475 UDXXIX, GIUGNO. 476 mandalo a posta sopra Lubiana uno suo, con ordine non partisse so non vedea quante zente erano afo-zate ih quelli contorni. Et riporta, .litti fanti andarsene al contrasto di turchi, nè di quelle gente per bora si ha de haver altro pensier. Vero è che da più vie et da persone degne di fede mi è fatto intendere esser sta fatta descrition particulare de ludi li homini da fatti de la Styria, Carintia et Austria, et che senza excusatione alcuna hanno comandamento de ogni 10 uno, et dicono esser in gran molo. Afermano ancora aspctarsi fanti 800 a Gorizia et Gradisca, tamen son di opinione che al presente non siano per molestare questa Patria, haven-do altre più urgente necessità, come saria el slado de Milano et cose turehesche. Mandai béri il Iheso-rier per dar paga a li fanti sono in Cividal sotto domino Marco Gradenigo et il Gatino da Bologna, per fanti 80; iamen non sono teste 60 di fazion. In Monfalcon è il simile o poco meno, ma non gli è un bombardiero solo. Sono assi page inutile, le qual de coetero vorrò esser col thesorier a pagarle, et non le pagerò. 313* A dì 12, la malina. Vene in Collegio 1’ orator del duca di Urbin dicendo che le cose è disordinate del campo et le zente partiranno, non hessendo pagate; et del partir di sguizari et lanzinecb ; el che a li soldati non li vien dato danari nè bone parole. Noto. Sier Polo Nani provedilor zeneral è malissimo volulo in campo. Del signor Janus Fregoso governador noslro etiam fo lettere dal campo di Marignan, in conso-nantia di quanto ho scritto di sopra. Noto. Beri sera partì sier Francesco Griti, va pagador in campo con ducati 9000, et 6000 li fa dar il signor Thodaro Triulzi che li ha in campo di francesi, al qual è slà promesso restituirli fin 10 zorni de qui. Item, li fo dà lettere a li reclori Ta-doa, Vicenza, Verona, Brexa et Bergamo, per darli denari per campo. Item, beri parli lo episcopo di Auranges orator del re Christianissimo, torna in Franza, va a Ferara. È insieme con lui il signor Camillo Pardo Orsini, il primo di la caxa Orsina, il qual liavia stalo per in-trada ducali 20 milìa in Reame el stalo in Franza. Il re li ha dato intrada in Franza per ducati 2000 et condula di cavalli .... et fanti 3000. Et va con lui a Ferrara, poi tornerà per passar a Barletta dove farà le zente. Di la terra, di peste, beri uno, loco novo, el 9 di altro mal. Da lioma, del Contarmi orator nostro, di 6 e 7. Come era stato admesso di andar a visita-tion del papa, qual trovò Sua Santità pasizar per camera magro et etiam con color zallo. El scrive colloquii luibuti insieme, zoè zerca la venula de l’imperador in Italia, che’l vègnirà per esser avisi di Zenoa di. . . , che Andrea Doria presto partiva con le galie per Spagna ; dicendo dolersi di tal venuta. Etiam parlò zerca la paxe generai che’l re di Franza voi tratar in Cambrai, et Soa Santità manda l’arcivescovo di Capua qual sarà col Cardinal Salviati, che sia per nome di Soa Beatitudine. Poi si lamentò di l’abate di Farfa et questi Orsini che li fa danno su le terre di la Chiesia, dolendosi etiam di fiorentini che hanno tollo a loro slipendii Malatesla Baion, et di Malatesta Baion che non l’u-bedisse, dicendo: « Franza dice son imperiai, et l’im-perator dice son francese, sichè mi vedo di pessima voia. » Dicendo, Andrea Doria aspcta una galla di Spagna con danari et poi si partirà. L’ orator si alegrò da parte di la Signoria di la sua convale-scentia. Item, il papa parlò assai di la galla quin-que remi, dicendo........... Scrive, nel partir, coloquii hauti con Jacomo Sai- 314 viali, qual, parlando di travamenti di Franza, li disse: « si trala acordo di quelli reali conira Italia, che, se vui savesli, vi si drezeria li cavelli. » Et l’orator de lngalterra mandò a mostrar in Collegio avisi di Roma di suo fratello il cavalier Ca-xalio, etiam orator li del re anglico, come l’arzie-piscopo di Capua era partito. Vene l’orator di Manloa. In questa matina a furia si andava a le Biave brigale a depositar sopra il dazio di pislori a 8 per 100, come fu preso. Hcri era a la cassa sier Alvise Loredan provedilor a le biave, ita che in tulio liozi ha scosso di tal raxon ducali...... La farina in fontego di gran grosso lire 15, dove la puoi andar, et si non zonzeva certi fomenti el fave di Alexandria mal si slava. Fo a li zorni passali mandà assà fava a masenar, per meter in fon-lego, mesedà con farina. Dapoi disnar fo Conseio di X con la Zonla. Et scrisseno a Costantinopoli, zoè le ledere fo scritte l’altro zorno non andò per il tempo, et è slà ben. Et al presente, hessendo parlila la corle, si scrive tulli li successi con Franza, et le lettere si scrive a domino Alvixe Griti, qual dia esser in campo con il Signor turco. Et fo spazà in questa sera uno Piero da Liesna, con lettere, per la via di Sibinico.