81 MDXXlX, MARZO. 82 un pagador in campo, qual babbi per spexe ducali 40 al mexe, meni 4 cavalli et 3 servitori, et uno rasonato da esser approvalo per il Collegio nostro. Ave : 179, 10, 1. Fu letlo una suplication di heriedi di Andrea di Axola, voi gratia di poter stampar una opera Ano-tation sopra il Testamento vechio et Pentateuco fatta per domino Augustin d’ Augubio, per anni 10, ut in parte, sotto pena a chi la stampasse. Et li Consieri messe conciederli utsupra. Ave : 169,7,7. A dì 24, mercore Santo. La malina, fo fallo, per li Savi ai ordenl, 4 palroni di arsili, videlicet per la Cefaloma Francesco Guato, per Corfù Zuan da Napoli et Stefano Patrovichio, et per il Zanle Lorenzo da le Pante, dove si armeranno 11 dilli. 54* A dì 25, mola Santo. Fo la Madona, pero-che le bollege erano serade. Il Serenissimo vestito di scarlatto vene in chiexia di San Marco, con li oralori, insta il solilo, el altri palrici. Da poi disnar, il Serenissimo fo a l’officio di San Marco, ut supra. Et perchè è solito quesla notle mostrar il Sangue di Christo miraculoso, fo ordinato per li proveditori sora la Sanila non si mostrasse, et per consequcns non vene le cinque scuole, che è una grandissima devulion, quale andavano al perdon a l’ospedal di Santo Antonio, ma perchè questo anno il papa non ha voluto confirmar alcun perdon, e ti am le scuole non vene, imo le chiese si serò a hore 24. Da poi P officio a San Marco il Collegio si re-dusse col Serenissimo et la Signoria, per esser venute lettere di Poma del Contarmi orator nostro, date a dì 20. Scrive come volendo andar a visitalion dal papa se inconlroe nel reverendissimo Cardinal Cornelio, qual andava etiam lui da Sua Beatitudine, non più stato; et intrati, scrive, coloqui hauti. El papa disse come voleva andar in Spagna in persona per veder di melter paxe in la chrislia-nilà, et che il re di Franza li ha mandato a offerir la cillà di Narbona, qual ge la donava et la forlifì-cheria etc. El qui fo parlalo $aria bon P imperator venisse a Perpignan, et il re di Franza lì a li conlini. Soa Beatitudine potria star in una terra propinqua et trattar quello la volesse. Fo parlalo zerca la venula di Cesare in Italia, etc. 55 Da Pexaro, di sier Nicolò Tiepolo el dotor, orator. Come il duca di Urbin mandava il suo domino Orazio Florido con la reformalion di cerli capitoli el voi, etc. Da Udene, di sier Zuan Baxadonna locote-nentc, di 22 Marno. Manda una lettera hauta di I Diarit di M. Sanoto. Tom. Z. Vizenzo da Novara, contestabile in Monfalcon, di quel zorno, la qual dice cussi : Magnifico et clarissimo signor mio. In quesla bora 20, per doi vengono da Noume-sto, parliti a 16 del presente, dicono turchi zerca 6000 siano per correr per quelle bande, et tutto il paese era in gran tremor pi senza provedimenlo alcuno, et a 18 sine dubio dilli turchi, over altri, erano a Grobinich. Et hozi, hessendo li dilli lonlan de qui circa mia 6, pur sul Carso, sentiteno de drie-do assaissimi colpi de arlallnrie. Ilozi spazarò uno messo per il Carso per intender qualche cosa. Do quanto bavero di hora in bora, ne darò aviso a vostra signoria, hessendo qualche cosa. A di 26, fo il venere Santo. Il Serenissimo, 55* iusta il solito, fo a P officio in chiesia, con li oratori, non era quel di Franza. Da poi disnar, predicò a San Marco maislro .... da Treviso, di P ordine di San Stefano, predica a San Jeremia. Et nota. Doveva -predicar quel di Frali menori, ma per certo suspelto diìjqo morse, suo frate, non predicò. Etiam ai Frari, non fu fatta la Passion, tamen non fo nulla. Da poi, posto il Nostro Signor in sepurchio et ditto P officio a San Marco, nè allro fu di novo. A di 27, sabato Santo. Vene il Serenissimo a la messa pasqual in chiesia, con li oratori, et nulla fo di nuovo. Copia litterarum domini Pipinii Virginii de 53 Macerata, magnificis domini prioribus Ilo- clihlacentratae. Magnifici domini. Per una del reverendissimo et illusfrissimo nostro legato, se avisa monsignor vicelegato che lo exercilo imperiale era di qua et passava, et a tale effeclo sua signoria illustrissima ci manda uno commissario, nziò passi senza danno et disturbo de la provintia. Che Dio ne la mandi buona ! Et per esser de importantia, mi è parso per mio debito significarlo a vostre signorie, ad effetto possino dar preparamento a le vituarie, benché del lutto, penso, quelle certificate saranno dal prefato monsignor vicelegato, quale in ciò sicome in le altre cose non manca di sua diligenza et cura. Et a vostre signorie mi raccomando, paratissimo sempre a li servici di vostre signorie. Maceratae, 20 Martii 1529. 6