415 MDXXIX, GIUGNO. 4)6 Zenoa era domino Andrea Doria et suo nipote Filippin Doria, et che non si parlava che ’1 fusse per andar su l’armada. Item, par sia lettere di Barzellona, come l’Imperalor non era per venir in Italia, et le cose era sferdite. Fu posto, per li Consieri, una taia a Noal, di do fono amazati, et lassando li corpi in terra, come apar per lettere di ultimo Mazo: chi quelli accuserà babbi lire 800, et se uno compagno accusi, sia asolto, et il podestà li possi bandir di terre et lochi, taia lire 800 et 600 et confiscar. Ave : 155, 4, 4. 271* TU sier Francesco Contarini orator a monsignor di San Polo, date a .... a dì ... . Come haveano bau lo Biagrasso, dove era 50 fanti, i qual sono -andati in Milano. Scrive esser avisi di Zenoa che fevano 6000 fanti per soccorso di Mi-lan, 4000 pagati di danari di l’imperalor, sotto il conte Lodovico BMzoioso, et 2000 ne feva la tera di Zenoa, con altre particularità. Et che San Polo voi esser in colloquio col capilanio zeneral a Bi-nasco, per terminar la impresa di Milan. Item, manda li capitoli voi il castellari di Mus numero .....il qual si dà titolo di marchese et conte, et dimanda molte cose, videlicet Como et il lago et Lecho, et provision grandissime del stado di Milan a molti etc., come in quelli si contien. La copia sarà qui avanti posta. Li qual, San Polo li ha mandati a la maestà del re. Di sier Polo Nani proveditor zeneral, di ultimo, hore una, da Marignan. Come si ha hauto Biagrassa, et da malina si andarà a consultar con monsignor di San Polo quid agendum. Et altre particularità, ut in litteris. Fu posto, per li Savi del Conscio et Terraferma, una parte, zerca la francation di le daie; la copia di la qual, sarà qui avanti posta. 177, 3, 3. Fu posto, per li Savi del Conseio et Savi di Terra ferma, di far il primo Pregadi, per scurlinio, uno orator in Franza, in luogo di sier Sebastian Juslinian el cavalier, alento la morte di sier Andrea Navaier, con ducali 150 al mese d’oro in oro; meni con sé cavalli 10 et 4stafieri compulà il segretario et il suo servilor ; et sia electo con pena di ducati 500 oltra tutte altre pene, ut in parte. Fu presa .... Et fo 1’ ultima parte posta. Fu posto’, per li Savi del Collegio : che a Zuan Negro secrelario era di sier Andrea Navaier morto orator in Franza, aziò possi venir a repalriar, essendo rimasto de lì, li sia mandato ducali 150. Et il Serenissimo non volse fusse mandà la parte, et prima fosse eletto oralor in Franza, per veder se ’I dillo secretano dovea restar per suo secre- ■ lario. Et cussi non fo mandà. Fu posto, per li Savii del Conseio et Terraferma, do lettere al Justmian orator in Franza : in una, risposta di le sue, et si manda il mandalo a poter tralar la paxe eie., ma non concluder, senza ordine di la Signoria nostra. Item, l’altra 272 lettera, che si manda per soa inslruzion quanto altre fiate fo tratà zerca far la paxe, essendo oralor a l’imperador sier Andrea Navaier, et li capitoli ne mandoe, et quello li fo risposto, et il mandato li fo dato, eie. Andò in renga sier Gasparo Malìpiero, savio del Gonseio, el qual contradisse non si dovea mandar tratation, non volendo el fa/.i alcuna cosa dì paxe senza nostra saputa, con allre parole. Et li rispose sier Marco Antonio Veniel* dotor, savio a Terra ferma, dicendo è bon li nostri oratori sia informati di tulio ; però le lettere slà ben. Da poi parlò sier Marco Foscari, è di la Zonla, qual voleva si desse mandalo di poter far trieva, in questo mezo si tralasse la paxe, che sa ria cosa molto a proposito a le cose nostre, et si saria quasi certi che Cesare non veria questo anno in Italia. Et non li fo risposto. Andò le lettere : 50 di no, il resto di si ; et fo presa. Fu poi posto, per li ditti, excelto sier Zuan Contarini et sier Zuan Dolfìn savi a Terra ferma, una altra lettera al ditto orator in Franza : che zerca la contribution volemo far, venendo Soa Maestà in Italia, ne par far più di la nostra por-tion, quando li promelemo dar 12 milia fanti et le zente d’arme et cavalli lizieri nostri, che saran-na con 1’ exercilo di Sua Maestà a una fortuna. Et sier Zuan Contarini et sier Zuan Dolfìn savi a terra ferma, voleno un’ altra lettera, che si dichi a Soa Maestà, che aziò quella venga contenta in Italia, venendo l’imperator, ex nunc semo contenti oltra fanti 8000 haveremo per la portion nostra, et le zenle d’arme et cavalli lizieri, etiam semo contenti dar a Sua Maestà ogni mexe fino el starà in Italia ducati 20 milia, aziò quelli se spendi in più fanti 0 quello parerà a Soa Maestà. Et parlò primo sier Zuan Dolfìn, et fé una savia el bona renga. Li rispose sier Filippo Capello savio a Terraferma, dicendo la impossibilità di haver il danaro pronto da darli ogni mexe, et