56$ MDXXIX, GIUGNO. 570 ili Ferigo Pollila da Corfù, dicendo esser conira-bando, et per sue lettere di 8 fevrer passato avisó la Signoria nostra, el qual Ferigo davanti la Signoria ha monstri non esser conlrabando, et fo scritto a dì 14 aprii al proveditor zeueral V’iluri dovesse far restituirli lì ditti forni enti o il Irato, el qual proveditor Vituri per lettere di 25 mazo ha scritto haverlì mostralo le lettere et lui non voler ubedir, dicendo haver fatto la sua sentenlia el, volendo, si vadi apellar; el aleuto le leze che voi li capitani el soracomiti trovando conlrabandi li debbino mandar in questa terra, et poi per questo Conseio sii termini eie. pertanto volemo che lui zeneral fazi restituir li fornenti o il tralo, aliter mandi la parte ad exeeulion. Item, ctiam |>er lettere di rectori, il dillo ha (olio formenli di uno gallon patron Francesco di Pasquali!) dì raxon di Andrea Cambra, il qual dice haver dispensa per le galie, però vedi le raxon et fazi satisfarlo. 142, 2, 5. Fu posto, per li Savii, alenlo chiozoli patroni di marziliane el barche cargano mereantie per questa città, videlicet ogi et allro, et non li portano a la doana, però sia preso die li ditti debbano venir a drelura in questa terra a la doana senza andar a Chioza, sotto pena dì ducali 100 et esser banditi di Veuetia et Chioza per anni 3, et cussi a li pedoli. La milà di la pena sia di l’acusador, et l’altra milà del magistrato al qual sarà fallo la deuonlia, con altre clausule. Ave : 144, 5, 2. Fu posto per li Consieri, Cai di XL et Savii, che a sier Marco Antonio Venicr el dolor, sialo oralor in Anglia, li sia donali li arzenti li donò il re. Andò la parte. Balotà do volte non fu presa. 144, 47, 3. - 145, 47, 4. Sumario di lettere di sier Zuan Vituri prove- ditor generai, date in Monopoli a dì 12 sugno 1529, ricevute a dì 29 ditto. Come have lettere di la illustrissima Signoria, dovesse mandar in noia a li patroni a l’Arsenal tutte le inonition el polvere mandate per questa impresa. Non ha potuto avanti, ma le mandano al presente. Tamen di qui ho sohm barili 100 polvere grossa et 20 di sotti), piccoli. Bisogna ne mandino bona summa di ballote da falconeli con le quale sì fanno grandissimo danno a li inimici, el è poca spesa rispetto a le altre artellarie. Etiam se (i) Le carta 3Si‘ è bianca. li mandi polvere grossa per lenir ben forniti questi loci, et sì’J re Christianissimo et la Signoria voles-seno mandar de qui qualche gente et qualche numero di galee, si tra vaglieria questo exercilo yspano grandemente, el si loria Brandizo con il castello da (erra, qual è il forzo minalo, et il castello da mar staria male, con guadagnar quel porlo ch’è di gran importantia. Et havendo quel porlo non si dubitarla di le galie del Doria, el con 10 over 15 galìe si faria il ludo, con questi bonissìmi tempi. El non facendo questa estate qualcosa a queste bande non bisogna fati cosa alcuna Io inverno, per esser quesle spiaze pericolosissime, per che le zcole nostre staranno in le terre come assediale. El si mandi danari per pagar le zelile, perchè le stanno in carestia et |ieste; et non mandando, questi loci saranno aban-donali. Il signor principe di Melphe è in gran dispe-ralion, et ha perso meza la ubedientia de li fanti sono col re Christianissimo, el ogni zorno ne bisogna sovenirli, et non vedo 1’ bora di levarmeli de qui. Et ogni di ne scampano di essi fanti del prelato principe nel campo de inimici, et non volendo la Signoria, è bisogno ristrenzer più la spesa. El quelli di Barletta si doleno vien pagali, el in robe, et li ineleno la miti più di quello i valeno. Hessendo a Trani el proveditor di l’armata Coniarmi me disse haver messo sopra li letti tulle le artellarie et ha-veano tolto le rode de careioni con le qual se con-duseno ballote et polvere per il campo; il qual al suo partir volse le rode con lui. Contentai dargele numero 9, bisogna si mandino altra laute. Scrive etiam dele al proveditor Contarmi scudi 200, et per avanti 300, quando seguile il suo naufragio. Lettera del ditto, di 13 sugno. 382* Scrive, voria la Signoria li mandasse alinen altri 600 fanti con capi vechi, perchè questi, hessendo lontani di caxa, fariano il dover loro, et siano armati di corsaletti, perchè quando se restrenze le forze in voler combaler, il forzo de li archibusierì non si melleno in consìderation. El quando mi fu data questa baltaria crudelissima, per armar più gente di la terra mi pensai di luor le curatine de li galioti di la galia del capitanio del golio et di la galia Pisana, con le celade. Le qual arme fono molto aprovate, perchè di capitani di fanti alcun di loro non haveano arme da dosso, el molli genlilhomeni, erano col principe di Melphe, mi pregorono di gratia ad haver Ini arme. El cussi armai 300 homeni, li qual fo posli a l’impelo dove fu falla la baltaria con molti