47 MDXXIX, MARZO. 48 parloe al signor Teodoro Triulzi, qual disse, non | era vero che San Polo havesse ditto nulla, ma ben lui Spiziano. Scrive, haver di Zenoa, di uno suo parli a di 2, come erano zonti 250 spagnoli, et che 11 conte Lodovico Beigioioso era ussito di Zenoa per unir li dilli spagnoli con quelli erano prima, et farli 28 passar a Milano. Item, che a Zenoa Andrea Doria era indisposto, et slava grieve ; et che si feva 12 galle nove, ma lentamente si lavorava ; el che se diceva de la venula de l’Imperator, et che l’havea 12 galle. Item, che a Zenoa erano 4000 fanti, il forzo di quelli do la terra per guarda di quella cillà. Scrive monsignor di San Polo vuol tuor l’impresa di Seravallc, el altre parlicularità, ut in litteris. Vene l’orator del duca di Milan, volendo la Signoria fusse contenta che da 80 balle di mandole, uva passa el altre cose comeslibile che voleno andar a Lion, el signor Duca farli el salvocondullo per haver i so daci, le qual zà è zonte .... Al che il Serenissimo disse non volevamo per cosa alcuna, perchè lo resla a Milan, et nui spendano, et se pas-sarano ge le farano tuor et amazar quelli le portano. Veneno poi li oratori di Franz», lo episcopo et il Verlelo noviter zonto, al qual il Serenissimo disse la richiesta fatta per monsignor di San Polo di 1500 fanti per vardar Case, il che non si poi far, adeo rimaseno satisfatti ; poi iterum essi oratori solicitò si facesse l’impresa di Milan et Zenoa, et non se indusinsse, et si agumenli el nostro campo et armata da mar, et darli le 16 galle promesse in Ponente, et far Capitanio zeneral, et altre cose. Noto. Heri sera per il Collegio fo expedito lettere a li rectori di terraferma, con advisarli la deli-beration fatta di haver 100 milia ducati da terra ferma, però debano mandar loro nuntii ben instruti de .... , aziò se possi far la compartition per li 7 Savii electi. Da poi disnar, fo Conseio di X con la Zonla. Et in luogo di sier Andrea Donado cao di X, è amalato, fu fatto sier Priamo da Leze. Et fono sopra li baiasi 3, fo di Simplicio Rizo, qual era di l’arcivescovo di Candia, do di qual ha sier Antonio di Prioli procurator dal Banco per ducati 1500, et l’altro è al banco di zudei per ducati ... I qual baiassi fono di............ 28* In questa mattina, in Rialto, al pubblico incanto, per li proveditori al Sai fo dclivrà li altri 12 carati di le rive, di grossi.... per anfora, qual comprò Andrea di Odoni scrivali al datio per ducali 9250 per sier Zuslignan Coniarmi, sier Zuan Tiepolo et | sier Piero et Borlolomio Loredan, tulli Ire partio-nevoli di una nave. A di 10, la matina. In Collegio, fu fatto li officiali di le galle di Baruto, rimase armiraio Saba. Et etiam in Alexandria Sidro. Da Lodi, fo lettere di sier Gabriel Venier orator, di .... Di quelle occorentie, nulla da conto, et cussi da Trevi, delproveditor Nani. Fo ballota la vendeda di primi 12 carati de li 3 grossi per anfora, venduti a sier Piero Badoer et sier Hironimo Grimani per ducali 8020; et ave : 2 di si, sichè fu taiada ; et la seconda vendeda non fo ballota, per veder quel sarà di questa altra. Fo principialo nel Collegio di XXV Savii aldir la causa di brexani, territorio con la montagna. Da poi disnar, fo Conseio di X con la Zonla. Fo expedilo la cosa di baiasi fo di Simplicio Rizo, videlicet liberati, che chi 1’ ha, fazino quanto li par, cussi sier Antonio di Prioli procurator dal Bancho, che ne ha due, come Salamon hebreo dal Bancho. Et fo comanda grandissima credenza. Fo data Irata a Ravena di slera 500 fermenti di questa terra. Item, di Friul trazer di loco a loco, videlicet Ceneda etc. Fu proposto, per sier Tomà Mocenigo proveditor sora i danari, haver uno partido di sier Antonio Donado, qu. sier Bortoloinio, qu. sier Antonio el cavalier, qual voi esser procurator, dar de prae-senti ducati 2000, el resto fin 9000, tante fave a lire 8 .... il staro, et haver la restiluzion sul dazio del vin. Et atento bisogna tuor licentia dal Conseio di poter meller la parie, però li Cai di X la messeno di dar licentia. Ave : 12 di sì, 17 di no, 1 non sinciera. Et fu preso di no. Fu parlato zerca il marcà di fave di Alexandria, voi far sier Antonio da chà da Pexaro qu. sier Alvise, di slera . . . . , a lire .... il staro, et nulla fu fallo. Fu parlalo di la gralia di sier Andrea Diedo qu. sier Antonio, el qual è debilor di le Raxon nuove, voi dar formenti in ccrli tempi per far biscoti, voi precio grande, con certe clausule, che il Conseio non la sente, et sopratutti sier Lunardo Emo c-1 consier, qual non voi melter. Di Ravena, di sier Alvise Barbaro proveditor, di 8, vene lettere. Come heri mandò a Santo Alberto, dove intendeva esser il signor duca di Urbin, et lo trovò in letica, qual partiva per Ber-lonoro. Scrive haver mandato a Pexaro per saper di novo, et si provedi di danari per pagar quelle zente et orzi et formenli.