w MDXXIX, OIL'ONO. 428 279 Da lioma, a li 29 Mazo 1529, al signor marchexe di Mantoa. Questi signori oratori inglesi tengono lettere dal loro re, di 12 del presente, per le qual si revoca monsignor di Briano et il dottor Stefano, et restano missier Piero Vannes et il cavalier Casale, benché missier Petro dica che partirà anche egli per In* glitera fra 15 giorni. Soa Santità ha fatto intendere a lo auditor de la camera che ritorni in Anglia, quale era in Spagna, per causa di haver il breve che altre volle fu fatto de la dispensa del matrimonio di Ingliterra, che è appresso l’imperator. Pre-fata Sua Maestà mandava in Franza el duca de Suf-fulk con un altro personagio; argomento, per quello che dicono questi qui, de la poca speranza che si possa haver di pace, per hesser il prefalo duca persona da tralar maneggi di guerra et non pratiche de accordo. Et se intende che, parendo a la maestà Christianissima che anche esso duca venga in Italia, per esser persona pratica ne le arme, babbia ad exeguire secondo la commissione de Soa Maestà. Le cose del Regno stanno al solilo. Il successo di Lanziano si deve haver inteso per la via de Venetia. Il campo slà a Monopoli, ma con poca o nulla speranza di far effetto alcuno. Il signor marchese del Guasto è come libero del mal suo, et è pur 11 ne P exercito. Per lettere del signor principe di Oran-ge, qual accusa lettere di Spagna assai fresche, si ha la fermeza del passar in Italia de l’imperador; et che già Soa Maestà havea invialo una parte de le fantarie a la volta di quà. Soa Maestà desiderava mollo l’andata del Doria a lei, aziò che fosse in sua compagnia ; ma, considerando esso Doria quanto pericolo poiria portar la absentia sua di Genoa, ha determinato di non andar, persuadendosi così esser più servitio di Sua Maestà. Fu fatta la seconda congregatone sopra le cose di Hongaria, ne la quale tutti questi reverendissimi signori dimoslrorno opimamente in soccorrer le cose di la fede contea i turchi ; ma allegandosi per loro signorie li dani et ruine patite ne li tempi passati, per il che con diffìcultà possono supplire a li 279* bisogni necessari del viver loro, si sono excusale se non sì daria, quel aiuto che pareria condecente, perché procederla da impotenti» et non da voluntà. Et circa le gratie concesse per Nostro Signor al re di Hongaria, esse loro signorie reverendissime sono contente esser ragionevolmente dale, ogni volta però che quello che si ne exlrahcrà sia destribuito nel bisogno di questa impresa a difensione di chrì-stianità ; et sariano state di parer che, per maggior rep'ulalion, si havesse dovuti mandar un Cardinal legalo in questa impresa ; circa il che però non è stato fato altra determination, né si pensa che vi babbia di andar altro personaggio che un vescovo, il qual per anco non è stato electo. Si ha lettere da Napoli, la morte del conte Petro Navaro. Del medemo loco, di primo Zugno. Hozi si sono partiti li do oratori inglesi per il viagio di Inghilterra. Monsignor di Briano mi ha dillo, prima che esca di Italia, voler veder Ferrara, Venezia et Manlua, dove principalmente verrà per far riverenlia a vostra excellenlia et a monsignor reverendissimo ; et crede esser lì a li 12 di questo, essendosi messo in posta. Il doctor Slephanus non verrà cum tanta diligentia, per andar a giornale di longo a Pavia, et ha ordine di aspetar lì monsignor di Briano prefato. Si è concluso de mandar il vescovo Pimpinella in Alemagna, nunlio che habbia ad esser presso il re Ferdinando, et con autorità di exeguire quanto è concesso per Nostro Signore a Sua Maestà circa lo alienare beni de la chiesia, sì immobili come mobili, per exlrahere dinari per la impresa contra turchi. Soa signoria partirà fra 6 o 8 giorni ; fralanto se penserà de mandar poi un Cardinal legato, aziò che quelle cose là habbino a passar con magior dignità et reputatone. Esso monsignor Pimpinella é persona qualificata, di sorte che non se può se non aspetar da soa signoria, ad ¡uditici mio, bona satisfazion, tanto più che la va molto voluntieri a questa impresa. Nostro Signore va continuando in pigliar l’aqua de’ bagni, la qual li fa giovamento. Soa Santità persevera anco in prenderla per 6 giorni secondo che dicono questi medici. Copia di una lettera di Roma, di Gioan Maria da la Porta, nuntio del signor duca di Urbino, de 29 de Mazo 1529; scritta a domino Joan Jacomo Leonardo, orator del ditto Duca. Magnifico fratello honorandissimo, Hebbi prima la vostra di 22 sopra la disputa nata de la preeedenlia tra vui et l’ambasciatore di Manlua, da la quale ne piglio quel dispiacere che si conviene a l’obbligo eh’ io tengo di desiderare ogni amorevol concordia tra quel signor et il pa-