417 MbXXlX, GIUGNO. 418 Andò le lettere: 7 non sincero, 7 di no, 80 di do Savi a Terraferma, 104 di Savi ; el questa fu presa, et fo comanda la credenza solila. ltem, licentià Pregadi, restò Conscio di X con la Zonta. A dì 3. La terra, beri, di peste uno, loco noVo, et 10 di altro mal. 27*2* Da Monopoli, di sier Zuan Vituri prove-ditor generai vene lettere vechie, da 14 fin 19 Mago. Il sumario scriverò di sotto. Vene I’oralnr del duca di Milan, et portò*Ia lettera originai del Taverna, orator in Pranza del suo duca, di 23 Mazo, il qual scrive in consonanza di quelle di l’orator nostro, el qualche parola di più, zerca la mala conlenleza del re Chri-stianissimo, di la Signoria nostra. Fu mandalo do Savi di Terraferma dal signor Tlieodoro Triulzi, con il qual fo parlato cerca el scriver in Pranza, et consultalo con lui, atento la sincerità nostra verso il re* et l’amor ne porta soa excellenlia. Il qual laudò si inlerlenisse il re, con oferirli largamente per farli bon cuor. Fu terminato, per tulio il Collegio, chiamar hozi Pregadi, et riVocar la seconda lettera in Pranza, el far al modo di la presa. In questa malina, havendo il Serenissimo auto conscienlia che sier Francesco Zen qu. sier Alvise governador di l’intrade per danari, il qual sco-deva li danari di la limitalion et...., ministrava mal li danari di la Signoria nostra, el non ha-via salda la cassa, chiamono li avogadori di comun sier Piero Boldù, sier Marin Justinian, sier Marchiò Michiel, cometendoli che immediate andasseno a Rialto al ditto officio, botasse la cassa et vedesse il suo zornal. Et cussi li ditti Avogadori andono, et io li viti andar ; i quali zonli a 1’ oficio, cliia-mono li governadori sier Ferigo Morexini et ditto sier Francesco Zen, perchè il terzo collega sier Fanlifì Contarmi è amaialo, et maxime il ... . et volseno veder il suo zornal et trovono mancar in cassa ducati 1600; et dillo dove era 11 danari, rispose haVer Servilo brigate ; et dimandalo chi, non volse nominar, dicendo : « Basta che saldarò la cassa, non ho tolto li danari di San Marco. » Hor fo ordinato per loro non si partisse di l’oficio se prima non exbursava lulta la quantità predilla ; et loro si partirono, lassandoli custodia, aziò non si partisse. El qual mandò per soi parenti per esser Servito a saldar la cassa ; et da poi fo menato a San Marco de sora l’Avogaria. I Piarii di M. Sànuto, — Tom. L. Die 2 Junii 1529. In Rogatis. 273 Sapientes Consilii. Sapientes Terrae fìrmae. Continuándose il scuoder del danaro per la formazion di le daie di le tanse, si a l’oficio de li provedilori nostri sopra le Camere come in le cita nostre da terra ferma, è ben conveniente continuar per poter traicr quella mazor summa di danari se potrà ; et perchè el sequila disordine scoden-dose per quelli sopra le Camere di qui et quelli di le terre nostre, quali fano receputi li danari a diversi zorni, et quelli hanno deposità sono in di-ferenlia di anlianilà ; et però L’anderà parte, che di novo sia commesso a ìi ditti provedilori sopra le Camere et a li rettori di le città nostre da terra ferma, che per lutto di 15 del presente mese di Zugno possano et debano accelerar da tulli quelli voranno depositar sopra le dale predille, siando obbligali notar el zorno instesso che saranno depositati li danari, aziò che non habbino a principiar l’utile de le 8 per 100 nisi da qliel zorno che haranno exborsato il danaro, et aziò che ancora, depositando alcuni de fuori come di dentro, possino esser anliani quelli haVeratiiio deposità prima, iusta la forma di la parte presa in questo Conseio. f De parte 177 De non 3 Non sincere 3 Summario et copie di 6 lettere di sier Zuan 974 Vituri proveditor generai in Puia, date a Monopoli, la prima a dì 14 Marzo 1529, ricevute a di 3 Zugno. Come le ultime sue furono di 13, et scrisse di la trinzea feva inimici, la qual, per juditio del principe di Melphe el signor Camillo et tutli li capitami, è più presto per meterse in fortezza et segurlà, vedando che ogni zorno mandiamo a 25 et 30 de li nostri soldati fuori fino ne le loro trinzee, et mai a inimici ha bastato l’animo di venir a combator con li nostri fuora di le loro triti-zee et forte, adeo li nostri soldati han preso grandissimo ardire. L’è fugito dal campo inimico un (i) La carta 373* è bianca. 2T