129 MDXXÌX, APIÌII.E. 130 fono sopra una materia importante, ohe tratano, la qual credo venirà al Pregadi, ma per esser doman zorno che fa la luna se indusierà a 1’ altro. Et ste-leno molto tardi il Conseio di X suso. Da Trevi, vidi lettere di sier Antonio Alberto orator, di 5. Come per uno vien da Zenoa, si ha esser 26 galle con Andrea Doria, di le qual ha manda 15 galie conira la galla con el Fiesco, andò in Spagna, el qual ritorna con danari, et questo per assecurarla di 1’ armata di Pranza, qual è a Marseia, di galle 13 et do nave. Item, che uno Ansualdo Grimaldi zenoese ha una nave molto grossa preparala per l’imperador. Et che li fanti spagnoli, erano in Zenoa, da 1800 in 2000, sono ussiti et venuti mia 20 lunlan di Zenoa. Scrive Antonio da Leva fa in Milan gran guardie a la terra, et quelle redopiate, et ha suspeso il fabricar che prima leva a la terra. Di Brexa, fo aviso di reofori, per lettere haute di Valcamonica, zerca le cose todesche, come dirò di sotto. Di Feltre, di sier lomà Lippomano podestà et capitanio, di 5. Con avisi, la copia di la qual lettera scriverò qui avanti; videlicet: Riporto di una persona fide digna. Dice come hozi a dì 5 havea comandamento ogni capo di massaria de la valle de Primer ridursi ad uno loco chiamato la Fiera, dove vi è la casa del comun depulada al capitanio de Primier, de comandamento de li presidenti del principe Ferdinando. Et ragionavasi che tal'adunatión era per metter imposition et subsidio per ditto principe per andar conira el Signor turco, dicendo esser sta messa etiam in altri lochi. Item, ha referito etiam che heri, che fu Domenega 4 de l’instante, dovea venir in Val Sugana missier Francesco di Caslelalto, missier Jacomo Tropo et uno altro capo per scriver tutte le gente el le arme si trovano, ragionandosi voler far preparatione per Ferdinando contra il Signor turco ; el che sora di Trento se diceva etiam si faceva gran preparatione di lanzoni ; et che esso Ferdinando se ritrovava a Spira. Da Verona, di Jacomo Barbaro capitanio del lago, di 6, vidi lettere particular, che scrive cussi : Sono venute da le parte di sopra genie di fede degni, quali dicono, comenzasi a parlar di voler far genie, li capetanei sono fatti, et pubblice si parlano di la venuta de l’Imperator, che a li 20 del corrente el dia alrovarsi a Zenoa. El che da Bolzari in qua, che è il conia di Tirol, lutta la gente se farà saranno per Italia, da Bolzan in suso per Hongaria, se bisognerà. Et che l’archiduca dovea cavalcare I Diarii di M. Sanuto — Tom, L, verso Hongaria per dar una ochiuln, ma che subilo rilornarebe, sicbè si poi quasi creder che sì harà guerra più che mai. Che Dio metti la sua sanla mano. A dì 8, la mattina, Vene in Collegio il secreta- 88’) rio di P orator di Anglia et portò avisi hauti di Roma, di 2, di oratori anglici, quali concludeno la venula di Cesare in Italia, et altre particularilà, ut in eis. Vene l’oralor di Milan, iusta il solito, con avisi di Milan ctc., el pregò si dogi al Duca li altri ducali 5000, promessi darli questo Aprii. Vene 1’ orator di Mantoa, per cose particular. La terra, heri, di peste do, lochi vechi, et 10 di altro mal. In questa malina, in ledo Qiurantie criminal et civil vechìa redule per il caso di sier Andrea Lore-dan fo podestà et capitanio a Crema et sier Luca Loredan podestà et capitanio a Crema, fatti venir in questa terra per il Conseio di X con la Zonta, per haver dà (rata di formenli et conduli quelli a Milan, etc. Et inlroduse il caso sier Marchiò Michiel, et sier Piero Boldù è cazado, da poi fo comenzato a lezer il processo, qual è di carie numero 500, et fo ledo solum 40 carie. Da poi disnar, fo ordinalo Pregadi per l’Avo-garia, per la cosa di l’abazia di San Ciprian di Mu-ran, intervenendo sier Alvise Gradenigo el parenti, quali dicono esser jus patronatus, et sier Polo Trivixan qu. sier Andrea da Sanla Maria Mater Domini, va podestà a Padova, voria fusse libero, perchè uno suo fiol voi haverlo da poi la morte del presente abate domino Zuan Trivixan, fradello del prefatto sier Polo. El se ha da menar una intromis-sion falta per sier Marco Antonio Loredan, olim avogador di Comun, qual è morto, di una expedi-tion fatta nel Conseio di XL criminal, che menò sier Vincivera Dandolo avogador, in la qual seguite assà disordeni conira le leze nostre. Hor reduto il Conseio fono numero assà. Andò in renga sier Alvise Gradenigo qu. sier Domenego el cavalier, fo savio del Conseio, et parlò del jus patronatus havia li soi passadi in l’abazia di San Ziprian di Muran, edificado quel loco del 1005 per la submersion de Malamocco in mar, mia 5 di Veniexia, et come missier Piero Gradenigo doxe lo dotò, el la confirma-lion falta per mollo tempo per loro da chà Gradenigo a li abati ; et come era in marmoro sora la porta uno epitafio con 4 versi, qual questo abate (1) La carta 87 ’ è bianca. 9