493 MDXXIX, 327* DaUconte Alberto Scotto, dal campo a Ma-') rignan, di 11 Mazo, vidi lettere, drizate a Zuan Jacob da la Croce suo secretano. Come li tre capilanei che erano in piacentina' che fanno genie per il Belzoioso, zoè Maximiliano Roso, Maxi-milano de liizolo et Nobile de San Zanoto heri con li fanti soi fatti che sono...., ad quella ora erano parliti dal piacentino et andati allogiare a Donelasco et Sinerastro, loci poveri ma confinai)ti al Piacentino et propinqui al Po sic milia, non restando però di scogliere più gente poleuo, sina a la summa de la conduta loro che è 2000 fanti per cadauno. El in-terlenendosi questi tali drielo al Po, come fanno, non se gli interteneno per altro, come bene sono stato advisato, salvo che, fornito habbino le compagnie, per intrare in Milano, come per me credo, restringendo noi Milano da una banda, li sarà tacile a loro et altri inlrar. Ne le montagne del genovese et contorni al solito se unisce gente a nome del Bel-zoioso, et ha più diligenza del solito. Li signori conti dal Vermo hanno in essere 800 homeni; vero è che dicono haver fallo tale unione per certa inimicilia particulare hanno cum uno marchese da Godiasco vicino suo, tutta volta, per qualche soi andamenti, questi tiene in contrario, ma che lutti siano ad uno proposito di Cesare. 328 • A dì 16. La matina, fo lettere di Roma, di sier Gasparo Contarini orator nostro, di 13. Coloquii hauti col papa per l’aviso venuto di Zenoa del partir a dì 8 di Andrea Doria con 13 galìe el 4 nave; et prima parli 2 galìe, el bavera le 5 da Napoli, etiam prima parti 3 nave. La qual armala va a incontrar l’imperador che al lutto vien in Italia. Et sopra questo usò molte parole, dicendo: «queste cose con l’abate di Farfa el Malalesla Baion se ve-derà di aquietar, ancora ne dagi gran fastidio ; ma vui che fareti? » Et lui orator disse: « Pater sancte, che conseia Vostra Santità se fazi ? » El io vidi lettere del nuntio del duca di Urbin, di 13, nominato Zuan Maria da la Porta scritte a domino Ioan Iacomo Leonardo orator del ditto duca in questa terra. Qui si tiene che la pace habbia a*d succedere ad ogni modo ; et sono fate 3 giorni continui procesione generale, la quale nostro signor Iddio fazia che siano esaudite con satisfatene de li signori nostri illustrissimi. Quelli imperiali che diceano voler far l’impresa de Perosa, dando la bataglia a Norsa, dicono esser stati rebaluti et malmenati ; et se così fusse, Perosa non (1) La carta 327 è bianca. GIUGNO. 494 harà più di dubitare. Da Monopoli dicono lo exer-cito imperiale essersi retirato, hessendo la natione italiana venuta a le mani con la spagnola, et morti de I’ una el l’altra parte ben 800 ; et che molti de dilli italiani se reduseno ne le terre de la liga. La partita de Andrea Doria per Spagna con 13 galìe et 8 carachie, fu a dì 28 ; dovete haverla intesa prima di noi. La terra, di peste, heri do, lochi novi, et 13 de 328* altro mal. Vene in Collegio l’orator de Inghilterra, et monstrò lettere di Roma di suo fratello cavalier Caxalio, di 13, zerca el partir de Andrea Doria da Zenoa, et altre particularilà. Vene l’orator del duca de Milan insieme con P altro domino Francesco Savignano, che in questi zorni vene qui per nome del duca, per P impresa si ha a far de Milan ; et tolse licenlia che '1 voi ritornar dal suo signor. Il Serenissimo li usò grate parole. Vene P orator del duca de Urbiu, et portò alcuni avisi habuti da la duchessa, con reporli de ilio-tion verso Perosa ; la copia di qual avisi noterò qui avanti. Vene il colateral zeneral, domino Zuan Andrea da Prato el cavalier, per el qual per Collegio fo mandalo, el in piedi parlò davanti el Serenissimo molto sentitamente, dicendo certissimo in campo nostro è fanti 6000, et in bergamasca fanti 900, ancora che ’I provedilor Nani scriva el contrario. Et ricordò el mo lo a lenir li fanti, pagarli ogni 18 zorni, unde per haver le page i staranno. El questo sentite el Collegio, et cussi voleno ordinar se fazi de coetero. Di campo, di domino Antonio da Castello, dì 12 Zugno, da Marignan, vidi lettere drizate a sier Zuan Ferro vice podestà di Brexa, qual dice cussi : Magnifico el clarissimo eie. Heri la excellenlia del duca cum questi signori andono a parlamento con monsignor de San Polo a Lochà ( Trtchà). Esso monsignor de San Polo, la soa opinione si è de andar a tentare le cose de Milano et non voler per niente che per questo anno P impe-rator venga in Italia. Questi nostri signori hanno tutto Poposilo, che’l debbia venire, et maxime esser andato uno Andrea Doria cou molli gentilho-meni zenoesi, et per altre previsione fatte. El anche con voler che in Milano sii più de 4000 fanti, el duca de Milano confessa de 5000, per molle altre