ili MDXXIX, APRILE. 112 cesco, etiam di veludo paonazo ; non era alcun procurator, ma zentilhomeni solili andar zerca 30; et andono a udir terza a San Zuminian, iusla el consueto, poi a messa a San Marco, et stele in percolo. Da poi si reduse Collegio, dove za era sii ordinato non far hozi Conseio, ma Pregadi, il qual fo comandi per tempo. Et redulo el Collegio da basso dal Serenissimo, l’orator di Pranza restò, et comunieoe lettere haute dal suo re etc., di 26, da Bles, qual li scrive molle cose, et di provision che’l fa, ma non dice del suo voler venire in Italia. Di sier Francesco Contarmi orator a monsignor di San Volo, heri sera fo lettere, di ... qual manda le lettere di Franza. Et come quel è in Serravallc è rimasto d’accor.lo con lui di lenir la terra, con questo, zenoesi rumando una caxa l’ha in Zenoa, sia restaurada, et cussi li è sii promesso. El qual ha dato obslasi etc. Da Trevi, di sier Foto Nani proveditor generai et sier Antonio Alberto orator. Di quelle occorrente; et si manda danari, et come riempiono le compagnie di fanti. Et sier Antonio Alberto voria licentia di repatriar, e si mandasse il baston per darlo al signor Governator. Il conte di Caiazo era andato a . . . . loco suo, per tuor la moglie et condurla in le terre de la Signoria nostra, il qual have licentia dal Collegio de andarvi, eie. Da Lodi, di sier Gabriel Venier orator. Come il signor duca de Milan è disperato, dicendo vede ben francesi non voi far nulla, imo el sa certo che monsignor de San Polo voi lenir Alexandria, venendo a conzonzersi con il nostro exer-cilo. 74* Di Brexa, di sier Zuan Ferro viccpode-stà, et sier Cristofal Capello capitanio, di...., fo lettere. Con avisi di Yalcamonica. La copia sari qui sottoscritta. Da poi disnar, fo ordinalo Pregadi et Conseio di X con la Zonta. Da Monopoli, fo lettere di sier Zuan Vi-turi proveditor generai, di 11, 12,17 et 1S. Molto copiose. Il summario scriverò qui sotto. Da Tram, di sier Vettor Sor anso gover-nador, di 17. Come heri le zente, è in Barletta, andono a Venosa et introno in la terra, preseno da 300 cavalli, di quali ne son 100 boni, et da 1000 stara di grano, et quello portono in Barleta. Di sier Zuan Contarmi proveditor di l’ar- mada, da Barleta, di 10. Come era venuto lì per................ Fu posto, per i Savi, una lettera a l’orator Justinian in Franza, in risposta di soe, di 27. Laudar la venula del re Christianissimo in Italia, come ne scrive, et che lui resti ancora de lì fin non se li scrive altro per il Senato, etc. Ave lutto el Conseio. Fu posto, per li dilli, una lederà a sier Francesco Contarmi, orator a monsignor di San Polo, in risposta di soe, et debbi confortar monsignor a rinforzarsi, havendo hauto mò danari, et non perder l’occasion de tuor l’impresa de Milan etc. Presa. Fo chiami Conseio di X con la Zonta, el ste-leno dentro più de una hora, poi fo licentii Pregadi, et restò il dillo Conseio suso, et prese vender il dazio di pistori, libero. Sier Filippo Capello savio a terra ferma voleva venderlo per 30 anni sohm. Fo disputi la cosa. Ave 4 ballote, et tu preso venderlo libero. Da Brexa, di rectori, dì ultimo Marzo 1529. Et mandano uno aviso hauto, la copia è questa, et è una lettera li scrive el capitanio di Valcamonica : Magnifici el clarissimi domini, domini observandissimi. Hozi è zonto da Felzo uno figliolo di quella spia, è lì con il suo olim patron in ditta terra di Felzo, el dice come re Ferando si trova in Auspruch, che in italiano si dice Augusta. El dice che lo duca de Saxonia, el duca de Praunspail, qual è quello capitanio che lo anno passato condusse le zente alema-ne per la via di Peschiera, sono venuti in discordia con il re Ferando ; la causa, perchè dimandava el suo servilo, el re Ferando li ha risposto non esser stalo homo da bene. Et se dice che loro se inten-deno col turco, et che aspettano danari da lui; et che in quelle bande stando in grande paura, perchè se dice venir molto grosso, et che lo taion tutti pagano, cussi li castellani, come li populari, et dice ne loca al capitanio generai del contado de Tirolo rai-nes 160. Et dice che’l se dice che passato Santo Georgio veleno veder di mandar 2000 fanli in Milano, et che dimandano il passo a grisoni. Et me ha ditto da parte di suo padre che, subito se moveri cosa alcuna, mi aviseri. Et a vostra signoria con ogni debilo mi aricomando. Die ultimo Martii 1529, Breni.