21 MDXX1X, MARZO. 22 orator al dillo duca del corpo di questo Pregadi, qual sia tenuto risponder immediate et parlirse domenega, et sia eleclo con pena de ducati 500, olirà le pene di la parte ultima del Gran Conseio; vadi a spexe de la Signoria nostra con la commis-sion li sarà data per il Collegio nostro, nè possi esser electo alcun del Collegio nostro. Fu presa. Ave : .... Et poi presa, fu lollo el scurii ilio con bollelini, per esser con pena ; et rimase sier Mallo Lion, el qual chiamalo a la Signoria, tolse rispello fin damatlina a risponder. Il scurtinio è questo : Orator a lo illustrissimo duca di Urbin capitanio sonerai nostro. f Sier Mafio Lion è di la Zonla, qu. sier Lodovico......123. 69 Sier Alvise Foscari è di Pregadi, qu. sier Nicolò.......111. 79 Sier Francesco Yenier fo savio a terra ferma, qu. sier Zuane . . . 65.119 Sier Santo Coniarmi é di la Zonla, qu. sier Bernardo.....93. 89 uon Sier Piero Trivixan fo podestà a Vicenza, qu. sier Polo, per non esser del corpo, non Sier Marco Antonio Corner savio a terraferma, qu. sier Zuane, per esser di Collegio. Da Brexa, vene lettere, di sier Christofal Capello capitanio, di ... . Come era passalo el signor duca de Urbin de fuoravia de la città con cavalli 40, el lui era sora un cochio, per andar più presto, che è una certa carela con do ruode tirala da do cavalli. Andava a Borgoforte, et lì montava in una burchiela per andar per Po. 12* Da Trevi, di sier Polo Nani proveditor generai, di 3, hore 17. Come, havendo inteso el signor duca de Urbin partirsi de Roado et andar a la volta del suo stado, quella malina se levò per andar da sua excellenlia, et trovò era parlilo, et in camin have sue lettere che li scriveva la sua partila et havesse custodia a l’exercito, perchè l’andava nel suo stalo per defenderlo, il che saria a beneficio de la Signoria nostra ; et manda la dilta lettera. Item, scrive che li capitanei italiani et zente, erano in Lomellina, è venule in Milano. Fo letto etiam la lettera scrive el capitanio ze-neral a la Signoria nostra, qual li soi oratori la mandoe, per la qual narra la sua partila, el rechie- de 300 cavalli lezieri el 3000 fanti per defensione del suo slado, il che ritornerà a beneficio de la Signoria nostra, per le cose di Ravena et Zervia, con altre parole. La copia sarà qui. Fu posto, per i Savii, una lettera a sier Seba-slian Justinian el cavalier orator in Franza, molto longa, laudandolo quello ha dillo el re zerca far trieve con la Cesarea Maestà, perchè cussi è li capitoli de la Ioga, niun debbi parlar di pace o trieve senza voler de li altri ; tamen con il Senato li dicendo, che se Soa Maestà li disse di questo nulla, voi esser contento di acetarle, et cussi è la opinion nostra che le se fazi. Et questa lettera si farà antidata a dì , . . . Item, si scrive un’altra mò al presente di queste occorentie del duca de Urbin, narrandoli il tutto seguito, et del suo partir el di la creatimi dò l’ora-lor nostro a soa excellenlia, aziò el tulio comunichi con la Christianissima Maestà. Fu posto, per li Savi del Conseio, non era il Lo-redan, et Terraferma, non era il Badoer, una parte di questo tenor : Si atrovano molti debitori de lo imprestedo offerto sopra li danari del dazio del vino, et una et meza per cento, per summa grande de danari, quali non curano exbursar el danaro, che è con incomodo grande per le urgente necessità che correno, con indigentia etiam de la Signoria nostra, restando vane le offerte et promesse fatte ; però L’anderà parte, che tulli quelli che hanno offerto, debano in termine di giorni Ire haver esbur-sato quanto hanno offerto, altramente, passato el ditto termine, siano privi del dono, et siano tamen 13 fatti debitori el astretti ad pagar per tutte quelle vie et modi che si astrenzeno cadauno de li debitori di la Signoria nostra. Et siano etiam pubblicati nel nostro Mazor Conseio. Ave : 195, 1, 1. A dì 5\ la mattina. Fo lettere di Lodi, di sier 13* Gabriel Venier orator, di 2. Come el duca era miorato. Et era aviso de Milan che Antonio da Leva stava meglio; ben è vero non si poteva aiutar di le man. Et ivi era poca zente. Da Trevi, di sier Polo Nani proveditor generai, di 3. Come venivano per zornata molli capi de sguizari et altri a offerirsi, se la Signoria voi fanti, li condurano in campo, pur che zonli babbino li soi danari. Et scrive, li ducati 10 milia se li manda, è poco a tanto bisogno, et si mandi de altri. Et è venuto uno Antonio di Valdenon, grison, con lettere de la Signoria se li dagi provision, et li par molto stranio.