449 MDXXlX, GIUGNO. 450 di questa spiaza, et poi scriverò di chi sono et la quantità ; sichè. per gralia di Dio di tormenti sterno benissimo, et etiam de ogni altra viluaria. 295* Per lettera de la Signoria mi fu scritto che facesse intender al proveditor de l’armata Contarmi che’l volesse meter in deposito el trato de li dui na-vili refenuli per lui con formeirti, uno de li qual è di Francesco de Pasqualin el l’altro da la Vallona. Li scrissi et li mandai la copia di la lettera di la Signoria, et li ha risposto, con avisarlo del malo officio fa domino Lunardo Romulo per non haver voluto assentir a le sue richieste disoneste. El qual proveditor Contarmi hozi mi ha mandalo de qui la galeola Marzella cum groppi 8 cum ducali 4 milia, i quali ancora non è sta portati in terra per aspelar la notte, perchè inimici, havendo beri veduto a discargar li grani cum le barche di peola, questa notte hanno messo do pezi de artellaria al • baslion dove erano prima che tiravano al porto verso la calle de le Pigliale, et dui altri pezi a una potila a la banda di Levante verso la porta nova, che tira a una porta falsa eh’ è sopra il mar, a la qual el giorno discargano ; et questa mulina un raguseo patron di un navilio, che era venuto con vituarie, venendo secondo il solilo de navilio a la terra verso ditta porta falsa cum il sdiiffo, amazò il dillo patron raguseo cum dui altri, de cinque che erano. Sichè quello che facemo il giorno ne bisogna refarlo la nocle. Et hanno etiam impaurilo questi de le barche di peola ; tamen per questo non si resterà de discargar. Et la venula di questo do caravelle el uno altro navilio, ho mandalo a Pulignano, di formenlo, è slatcr mala nova al marchese del Guasto, qual credeva per fame si havesse a seguir qualche mulinamelo in la (erra; ma il suo pensier è andato fallilo. Item, per dilla galeotta Marzella ho hauto lettera de la Signoria di 29 Aprii, per la qual ho inteso esser satisfalla dal signor Camillo, gubernator et questi capilanci, soldati, gubernator Grilli et executor Trivixan, ai qual feci lezer la lettera et li dissi alcune parole al Signor Camillo, et a li altri, del conto teniria la Signoria di loro. El signor Camillo Orsini et cussi li capitanei risposeno haver fatto poco, ma si l’acaderà, la illustrissima Signoria conoscerà la servitù loro dicendo: cnon è altri che mantegna la libertà de Italia salvo la illustrissima Signoria. » Sichè tulli reslono satisfatti. La qual lettera è stata molto a proposito, et etiam al signor principe di Melphe. I Diarii di M. Sanuto, — Tom. L. Lettera del ditto, data in galla apresso Traili a dì 25 ditto. ■ Come beri fo deliberato che’l venisse a Barletta da l’illustrissimo signor Renzo, per aver 1500 fanti per far la impresa di Terra di Otranto, et montalo sopra la galìa di domino Zuan Juslinian per venir a Barleta, heri circa a mezo giorno me incontrai nel proveditor Contarini di l’armala, et andato sopra la sua galìa me disse : « Che andate fazando? Iovonia a tuor combiato da voi, per andarmene a Corfù el far con ogni prestezza metter in ordine le 20 galle me sono deputate per l’andar in Ponente. Io li risposi : « Bisogna laziale una alfra fazion di presente, qual è de importante per venzer questa guerra.» Mi rispose: « non è possibile io venga in alcun Iocho. » Lo pregai venisse fin a Barletta dal signor Renzo, et lui contentò ; et hozi zcrca mezo zorno zonzesemo a Barletta, et andati dal signor Renzo lo Irovamo in letto per la bolla di calzo di cavallo datoli ne la gamba ; qual mi vele molto volentieri el mi abrazò. Li exposi da parte del signor principe di Melphe et signor Camillo che’l mi desse fin 1500 fanti per far qualche impresa in Terra di Olranlo, con soccorrer Nardò et Castro che han fatto lauto per la liga che saria peccalo lassarli perir, per exempio de altri che sono servitori de la liga, el si forniria di vituarie quelli lochi che sono in exlrema necessità, come habbiamo per lettere del conte di Castro et università di Nardò. El proveditor Contarini disse haver lettere dal Sonalo de andar in Ponente con quella più celerilà a lui possibile. El signor Renzo disse che era necessario che Tarmala vadi in Ponente, ma molto più è necessario che lo exereito si lievi da Monopoli, et far saltar una banda de gente a Otranto, perchè la farà gran beneficio et bon effetto : « sichè, magnifico proveditor, è bisogno che per adesso faziate quesla fazion che io vi darò le genie. » Io dissi: