169 MDXX1X; Da Trevi di sier Polo Nani proveditor generai, di 13. Di quelle occorentie. Et che monsignor di San Polo non ha zente da far l'impresa di Milan, et che li fanti spagnoli da Zenoa venuti 115 a Milan, contra i qual andoe Antonio da Leva, erano male in ordine di lutto, et li danno a Milan do page, una in vestir, l’altra in armadure ; et alo-zano in le case, a discrezion. Di sier Jacomo Boldù capitanio del Lago, fo lettere, date a Sermion. Come ha cava il porto. Con certo aviso hauto da uno Marco....., patron di fusta, qual è stato a Malsesene, et parlato con uno vien di Alemania, et manda il suo reporto. Et come da Bolzan in qua scuodeno li danari del conta de Tiruol, etc. Et altre parlicularilà, qual potendo haverla, noterò qui avanti. Di sier Francesco I4Oscari podestà di Verona, di.....Avisa come Nicolò Barbaro capitanio del Lago, qual mai fece operazion bona, li ha scritto una lettera li a Verona, con nove, qual manda inclusa. La qual lettera scrive come le fusto sta mal in lago et bisogna conzarle. Et avisi di Bolzan di le cose alemane. Et scrive che lui ha fatto la lettera in Verona et faria meio andar a far il suo officio ; et lo carga assai, ut in litteris. Noto. In le lettere di sier Francesco Contarmi, di Alexandria, è colloqui hauti col signor Teodoro Triulzi et con il signor Galeazo Visconte, quali li hanno ditto che non venendo Timperator in Italia, etiam il re Christianissimo non venirà questo anno. Item, uno aviso di Zenoa, di 12. Come le galie si lavora, et non sarano compide se non questo Mazo. Et che Andrea Doria aspettava il ritorno di una galla, andò in Spagna, di le soe, avanti si partisse. Item, che quel......Spinola di Serravalle, havendo voluto zenocsi in Zenoa rumarli la caxa per haversi dato a la liga, par che aleuni soi se interponesse, et iterum si accordò con cesarei etc. Noto. In le lettere di sier Gabriel Venier orator, da Lodi, par il duca si doi molto di monsignor di San Polo, che non ha 2000 fanti. Li inimici ha re-tenuto li 5000 ducati, il re Christianissimo li ha man là di Pranza, aziò fosseno dati a esso duca : ha fatto che lui duca ha speso li danari li dele la Signoria, ducati 5000, credendo si tolesse l’impresa di Milan, et bora che la Signoria nostra si ha in-grossado, lui non è in ordine, con altre parole. El che monsignor di Chatiglion quando vene di Franza in Alexandria, con fama portar assà danari, non ha portà solum C000 scudi, ma dice haverà di altri da Fiorenza. , aprile. 170 Fu posto, per li Savi, do lettere a l’oratori no- 115* stri in Franza, Justinian et Navaier, con avisarli di quello havemo fatto per la impresa di Milan, et così il signor duca do Milan ; nia monsignor di San Polo ha poche zente. Etiam quelle havemo fatto in Puia. Et però pregemo Soa Maestà voi venir presto in Italia. Item, un’ altra lettera a parte, con lamentarsi il re non manda danari ; scrisse manderia 100 milia scudi per Chatiglion, qual lui portati solum 6000, imo tolti dito San Polo li 5000 andava al duca de Milan, et però voglino solicitar etc. Ave tutto il Conscio. Et volendo parte di Savi metter una tansa, altri tuor uno imprestedo sora il dazio del vili, altri voleva far Procuratori, però nulla fu posto. Et per il Serenissimo fo voluto Conseio di X con la Zonta, il qual li Cai non voleva darlo per non esser stà ordinato, a la fin haveno pacientia. Fo licenlià a bon hora il Conseio di Pregadi, el restò Conseio di X eon la Zonta, ma non erano se non 8 ; fo mandà a zercar li altri, et veneno tre: Sier Andrea Foscarinl, sier Marco Dandolo dotfor et cavalier, et sier Alvise Gradenigo, et cusì fono ad ordine, Fu proposto, per sier Toma Mocenigo Cao di X, proveditor sora i danari, il bisogno si ha del danaro, et é uno voi esser procurator con dar ducati 8000 sora il dazio del viti eie. È bon tuor li danari. Fu posto la parte di dar libertà al Collegio di metter parie di far uno Procurator con oblation almen di ducali 8000, ut in parte. Fu presa. Ave . . . di si, 7 di no. Fu preso che (ulti quelli sono creditori di doni di biave, possino metter al loto, si fa, tanti boletini a ducati.. . l’uno, fino al numero di 1000, alenlo il loto a loro è obligalo. Fu preso certa cosa di sier Lorenzo Venier, qu, sier Zuan Francesco di......, qual va soraeo- mito, iusla la parie presa in Pregadi, videlicet . . Noto. Hozi se intese certo, sier Marco Grimani procurator, l’altro heri haver hauto lettere di Roma, il papa é contento di la renonlia, ha fallo suo fratello il Cardinal, qual è a Roma, in la persona sua del palriarcà di Aquilela, et per ¡1 primo si haverà le bolle ; sichè di Procurator di San Marco sarà Patriarca. Rilornoc hozi sier Antonio Justinian qu. sier 116 Francesco il cavalier, stalo a far le parte di boschi et bona comunalia, si ha a vender in trevisana,