379 MDXXIX, MAGUIO. 380 lamanca, fooraloral papa per Cesare, eon una galla li dà el Doria, et una altra ha expedilo prima, per saper el voler di la Maestà Cesarea ; et le 8 galle andoe in Provenza contra alcune galle francese, che erano (ornale a Zenoa re infecta. Scrive di la dieia de Spira, esser risolta con dar aiuto a re Ferandin de zente contra il lurco, el zerca lulheriani eie., ut in litteris. Scrive é slà fato congregation de cardinali zerca le pelizion de dillo re Ferandin, portale in scritura per domino Andrea Dal Borgo suo orator, zerca darli aiuto contra el lurco ; et nulla è slà deliberato ancora. Il papa voleva mandar uno Cardinal legato In Alemagna per questo ; ma per non haver la eumeni danari, se lirn manderà uno episcopo. Fu posto, per sier Nicolò Venier, sier Leonardo Emo, sier Pandolfo Morexini consieri, sier Nicolò Bragadin, sier ilironimo Contarmi cai di XL, una parie de dar una lansa al clero ad impresiedo, la reslilution di le Camere, ut in parte. A l'incontro i Savi del Conscio el Terra ferma rnesseno vender il filo del dazio di le hostarie de (erra ferma a raxon di 7 per 100, ut in parte. Parlò prima sier Francesco Donado el cavalier, savio del Conseio, dicendo non è da metter questa parte per non irritar il clero el il re di Pranza ; el li preti hanno fallo do imprestigli, li basta, laudando la soa opinion. El che 'I signor Thodaro Triulzi, venuto in quesla terra zà un mese el più per dimandar da parie del re Christianissimo se resti-luissa Ravenna el Zervia al papa, el ancora non li è slà risposto ; persuadendo il Conseio a non voler la parlo di Savi (Consieri), con altre parole. Da poi sier Lunardo Emo el cousier andò suso, et parlò per la soa parte, dicendo, il re di Pranza haver fatto liozimai paxe con Pimperalor : o la seni zeneral, overo partieular ; ad ogni modo è bon di * metter quesla angaria al clero, qual è a impresledo, il qual clero è oppulente, et non vender le nostre intrade, nè se iriterà più il papa di quello è, nè il re Christianissimo. Et fè lezer alcune lettere di Franza, scritte al Conseio di X, zerca Ravenna et Zervia ; poi disse : « manca per vui Savi a non voler haver risposto al signor Tbeodoro; vui solo missier Francesco podè venir al Conseio.» Laudando la parte posta per lui el compagni. El sier Andrea Trivixan el cavalier, savio del Conseio, volse andar a risponder ; et fo rimesso a domali la materia, siché non parlò. La Marignan, di sier Polo Nani provedi-tor zeneral, di 26, hore ...... vene lettere, disputando P Emo, le qual fo lete al Conseio da poi compito la sua renga. Scrive non haver voluto scriver prima P aviso si ave, che Antonio da Leva con le zente era ussito con camise bianche di Milan per asaltar il nostro campo, unde il capitanlo zeneral vene al suo alozamenlo, el governador, domino Antonio da Castello el altri ; et consullato quid fien-dum, fo terminalo non aspelarli de li, ma andarli contra in ordinanza. Et cussi questa malina, ad hore .... si inessino a cavallo tulli, et le fantarie venendo verso il bosco propinquo a Milan, dove se diceva inimici erano, el zonli li cavalli lizieri, Irò-vorono esser femine in camise bianche che erano li. Unde vedendo questo si andò verso Milan, et da quelli de li muri fo tralo archibusi el amazato .... Sichè li nostri si hanno portalo valorosamente, et sono ritornali li a Marignan. Scrive, hanno aviso tre bandiere di fanti esser ussiti di Milan et anditi verso Como. Itevi, che francesi erano passati di quà di Texin. Quesla lettera Iella al Pregadi le grandissimo rider, perchè nel principio diceva de la gloriosa impresa falla ; si credeva fusse qualcosa, et nulla fu : el fu gran spasso. Nolo. Li homini d’arme, zerca 500, alozati sul brexan a Bagnolo, havendo mandalo il capilauio zeneral do soi a dirli lornasseno in campo, et . . Copia di una lettera del campo a Marignan, di domino Antonio da Castello capitanio di le artellarie et capo di cotonello, di 26 Mazo 1529, scritta a sier Gregorio Pi-zamano. Per non esser la comodità di levare via il ponte di Cassano, si fece indusiar un dì di più a levarsi ; el cussi ce partissemo heri, che fo marti, da Pozzolo, et vegnissemo a Marignano. In questo nostro partir li inimici hanno lassalo un loco che si chiama la Peschiera, el 'uno altro che si chiama Carpiano, apresso noi doi miglia, el si dice anco che hanno abandonato Landriano. Per lettere di San Polo, hozi verà in su la riva di Texin a buttar il ponte, instava che se li mandasse li guastatori per andar a Biagrassa : da malina credo che se li manderà una parte. El anche domandava le gente del duca de Milano. La excellenlia del duca di Urbino non li voleva dar se non la milà. Non so come la se risolverà. In Milano hanno messo P artellaria grossa a