277 MDXX1X, MAGGIO. 278 Nani, di 4. Come hozi pnsseraiio Po, et li fanti ben disposti, saranoTIa numero 10 milia et cavalli lizie-ri.... ; era zonto li ducati 10 milia, et che’l conte de Caiazo capitanio di le fanlarie non havia voluto to-cbar danari, per non dar mal exempio ad altri. Scrive che li 500 homeni d’arme venuti sul brexan veneno per scontrar li ducati 10 milia veniva in campo et tuorli. Item, scrive ha ver haulo da li reclori ducati 7000 ut in ìitteris. Item, che co-menzava a passar Adda tuttavia....... 180 Da Udene di sier Zuan Basadonna el do-tor luogotenente, di 3 Mazo 1529, manda questo reporlo, videiicet die tertio mensis Mai 1529, TJtini, die lunae. Andrea Cossichio mandato questi giorni superiori a le parte da fuori, ritornato, refferisse esser stalo giornate sei de là de Buda, et haver ritrovato il campo ‘del principe, nel qual è stalo zorni 15, qua) è de cinque in sei milia persone, tra li qual sono cavalli mille in circa. Li fallii sono parte lanzined» et parte paesani, lo eapitaniq è ditto Coraner allemano de anni 40 iu circa, persona da conto, cum quatro canoni et uno ponte con barche 40 sopra carri de li cavalli. È go-vernator uno dido Peri Peter homo di anni £0, che fu altre fiate capitanio del vayvoda in Transylvania, el qual ha condutlo el campo del Principe dove che P è al presente sotto uno castello nominato Ogaglio arente il fiume Tizza, de qua de l’aqua, qual castello è in monte, et è fornito de monilione et vicluaria, el dentro vi sono fanti 200, qual non temono, ma vengono ogni giorno a la scaramuza, et se defendeno al nome del Vayvoda. Il loco predillo e in confin de Polonia. Et per esser loco forte sono andati a tal impresa, et hanno lassato altri castelli del vayvoda adriedo senza farli molestia. Li capila-nei del Principe cercano di far cave per dar il foco al predillo castello, et sono molli giorni che voleno far tal experienlia, ma se pensa non farano cosa alcuna per non esser loco che se possa obtenir con lai mezzo, et dillo loco par che si tenga con spalle de alguni turchi che, passando il fiume di la Tizza miglia quadro più in qua, pralichano ad uno castello chiamato Tocliai, el par che li didi di esso castello sia d’acordo con turchi, perchè vanno de qua et di là di l’aqua senza conlradizione et senza rispetto alguno, non facendo algun danno, nia pagando il tutto con il danaro suo, li qual turchi sono a questa impresa in nome del vayvoda, el qual se aspectava de brievi con gente a quella volta per / congiongersi con quelli turchi, che poiria esser facilmente la ruina di quel campo. Per quanto si sente in.quelle parte, turchi non sono per far al presente altra movesta, anzi sono partiti da Udrigna certo numero de turchi et ritornali adrielo, nè a la volta de Lubiana nè de Belgrado altro si senle de turchi, ma sono interlenuli mollo de quello se sono sentili li mesi pasali. Al campo del principe giongono ogni giorno ItO* genie che vengono de Allemagna et dal Charantano, dove hanno fallo le mostre questi giorni, da le qual se intende che a Spyra non hanno compila la dieta, ma che erano per concluder che per la venula do lo imperatore li davano 15 milia persone benissimo in ordine pagali, el al principe una certa quanlità de raynes, non tollendose zoso de la opinion sua qual è che preti siano al tulio privi de ogni aucto-rità et comerlio, et che lo evangelio sia predicalo a moilo suo, ma suspendendola per anni Ire prosimi futuri. A Buda pur si vive alquanto quietamente et non si pensa de guerra ; ivi li è carestia de pane et vino carne el altre vituarie, quale altrelanlo valeno die in questa parie, computalo le misure et denari. El governo de Buda è in mano de uno hongaro viceré, qual oltra la sua corle non ha soldati alguno. Quelli di Buda voriano il vayvoda, el più presto turchi che il principe. Iteferisse etiam in quella parte esser morto Francesco de Candido da Udene, qual se ritrovava in campo al stipendio del Principe. Da Roma, a li 24 Aprii 1529, al signor 181 marchese di Mantoa. Nostro signore sta pur cosi secondo il solilo, senza volere admctlero per nogolii persona che sia, persuaso da li medici zio hcsserli de grave nocumento. Monsignor maestro di casa non è anche parlilo, slà aspetando cerio navilio che li deve venire da Napoli, qual subito che sia arivaio, se imbarcherà. Se erano partite sei galie di verso il Hegno per la volta di Genoa per unirsi con quelle di mes-sier Andrea Doria, ma havendo haulo tempo contrario sono stale sforzale a ritornarsene indietro : bora si aspetta tempo .propilio per potersene venire al suo viaggio. Il signor marchese del Guasto ha scrilto ultimamente qui al signor oratore cesareo, l’impresa di Monopoli esser molto diffìcile por ritrovarsi ben fornita di gente, di monilion et vi-tualia, et ben fortificala, che non di meno havea deliberato non parlirse de li che la volea espugnare,