387 MCCCCCII, OTTOBRE. 388 firmato a Castel San Piero, disiatile da Ymola mia 3, con bon numero di cavali lizieri, quali corevano per il teritorio; et si divulgava, lo exercito dovea apro-pinquarsi a Ymola con le arlilarie; et a Ymola gion-se missicr Lucio Malvezo con 300 o ver 400 fanti ; credono sia quelli passò eri a la Massa, fati a Ferara. Et a Ymola non è sta comenzà a dar danari, e si aspeta averti di hora in bora ; e si faceva schiopetieri a cavalo. Itern, di progressi di la Marcila, le strade son rote, e don Michiel è levato di Fano e reduto in Pexaro per più segurtà; et che Fanno chiamava: Libertà e Chiesia ! ; e tuthora le zente di Orsini si acosta. Pexaro ha levato i ponti, et si diceva era novità, ma non sa altro. E li casteluzi continue ribelavano dii conta’ di Rimano, videlicet Medula, bon castello, si ha rebelato a Valentino. Item, per uno, vien di Urbino, se dice, senesi, intervenendo il Cardinal e il signor Julio Orsini, sono andati a la expu-gnation di Piombino. 11 ducha di Urbin è vexatoda gotte, e dovea descender a trovar ¡1 signor Paulo e altre gente versso Fanno. Item, per uno messo dii signor Pandolfo di Rimano hanno inteso, esso signor esser partito di Bologna e venuto, per le valle, per passar a Prinier et venir a questi confini di Ra-vena. Item, ha ricevuto nostre letere di quanto à a far ; cussi exequirano, nè se impazerano ; e hanno dito a Marco di Rimano, contestabile, non si movi. In questa matina, in quarantia criminal, sier Francesco Foscari, 1’ avogador, prese di retenir 4 munegini dii monaSterio di le Verzene, qualli fonno: ' sier Beneto di Prioli, quondam sier Francesco, con 179 madona Beneta daLeze; sier Piero Valier, quondam sier Antonio, con madona Paula Michiel, di sier Nicolò, procurator; sier Vicenzo Morexini, quondam sier Ziprian, con madona Franceschina Boldù, di sier Alvixe ; e sier Zuan Bafo, quondam sier Ili-ronirno, con madona Laura di Prioli, di sier Marin. • Or, presi questi di retenir, conzono la condanason solo la toleia, videlicet darli tanti contadi e tanto monte nuovo; e cussi le sier Zuan Francesco Zusti-gnan, di sier Beneto, fo preso di retenir, era con madona Cecilia Bembo, quondam sier Piero, pur a le Verzene ; resta sier Zorzi Contarmi, di sier Am-bruoso, a conzar, era con la Boldù soprascrita. Item, li ariani ili Santo Arian etiam fo conzà. Da poi disnar fo gran conscio per li inquisitori, et compito di lezer le scripture. Compite sier Lu-nardo Grimani; et volendo Venerio risponder, fo rimesso a uno altro conseio. Di Cao d’Istria, di sier Piero Marcello, di 23. Come era venuto uno spagnol lì, a dimandarli, per nome di uno capelanio di fanti aiemani, mena in Reame, à li navilij in bordine, una patente etc. Li rispose, per letere, poleno venir, per esser in bona amicilia con soi reali. Or questo dispiaque al coleio, e fo admonilo, non facesse più tal letere; et scrito per li lochi di l’Istria non se impazi venendo. A dì 27 octulyrio. In coleio. Vene f’orator di Franza, et mostrò una letera di Milan zercha la resolution dii ponte di Pizigaton ; voi scorer, et con questo si fazi una patente, non perjudichi a le raxon dii re, per esser tuta l’aqua di Adda Soa. Vene l’orator di Ferara, pur cercha la materia di sali, et de li ducati 1G00 si dia meterti a conto. Risposto si vederà. Da Cremona, di rectori, di 22. Come domino Laurentio Suares è zonto lì, sollo, venuto incognito ; partì di Verzei, dove lassò la fameglia; desidera venir qui. Et nota, li rectori non scrive, ma lui orator yspano medemo scrive al principe, in yspa-gnol, di <[iiesto. Da Bavena, di 24, hore 8 di note. Come, per una spia vien di Rimano, dice liaver visto questa matina el signor Paulo Orssini intrar lì ; e il Cardinal Borges andarli contra con gran ancoglientie; e andono in camera ragionando, et erano aliegri. Fato colatione, a hore 20 si partì ; e questa note alozò a Cesena, e fu acompagnato dal Cardinal X mia; ozi dia andar a Ymola. Si dice, hanno tramà pace, et exclu-deno il ducha de Urbin e uno altro, che non si nomina. Di Bologna, la massa s’ingrossa pur a Castel San Piero. Dii conte di Solano, di 24, a’ sopraditi rectori. À di Urbim, esser preso tuto il conta’ di Fano, di Pexaro e di Rimano, fin a Carigliano. Hanno, il campo è fin su le fosse di Fano; voi la terra a descrition. Hanno dipredato assa’ bestiame, tolto tuti li bufali dii ducha ; e l’artilaria, è passà a la volta di Fanno, sì dice esser canoni 5 e molte altre boche di Iodio. A la guarda è Zuan Paulo Baion ; e Vitelozo si aspeta a Urbin di hora in hora; e li fcllreschi, hanno fato campo da per si di fanti mille, hanno preso molti castelli su quelle montagne dii signor di Rimano, hora sono sul Savio, con hanimo di calare su quel di Cesena. Tuto el piano sta con grandissimo timore ; à messo fama aspelar gran numero di francesi; e si trama la pace fra Orssini e il p ipa. E tuti i subdili quasi di Valentino sono reduti sul suo, e li mostra ogni amorevoleze. Da Napoli, dii consolo, eli 15. Come il ver-leto di Franza parti, per andar dal vice re in Puia. In Calabria li principi prosperano, Cosenza si ha ’ulo