549 Visis legibus senserunt domini Consìliarii quod non requireretur numero 1200 balìotae in foto capite, et ideo publieata capta. Di Crema, fo lettere del vescovo di Auran■ ges, fo orator a la Signoria nostra, di 12. Scrivo ha inteso la rota hauta, et contorta si debbi in-tertenir li lanziobenech et altre zenle erano in campo di San Polo con darli qualche danaro aziò passino scorer, o darli il viver tino zonzi li danari del re Christianissimo, si aspetta di Pranza, quali è zonti zà a Susa. Scrive il suo andar in pranza per la drela vede esser interdillo, et voi andar per la via de grisoni et sguizari. Fo expedilo in questa sera lettere in Franza a l’orator nostro, con avisarli die per il caso seguilo a monsignor di San Polo, qual è sta un desaslro, Soa Maestà debbi far più animosamente el mandar zente in Italia, et capo di condiliou, perchè ntii dal canto nostro non senio per mancar, el havemo deliberà far 5000 fanti eie. Item, in Ingallerra fo scritto a l’oralor nostro Palier, del recover di lo sue lettere, et . . , . A dì 25. Fo la apparition de San Marco. Havendo l’altro beri fallo iuvjdar in Prega#, per il canzelier grande, che si andasse a compagnar Soa Serenità, questa matina, in chiesia, cussi vene a la messa et poi a la procession di le scuole, solum vestito damaschili cremexin, con li oratori Papa, Franz» zoé Zuan Joaebin, Anglia, Milan, Fiorenza et Ferrara. Era poi quel domino Francesco Savignano nonlio del duca de Milan, pur de sora. I consieri solum numero 3, niun procuralor, et olirà li orde-nari, compulà tre savi de Collegio, sier Andrea Tri-vixan el cavatici*, sier Domenego Contarini savi del Conseio et... . savio a terra ferma, erano solum 14 del Senato. Da poi si reduse i| Serenissimo con il Collegio da basso nel suo palazzo, et alditeno l’orator de Pranza el il capitanio Romulo, zonto questa notte con una nostra barca armada, parli da Barletta a dì .... di questo. Et dillo capitanio narrò quella terra esser amorbata, el 5 el 6 al zorno ne muor di peste, et bisogna pagar le zente è a soldo del re Christianissimo, altramente Barletta è persa. Dieno 368* haver tre page. Et la provision manda il re Chri-svanissimo per Zuan Greco, qual dovea partir con la galìa Sanuda per Barletta, di scudi .... milia, disse è pochi, et bisogna trovar almen fin a la sum-ma di 50 milia, di qual parie zercherà trovarli a I 550 interesso, rechiedendo la S:gnoria nostra in lanlo bisogno li presti scudi 10 milia, et da Fiorentini vo-ria altri 10 milia ad imprcsledo ; con altre parole. El il Serenissimo li rispose che di danari non si pensasse, perchè convenimo ineler l’armada et spa-zar il zeneral, rinforzar lo exercito nostro, adesso che l’imporador vien in Italia, aiutar il duca de Milan di danari, aziò el non precipiti, ctiam inter-tenir li lanzichenecli era con San Polo, siehé non è da parlar. Di Brcxa, fo lettere, di sier Zuan Ferro vice podestà et sier Christofal Capello capitanio, di 23, hore .... Manda uno reparto di le cose di sopra. Come a dì 20 il re Ferandin partì di Spira, per andar verso I’ Hongaria ; el che havia con lui 3000 fanti, et voleva andar a Vienna, et lì farse forte contra el turco. Itevi, che a Trento 'erano venuti quelli dieno scuoder li danari per pagqr li 20 milia fanti so ha da far; el elio ha scossa solum lanli danari per pagar futili 3000. Nolo. In le lettere del vescovo di Aurange da Crema è, di più di quello ho scritto, come si ha (Jo-lulo con il duca di Milan mollo forte, qual lo trovò la sera in letto, quando ge’l disse che ’1 suo capitanio, è in Pavja, non havia lassù mirar le zenle de l’anliguarda in la terra, solum le persone di qualche homo da conio, non le bagaie nè allro, pi è mal assai. Il qual duca si ha doleste mollo di questo e(c. Item, scrive die sono 1300 lanzinech rcduli apreso Pavia, el non li (olendo Antonio da Leva li lori lui eie. . Item, in le lettere di Cassan, del provediter Nani generai è di più, come dillo oralor di Pranza ha scritto di Crema al capitanio zeneral in conso-nantia di quanto ho noia qui sopra. Il qual capitanio ha scrilo a Pavia che li loy dentro eie. Il qual capitanio si duol non poi haver cosa che ’I voy da la Signoria, con altre parole. Item, voria che a quel Luca Antonio di Monlefalcho li fosse dà la conduta di 400 fanti, promessa darli eie. Da Crema, di sier Gabriel Venier orator, heri fo lettere. Zerca il duca di Milan, è lì, qual desidera la Signoria lo servi di ducali 10 milia per far fanli di novo et pagar quelli ha ; et che monsignor di San Polo non li ha dato ma* li scudi 5000 che bave di Pranza per dargeli, sichè è mezo disperalo. Da poi disnar, fo Pregadi, per lezer lettere et 369 far Conseio di X con la Zonla, |>er scriver . . . Di Ingallerra, a nona, vene lettere di sier MDXXIX, GIUGNO.