131 MDXXIX, APRILE. 13-2 l’ha tira zoso et fo tolto in nota, et nota in li libri di la Canzellaria. Et come domino Vetor Trivixan abate, li Gradenigo contentò 1’ havesse, con questo desse di pension a l’anno a domino Jacomo Gradenigo de missier Francesco ducali 120. Da poi la so morie, questo presente abate intrò in possesso contra le leze, senza parto di questo Conscio. El fidar a stampa li versi del jus patronatus a (ulti del Conscio. Monstrò molte parte prese in Pregadi in questa maleria, scrito a Roma per mantenir le iurisdilion del jus patronatus di Gradenigi in San Ziprian, con altre parole; ma non compite. 88* Epigramma era a San Cìprian. Del patronato quivi non abscondo de santo Cipriano cui n’ ha ragione e de F abate ancor la elelione che l’arma el mostra claro in questo tondo che el Gradonico Jacomo si è quello el cavalier et descendenti de elio. Da Lodi, fo lettere di sier Gabriel Venier orator, di... . ma non lete, solimi fra la Signoria. Come inteso il signor duca quanto li è sta scrito con il Conseio di X con la Zouta dovesse dir al signor duca, era stato cum sua excellenlia et ditoli dovesse acquietarsi zerca Alexandria et lassar che monsignor di San Polo la tenisse, et inteso le raxon, sua excellentia si acquietò et è contento la resti in le sue mano, con altri avisi, ut in litteris. Scrive che le sue zenle, erano in Pavia, è ussite fuora, et stale a le man con spagnoli, et quelle rote et meni in Pavia da 80 cavalli et uno capo, sicome più difusamente scriverò più avanti, ltem, el signor duca è contento che monsignor di San Polo vadi in Pavia, et stagi, pur che si fazi la impresa di Milan. A di 7, beri mattina, in Collegio, fo fallo una terminazion : che li procuratori di la chiesia di San Marco non dagino danari. Vìdelicet dice cus-ò : La illustrissima Signoria, cum universo Collegio, comanda a voi datissimo cassier a la cassa de la procuratia di San Marco, che vostra magnificenlia non debba dar fora danaro alcuno, excepto le page ordinarie, ma quel tulio che vi Irovarete ne le man spender ne le reparalion et bisogni de la chiesia de San Marco, el non in altro ; et così al tulio la exe-guirà. f De parie 21 De non 0 Non sincere 0 Et fatta notar nel Rotatorio presente. A dì 9. La terra, di peste 6, tra li qual 5 lochi 89 nuovi, et di altro mal 19 ; perochè da petechie ne moreno assai. Vene in Collegio l’orator di Milan, et disse ha-ver lettere del suo signor duca. Come l’è contento far quanto vuol questa Signoria, ete., et con l’aviso del danno dato a spagnoli per quelli è in Pavia. Et vene etiam uno orator novo, nominato domino Veneno li oratori del duca di Urbin, et fo per stipular P ìnslrumenlo del capitaneato, quali hanno loro comission del suo signor Duca. Vene il signor Cesare Fregoso, qual è alcuni giorni che di Ravena è venuto in questa terra, et In le do Quarantie, per il caso di Loredani, fo continua a lezer il processo, et letto carte 46. Da poi disnar, fo Pregadi per l’Avogaria, per la causa di 1’abatía di San Ziprian di Muran, et compite di parlar sier Alvise Gradenigo, qual dimostrò ben il suo jus patronatus etc. Di sier Zuan Vitturiproveditor menerai, di Monopoli, di 19 Marzo fo lettere. 11 summario scriverò di sotto. Et per la nave Liona, zonta in Istria con Tormenti di raxon di Bexalù, se intese la nave di sier Marco Antonio Dandolo sora Schiati di bote . . . . questo Marzo esser rotta, qual havia stara 7000 di tormenti di raxon di Bexalù, siché in uno anno è rotte da nave 25 de veneliani sul mar, computa..... caravele. ltem, per el ditto serivan, qual vien di Ruigno, se intese de lì dicevasi, come tre galìe nostre sotto Monopoli erano rote, zoè sier Zuan Contarmi pro-vedilor di 1’armada et do altre, ltem, che sier Nicolò Trivixan executor, con la galla soracomilo sier Francesco Bondimier con fanti suso, volendo rne-terli in Monopoli li assaltò fortuna, siché è venuto a la Valona. Et per via di lettere di Bari si bave, che a dì 25, fo ¡1 zuoba santo, spagnoli dele una battaglia a Monopoli et li havia tolto le difese da terra et da mar, et sperava di haver la terra. Da Constantinopoli, di sier Piero Zen orator et vicebailo, di 13 Fevrer le ultime. Nulla da conto. Il summario scriverò pei. Da Pexaro, di sier Nicolò Tiepolo el dottor, di 31. Come inimici sono tra la Amatrice, Termini