95 IIDXXIX, MARZO. qua G over 8 galle ben in ordine, maxime de armizi, et non hcssendo cussi ben interzade li daremo de li spagnoli, et bisogna due arsilii per meller cavalli et fanti sopra. Et di questo il signor Renzo mi ha fallo grandissima instantia, per poter travagliar li inimici, hora in l’Abruzo, bora in Ca-lavri*, la qual stà in grandissima expectalione a veder che per la liga se dimonslrano genie de lì: per li mali trai lamenti hanno, tutti si volteranno. ltcm, scrive, voria si mandasse tre conteslabeli vechi con 200 fanti per uno, volendo haver li 3000 fanti per poter ussir in campagna. Si duol molto di sier Francesco Bondimier so-racomilo, qual zà do mexi io mandai a Cataro per Targar de biscoti et venir de qui, et non è venuto. 10 non me atrovo salvo do bregantini stali mexi do et mczo a venir de qui, malissimo in ordine. Et volendo lenir la Signoria armada a queste bande, bisogna la provedi di una bona quantità de biscoti, quali so fazino a Cataro, per esser lì boni forni. Il signor Renzo et signor Camillo mi ha instalo la Signoria mandi di qui una quantità di corsateli et ce-lade, per armar queste fantarie, sì de Barleta come le nostre de qui, non havendo queste genie in lutto 25 corsaleli. Scrive se li mandi danari per pagar li fanti, ut in lilteris. 65 Lettera del ditto, di 44 Fevrer 1528, da Trani. Iteri, hessendo venuto de qui el signor duca de Ariano et il signor Federico Caraffa suo fratello con lettere credenlial de l’illustre signor Renzo, exponendo la grandissima necessità de danari hanno per pagar quelle genie, volendo imprestedo scudi 3000, li risposi era etiam mi in grandissima necessità, et mi doleva non poterli servir. Poi disseno non haver vino et il forzo di le gente bever acqua, volendo esser servili di 1000 saimedi vino, el a l’incontro mandarla tanti grani over orzi, o, come venirano li danari pagarlo. Li risposi che faria che questo magnifico governator Soranzo l'aria la de-scrilion di vini, et lo, servirò di quel più potrò et metterli quello che coreno, ancora che’l viceré de tulli 11 formenli et orzi havemo hauti, ne ha fatto pagar le Irate di quelo vai li tormenti et orzi in Barleta. Li predilti rimasero satisfatti et é slà posto ordine li sarà mandalo di vini. Il signor Renzo é in gran travaglio per non haver un scudo da pagar le zente, el qual ha convenuto dar un rotolo di pan a li fanti al giorno, el una certa misura di vino in dono, et Eonti li danari li satisfarà di tulli i giorni. Desidera haver formenli. Tulle le viltuarie di questi contorni è condotte in Napoli. El signor Renzo mi'ha dilto, et cussi il principe di Melfo, che li spagnoli vechi et novi venuti con il conte di Borello sono da 5000, et li lanzinech cum quelli erano con Lulrech sono in lutto da circa 4000, et taliani più di 4000 et da 1000 cavalli lizieri et 500 homeni d’arme in zirca. Questo é lo exercito, che hora é in questo Regno, de li inimici. Le gente del signor Renzo possono esser da fanti 4000 in esser in Barleta, quelle de la Signoria, fra qui, Monopoli et Pulignan, da 2000. Bisogna la Signoria mandi bon numero di galle, et se interzeria con li spagnoli, tien el signor Renzo, ma sopratutto bisogna biscoti : bisogna le 6 in 8 galle el do arsilii per poter travaiar li inimici et metter suso 200 cavalli et 2000 fanti. Questi do signori venuti mi hanno dilto che quel Marco Tulio, che’l signor Renzo mandò a prender a Bestice, è fuzilocon la sua compagnia in Manferdònia, per esser stà avísalo che Ilironimo da Cremona l’havia discoperto. lettera del ditto di 18 Fevrer 1529 da Trani. Havendo inteso la retention falla de uno ragazo de Marco Tulio, el qual andava in Andre el portava lettere a Rocco da Beseglia et Tomaso Pesaseppa genlilomo de qui, el qual ragazzo confessò che Zuan Domenego, capitanio de fanti, fatto per il signor Camillo, voleva fugirsene con molti de li sui nel campo de li inimici, subito haulo questo, il signor Renzo fé prender dillo Zuan Domenego. Et che havendo haulo tal aviso da sua signoria, montai sopra un bregantin et andai a Barlella per intender particularmente il tulio. 11 signor Renzo mi disse che Passaseppa incolpava el signor Candito capitanio de fanti qui, fallo per il signor Camillo Orsino ; et che zonto de qui el dovesse far reteñir, che lui me daría il Passaseppa et Rocco cum il ragazo, aziò intendesse ben il mañizo che é in Trani. Et cum questo ritornai di qui; et zonto, mandai per il bregantin a luor il Passaseppa, Rocco et il ragazzo. Questa mattina examinassemo il ragazzo, portò le lettere del conte di Borella a dilto Tomaso Pesaseppa, el qual confirmò quello havia dillo nel constiluto; Ro-co, legato a la corda, confirmò ut supra, il Pesaseppa disse, quello havia ditto era stà per il gran martirio li fo dato per quelli del signor Renzo, ma che non era la verità. Hor, ligato a la corda et tenuto alquanto suspeso, se adormentó, et calato li feci dar una sacada et dui tratti di corda, qual pur ancora