze suma de parolè che la saperà ben far, ad meter ori et arzenti in Cecha, et dar danari per servirne la Signoria nostra in uno tanto necessario bisogno, cum la obligalione della restitutione così del cavedal come de li doni, et tutti altri modi et conditione contenute el decorate nella parte ultimamente presa a di 10 del presente, in materia del meter ori et arzenti in Zecha et dar danari contadi. Et li due terzi di tutto quello si Inizerà di questa ragione sia deputato allo armar, et uno terlio alle occorrentie presente. Et insieme voleno etiam la parte ora posta per sier Leonardo Emo et sier Zuan Dolfìn. De parie 9 De non 20 Non sinceri 3 (i) La carta 130’ ì bianca. 13 MDXX1X, APRILE.