m MDXX1X, APRILE. 224 Ileri il conte Julio (Orazio) da Carpegna capitanìo, con li fanli stato sempre aia guardia di questo loco, il signor Camillo et io lo mandassemo di fora con 30 fiuiti de li sui, et andò a le Irinzec, et difese uno pezo et portò via le frasche al disprelio di essi inimici, li quali non hanno fatto dimonslralion alcuna de voler insir fuora di le sue trinzee, di sorte che li nostri soldati hanno preso tarilo animo conira loro, che non li stimano. Pur li inimici tirano qualche balla di artellaria al Campanie!, el qual è quello che li fa gran danno, el asfissimi mortari, de li quali ha dato in la mia camera, et per la gralia de Dio 151 fin questa hora non ha morto salvo un vechio da Corphù et una dona. Io mi alrovo asediato da li inimici, el non tio un soldo, et lutti questi soldati sono passati li tempi sui, el io li intcrtegno con darli qualche ducato a bon conto, el di fanti che mi ha mandato el signor Renzo da.numero G00, ancor loro non son pagali, et ogni giorno cresce el debito, li ho promesso la fede di retarli lina uno giorno, nè fin qui è stato disordine alcuno, el cussi spero sarà per lo avenir. Bisogna se li mandi una bona stimma di danari, et mi sarà forzo suvenir a questi di Barleta, aziò non fazino qualche disordine. Et se non fusse stalo che ho tolto alcuni groppi da cercha 1600 ducali, che andavano a tor ogli a Lcze, di mercatanti, et cerca 1600 che mi ha dato per cambio sier Piero da la Croce inercadanle, el il signor Camillo Orsino mi ha prestalo 1000 scudi, io haveria fatto malissimo, perchè bisogna far grandissime spese straordinarie, et si spende da 50 ducali al zorno in guastatori el altre cose che ocore-no per questa forlificalione. Semo stati mal a polvere, et si havessemo habuta quella era su la galia Mosla, che si rumpè, havessemo fatto mollo mazor danno a li inimici di quello è sta fatto, et non sariano ventili lauto avanti con le sue trinzee. Ilo mandalo il capitanio del golfo a Ragusi et Cataro per polvore, come ho scrilto, et per piombi; spero se Imverà bona suma; è stalo boti tempo, legno che in fra do dì rilaverò di qui. El magnifico Soranzo gu-bernator de Tratti mi ha mandalo un navilio de formenli, sichè mi atrovo de qui da viver per dui mesi per tulle queste zenle et popolo : mi ha mandato ctiam barili 27 de polvere grandi, li quali è stali molto a proposito perchè non ne liavea solum altri 27. Ilo scrilto al dito Soranzo ne fazi far quanta polvere el poi : mi risponde che ’1 ne fa far ogni Ire giorni un mier, et 150 lire di fina, spero che da rnò avanti non bavero mancamento di polvere, et se farà molto più danno a li inimici di quello è sla fato fin hora. State di bona voglia, perchè se reussirà di questo travaglio con honor. Hozi sono 22 giorni che li inimici sono accampali de qui ; heri .... di 13 et 17. Lettera del ditto, di G Aprii. El marchese del Guasto va continuando in stren-zerno cxw trinzee, el è molto aproxímalo a le nostre fosse de la terra, et imi siamo ben fortificati, et si lavora ne le fosse con 1000 guastatori, per le nostre porte false, et con le taiapiere tagliano apres- 151 so lo infondar più la fossa al lurion di san Rocho, dove, per iudilio del signor Camillo et lutti li capitatici et io, iudichemo che li inimici ne habino a far la battaglia : et se aflondemo in ditto loco, come ctiam per tutta la fossa, sichè non dubitemo ponlo di loro; et se havessemo polvere assai fessemo molto a stadar essi inimici in lavorar le trinzee, et per Inverno poco si tira poco per intcrlenirse. Speramo dimane il capitanio del golfo zonzerà con le polvere et piombi ; etiam da Traili ne aspetemo. Il signor Camillo gubernalor voleva far asaltar li inimici ne le loro trinzee con 300 over 400 fanti de li miori sono de qui, el per dislorlo di tal suo pensiero dissi che per niente non voleva che si melesseno a risego con li miglia homeni che sono in la terra, et se capilassemo male, come saria, si potrà reputar aver perso questa città, et tossamo il cor a li restanti, et se inanimaria li inimici ; mi basta conservar questa terra con honor di la Signoria et grandissimo beneficio de la lega, et partendosi li inimici perderano assai di la soa reputalion, et vagliandone dar lo assalto ne rimanerano assai de loro morti per le reparalion havemo fato, et a la defensión di questo loco sono da 1500 fanti i quali mostrano esser desiderosi di ben servir. Ma il prefalo marchese se sforzerà far ogni cosa per obtenir questa impresa, ma io non dubito di cosa alcuna. Son certo la Signoria ne manderà presidio et qualche numero de galle, et per dimostrar a li inimici el poter si ha di galle; li naufragii seguili ne ha fallo grandissimo danno, maxime quel del provedilor di l’armata. Hozi è venulo a me li capitanei di Barletta a dirmi non hanno danari, nè da mangiar, et aziò questo loco non vadi in preda, ho dato, secondo il numero di le compagnie, formenli pei* 10 giorni et 50 in 60 scudi per compagnia. Et per zornata bisognerà subvenirli, et mi ho fatto far di ricever, aziò il signor Renzo li fazi boni a la Signoria, et li fo dar il vino senza pagamento. Bisogna la Signoria mandi danari,