553 MDXXIX, GIUGNO. 554 menti dev ilgati de todeschi, qual li disse, per quel fin bora lui sa, non ne esser alcun provedimento de genie, imo che la sua dona capitane» li havea ditto, se l’haveria salvo conditilo da lui eapitanio del lago, perchè non hessendo (anlo exeessivi caldi la era per venir a queste bande fra 15 7,orni per exequir uno suo vodo che 1’ ha fatto ad una Nostra Dona apresso Peschiera. 11 che conflrmaria il dillo del marito, qual è homo da ben, desideroso sempre de far cosa agrala a nostri, et ha lassa in questo anno condur biave de lì per el veronese. Pertanto scrive a la Signoria, hessendo richiesto de haver el dillo salvocondulto, quello lui babbi a risponder, di farlo overo non farlo. ^70* a ^i 26, la malina. In la (erra, beri, non fo nulla de peste. Di campo, da Cassan, fo lettere del prò-veditor zeneral Nani, di 24. Come era, per la .....è fanti 9400, sichè è un bello exercito, ma in esser 6000 et più ; ma bisogna danari da compir da pagarlo. Item, con desiderio aspetta vengi in campo el clarissimo domino Zuan Dolliti provedilor eleelo, aziò lui possi venir a repatriar. Vene 1’ oralor del duca di Milan, solicilando haver danari di la Signoria nostra, ducali 10 milia imprestedo, per pagar le sue zente che sono bone et ben in ordine, aliter si disfameranno. Veneno l’oralor de Pranza domino Zuan Joa-chin el il eapitanio Romulo, quali disseno che non polendo questo Slado darli danari, almen se li dagi lettere che’l possi lenir qualche navilio con formenli per mandarli in Barletta, i qual sarà pagali. Item, voriano do galìe, zoé il corpo, che il signor Renzo le armerà lì a Barletta di presoni spagnoli, tanti ne hanno. Il Serenissimo li disse se conseieria. Vene 1’ orator di Ferara per cose parlicular di Are, intervenendo quel testamento eie. Vene 1’ oralor del duca de Urbin. Fo expedilo con li Cai di X la comission de li tre proveditori elecli a far meter le biave in le cilà, overo mandarle in questa terra ; li quali partiranno lutti tre damalina. Noto. Per avisi di Alemagna in todesebi se intese esser aviso che a Belgrado era zonto 40 milia turchi. Item, vene uno fìorenlin, qual parti zà zorni 18 di Poiana et 13 da Viena. Dice si diceva che 5000 turchi erano corsi mia 5 apresso Buda, et che in Viena era solum 7 bandiere de fatili, ai qual re Ferandin deva 40 carantani a la settimana per uno. Et che dillo re non havea denari et stentava a scuoderli. Da poi disnar, fo Conseio di X con la Zonta, 371 et sleteno in materia lurchesca fin bore una' de notte su varie dispute ; et tamm nulla concluseno. Et fo rimesso a bini la materia; unum est Zorzi Grilli, fiol naturai del Serenissimo, dovea partir per Hongaria et non è partito. Di campo, da Cassan, vene lettere, poi ve-spero, di 24, hore .... le qual conleniva el zonzer lì de oratori francesi, vidclicet lo episcopo de Auranges, era qui, et l’orator solilo star apresso el duca de Milan, chiamalo . . . . , quali etiam vene sier Francesco Contarini oralor nostro, da Pavia, et mirati rial eapitanio zeneral el il governalo!* Fregoso, ditti oratori riehieseno che '1 provedilor li servisse de danari per poter inlertenir 800 lan-zinech, si non andantino in Milan da Antonio da Leva, qual fa zente et voi ussir fuora. Il capita-nio, governador et lui provedilor, consultalo, li disseno non haver danari, ma si fazi venir nel nostro campo che se pagaria et se teneria. Et volendo poi essi francesi haverli, zonli fusseno li da* nari, è zonli a Susa, ne restituirla ; li quali non volseno questo. Hor a la fin fo necessario prestarli scudi 1000, per veder de interlenir queste zenle. . Item, da poi vene altre lettere, tardi, del ditto, di 25, hore 20. Come venivano nel campo nostro 800 lanzineck, 100 arzieri francesi et 70 homeni d’arme scapolali di la rolla, et zà haveano passi Adda ; i qual non hanno voluto luor li 1000 scudi, et vieìieno in campo nostro per esser pagali ; et quelli oratori francesi li hanno mandato li scudi 1000 che hebbeno. Item, scrive che Antonio da Leva voi ussir fuora rie Milan ; paga le zente, et ha scritto al conte Lodovico Belzoioso vengi a uriirse con le sue zente, et voi meler li presoni in castello, et altre particularità. Da Crema, dì sier Gabriel Venier orator nostro, di 25. In conformità scrive questo aviso de Milan, et come il signor duca ha mandato uno trombetta a Milan a visitar monsignor di San Polo, qual lo Irovò a uno scagno con Antonio da Leva, et sleva di bona voia. Noto. In le lettere del provedilor zeneral Nani 371* è, come il duca de Urbin li ha dillo non si voi partir da Cassan, et vengi pur fuora il Leva da Milan quando el vogli ; imo voi far disfar il potile aziò le zenle nostre non stiano con speranza de , fuzer per il ponte di là di Adda.