3-25 MDXXlX, MAGGIO. 326 Sier Hironimo da chà da Pexaro è di la Zonla, qu. sier Nicolò. Sier Marco Memo fo proveditor sora i ofiìcii, qu. sier Andrea. Sier Zuan Bolani fo proveditor sora le fabriche de Padoa, qu. sier Zuane. 212* Iiem, fono sopra allre parie non da conio, ni da far noia. Da Milan (sic) di sier Gabriel Venier oralor, vene letere di .. . Come era zonto de lì'il signor Galeazo Visconte, vien dal campo di monsignor di San Polo, qual è a Vegevano, el ha parlalo al signor duca dicendo esser in campo di francesi da fanti 5550 ben in ordine. El che San Polo, avanti passi Texin, voi saper quello sì voi far zerca andar sotto Milan, però che volendo dar la balaglia a Milan è contento di venir sotto Milan, et per star a l’asedio non li par di perder quel tempo, el allre parlicularità. In quesla matina in Collegio fono alditi oratori di Padoa, di Verona et di Castelbaldo, quali si dolseno di le operation falle per sier Velor Diedo, fo mandato per Collegio proveditor sul Polesene, qual ha exeguito per quelli di Polesene a danno di altri, 'et per la Signoria fo comesso a li Savi ad aldirli. A di 15. La terra, beri, do di peste, a Castello, uno novo l’altro vechio, et 20 di allro mal. Vene l’orator del duca di Urbiti, el qual parlò zerca la precedentia con l’oralor di Manloa, qual ha torto a volerlo precieder ; et parlalo assai fu terminalo, per manco scandalo che’l non venisse domati, ni etiam se invidaria l’oralor di Manloa. Vene l’orator di Franza, qual voi mandar for-menli a Barleta, et voi lettere di salvocondullo over passo. Item, zerca li lanzichenech 3000 sono in l’Apruzo, 1500 voriano tornar a caxa et montar su nostri navilii, havendo salvocondullo, el passar a Trieste, li altri veriano a li stipendi di la liga. 11 Serenissimo li disse, del salvocondullo hozi si frateria la cosa nel Conscio di X ; zerca tuor li 1500, il primo Pregadi si traleria questo, el ini nderà poi la deliberalion. Vene l’orator di Milan, solicìta li 5000 ducati li fo promessi. Da Monopoli vene lettere di sier Zuan Vi-turi proveditor generai, di 2 di questo, le ultime: il sumario scriverò di sotto. Da Trani, di sier Zuan Contarmi prove- ditor di Vanvada, di 2. Del zonzer di 4 barche di qui, con polvere etc. l’ha spazi a Monopoli, et con orzi, che ha posto suso. Item provisto a Pu* lignan. Fo ballota in Collegio che li procuratori di San Marco mostri le zoie a li fìoli del principe di Melphe, et fu preso. Noto. Il reverendissimo Cardinal Pixani zonse beri sera di Roma, a hore ... di notte, con pocho persone, alozò a casa sua. Voi andar a star a Murali, in chi Lippomano, et poi andari a star a Padoa nei vescoado, licet l’babbi renontialo a suo ne-potè, qual è di eli di anni .... Copia di lettere del conte di Caiaza scritte ad Aurelio Vergerlo suo secretano in Ve- netia, date al campo di Bozzolo a di 11 Maggio 1529. Ilier sera nel brunir de la nollc, ritrovandosi un sguizaro imbriaco, come sapete è il suo solito, senza dir parola caziò mano a la sua daga, el dete una gran corlellala a un povero italiano che gli era vicino, al quale parendo mollo sti'ano vedendosi ferire fuor di proposito, anche egli sfoderò la sua et andò conira il sguizaro, ma molli altri de la nalione loro, che ivi era il suo quartiere, vedendo far cu-slione un suo compagno, el niedeniamente ritrovandosi alcuni italiani lì, ciascun volse aiular il suo, di modo che s’alachò una grandissima ciuffa. Cosa certamente per ruinar tulio Io exercilo, et tanto più che quella era un’ hora tanto malissimo comoda a pigliar remedio in ziò, quanto dir sia possibile, perciò che lutti liaveano bevuto ; nondimeno venendomi nuova di questo, benché gii havea sentito il romore et era montato a cavallo per veder quello che era, non rnanchai andarvi ballendo, dove ritrovai che il colonello del signor Malalesla do Arimino gii era posto in balaglia dubitando de sguizari. 11 che vedendo, non havendo rispeclo a la vita mia, desiderando de ovviare che la questione non andasse più avanti, io mi caziai fra l’un et 1’ allro, che vi dico cerio che molle volte ne fui pentito esservi andato, perchè molte volte da una banda el da l’altra mi forno passale adosso le arme, ma ldio volse che, con le buone parole con li lodeschi et minazie con li italiani, acquietai la cosa, che non fu poco perciò che gii erano morti cinque o sei de dilli sguizari, et se li vedendo iuanli gli occhi, non so com’ebbero pacienza. Io continuamente exorlandoli a de-poner le arme, et prometendogli farne severa di-