747 MCCCCCI1I, FEBBRAIO. 748 cambiar el castelan di San Marino, posto in Castel Durante, qual fo jnjuriato dal duella Guido. Item, è zonti alcuni guastadori etc. Da poi disnar fo consejo di X. Come ho dito, fo scrito in Pranza ; etiam, leto parte dii processo di Bergamo e non compitene. Vene letere di Roma. Da Roma, di V orator, di 14. Come era venuto a lui uno Nicolò de Amelia, c n letere di credenza, in nome dii signor Julio e Mutio Colona et....., è in Palombara, come par che il papa li habi manda a far grande oferte, si acordi et sij col ducha, e li voi dar etc., dummodo dagi Fabio Orsini ne le man dii ducha ; et che hanno inteso, che ’1 signor Bortolo Alviano veniva etc. Li rispose aver scripto a la Signoria. Item, è partiti di Roma 400 fanti, il papa manda a domino Antonio de Montibus, è a Urbino, li distribuissa per quelli castelli ; e Trozo è partito con il resto di danari, va dal ducha. Item, diman si parte el Cardinal di Fera-ra, mal contento dii papa, dice per leviar la spexa. 334 * Dii dito, di 14. Come, da poi manzar, fo dal papa, pregando soa santità, il conte di Pitiano e il signor Bortolo d’Alviano non si comprendesse nel bando fato. Disse era contentissimo, et ordinò a missier Adriano una patente. Poi disse : Domine orator, non saperno che non fa per nu, ni per el duchi», tuorsi contra quella Signoria; che non poi lenir ¡1 stato senza quella, perchè altro è esser contra un zentilomo signor olia contra quella Signoria eie.; ejurò, in verbo vicarii Christi, inaisi pensei'ia, ni lu ni ’1 duca, far contra la Signoria, dicendo : Sapemo la Signoria avia dà licentia a 1’ Alviano, ma, inteso che ’1 duca non volea Siena, solum chaziar Pandolfo, l’à fato ritornar e levato di Bavella, e vi manda il conte Bernardin. El ducha va contra Zuan Zordan Orssini, et è insanguinato in Ihoro, bisogna cazarli, et ho etc. L’orator li rispose sapientissime, che il duca non poirii» tenir niun stillo nisi de volontà di la Signoria, et che volendo lenirlo lazi le opero, et si vederà il bon voler dii duca. Dii dito, di 15. Come quel nontio di Zuan Zordan Orsini, avanti partisse, il papa li fè dir, la-sase il stato e li faria dar altro stato in ricompensa nel Reame, eh’ è di suo fiol el principe. Or dito nontio ritornò e à dito al papa, non voler per niun modo lassar il stato, e lo voi tenir, ma bon darlo in le man di oratori francesi, dicendo non aver falito conti*;» il papa, e voi star in judicio di ogniun. E che il papa disse : A verno letere di sua man contra di nui. Disse mai si troverà tal cossa ; et che meterà polize per Roma per tal sua justifìcatione, o ver farà sentir sì gran voce in Roma più non udita, adeo a questo il papa si turbò, e con li oratori francesi fè sì, che epsi li deno contra di t;»nta prosontione, tandem lui si voi lenir etc., et è in acordo di Brazano con quelli di Cere. El duca si parte da Viterbo e vien a Nepi. Item, el Cardinal Orssino è amalato, e si dice sta molto male. Dii dito, di 15. In materia, aver parlato al Cardinal Grimani, zerdi;» l’abatia di le Carzere etc. ; qual disse scriverla a la Signoria. Noto, in l’altra letera par, in concistorio ozi el papa desse I’ arzive-scoa’ di Spalato a domino Bernardo Zane, prothono-tario. Item, esso Cardinal Grimani scrisse una letera a la Signoria, di le soe raxon, molto copiosa. Item, il Zane, prothonotario, ne scrisse un’ altra, come il papa li avia dato l’arcivescoa’, perhò etc., tamen l’ultimo progadi li fo dato il possesso. Da Napoli, dii consolo, di XI. Come di Calabria non era nulla ; et che 9 galie di spagnoli erano a la Manthea venute. E a Yschia si dice esser zonte certe barze di Spagna, e si sospela di armata. E in quelli dì andò fin a Pozuol el gran canzelier e lo generai, francesi, a exortar quelli volesseno esser boni francesi. Item, si solicita la fabrica dii Castel Novo, che per il re Fedrico fo principiata. Item, è stà dito, che in favor di francesi veniva armata di la Signoi'ia nostra in Puia. El vice re si ritrova verso la Cidignola, dove è stato assa’ zorni, non con molta gente ; monsignor di Aiegra è pur in Napoli ; à fato danari assa’ in 1’ Apruzo con maximo detrimento di quelli populi. Item, lo grano in Napoli vai carlini 8 '/a el tuniano, et lo orzo carlini tre etc. A dì XXI fevrer. In colegio. Vene l’orator 335 di Franza, in materia di la letera si scrive a sier Hironimo Donado, dotor, potestà di Cremona, che debbi expedir et exequir la sententia, fata per sier Luca Memo e sier Hironimo Querini, delogadi, in favor di madona Fina, aldendo quelle do done, si duol etc., ut in ea ; et fo conzo certe parole che ditto orator non volleva, et fo expedito la letera. Fono alditi, in contraditorio, sier Domenego Pi-xani, con li oratori dii Polesene, zercha la rota Sa-badina, visto il disegno etc. Da Bologna, fo leto uno capitolo, di 17, scrive Bernardo di Bibiena a Piero, suo fratello. Come è zonto lì uno homo dii signor Zuan Zordan Orsini, vien di Franza, è zorni 7 mancha, et va a Roma con una letera dii re al papa e ducha Valentino, li protesta non dagi impazo a dito Z»ian Zordan con gran parole; e si pur persevera ha comesso a monsignor di Obignì, che li dagi ajuto con le zen-