47 - surrezione, già ridotta a guerriglia di ricatto, nel più aperto brigantaggio. Pagina veramente triste, che ogni sincero amico del popolo greco (ed ogni italiano è tale) preferirebbe passar sotto silenzio; se non fosse ormai materia di dominio pubblico, documentata in atti internazionali come il Libro verde pubblicato per cura del governo romeno nel 1905, che suscitò così da parte dell’ Europa, come dell' Impero Ottomano e dei riformatori della Macedonia, il più vivo interessamento. Oltre che contro gli albanesi, tale sistema di ellenizza-zione acuta per mezzo delle armi veniva diretto contro i loro vicini valacchi che costituiscono un’isola di forse duecentomila abitanti, tutti ortodossi ma nient'affatto greci, su’ confini meridionali dell’Albania. Quest’episodio chiarisce meglio d’ogni altro i suoi metodi. Consanguinei, secondo i più recenti studii, all’elemento illirico non romanizzato, ossia agli albanesi, costoro, diedero chiara prova del loro stato d’animo fin dal 1881, quando l’annessione della Tessaglia alla Grecia fe' cessare di colpo la transumanza dei pastori del Pindo verso i suoi piani, provocando l’emigrazione intensa e poi la decadenza de’ comuni valacchi della zona di Pleasa, dove si trovano tuttora numerosi renitenti alla leva militare greca. Dietro la rinascenza della nazionalità albanese, l’iniziativa suscitatrice di Apostolo Margariti e dei suoi continua-tori veniva trent’anni fa a suscitare anche l’annebbiata coscienza di questo piccolo popolo ed a ritemprarne colla scuola e colla chiesa l’energie nazionali. Non contenti di deridere gli studiosi del valore del Weigand che pretendono " ritrovare il rumeno sotto la pelle del Cutzovalacco " e di chiamare " perverse " le statistiche che non fanno co-