MCCCCCII, DICEMBRE. 540 Sotoscrition : Vestrce sereni tatis mercatores damasceni S. 244 Die ultimo novembris 1502. Jn majori consilio. Fo posto, per li consieri, una parte di l’infra-scripto tenor et presa. Li dacij di questa cita nostra, si come a tutti c noto, sono reducti ad una pessima condition, con maximo detrimento di la Signoria nostra, ac etiam di la camera nostra de imprestedi, a la qual i didi dacij se devolvano, et sono totalmente per andar in ruina, se opportunamente a quelli non se provede; et quantunque in varij et diversi tempi, per il coleio nostro di 12 savij albora deputato, el sia sta facto molte et varie provisione, a conservatimi et augu-mento de quelli, le qual certo sono sta de non vul-gar protection et redrezamento in bona parte de essi dacij nostri, sì come per esse le/e et ordeni farti chiaramente se vede, niente di meno, acrescendo ogni /orno la malatia de li homeni ad jactura de essi dacij, è etiam necessario per/ornata proveder de opportuni remedij, unde, essendo de pr (esenti extin-clo (il dicto collegio de li 12 savij, a chi speda el far de diete provision, l’anderà parte, che, per auetorità di questo conseio, de ceetero sia comesso al collegio dii serenissimo principe, conseieri et cavi de XL.ta i savij de l’una man et l’altra et li nostri governadori de l’intra’, i qual, insieme congregati, per la mazor parte de cadauno membro, habbino non solum a far da novo tutte et cadaune provision, che a Ihoro quomodocumque parerano utile et necessarie, per augumentatione, governo d rezimenlo de qualunque de li dicti dacij nostri, veruni etiam ad corezer, zonzer et minuir tutti et cadauni ordi ni et le/e sta-tuide per el prelato collegio di 12 savij. Et tutto quello, che per la mazor parte de esso collegio no- * stro, dii serenissimo principe, a bosoli et balote sarà preso, sia fermo et valido, non altramente che per questo conseio preso et statuito lusso. 245 A dì 14 deeembrio. In colegio. Vene l’orator di Franza, insieme con uno fiol fo di Zuan Frescho-baldi, per certo oro dii re dia aver eie., intervenendo Bortolo di Nerli. Di sier Alvixe Mocenigo, orator, date a dì 5, su la campagna di Augusta. Come fo a Yspurch, dove fu honorato et visitato da quelli primarij, e presentateli biava, vin et posse, eh’è eossa insolita far a oratori. E per camino scontrò don Ferando di P Arta, qual va a Trento con rimesse di ducati 5000, per dar a certi balestrieri e /ente. Qual li disse, il re era andato 150 mia di là di Augusta a Vicpurg. Item li disse, le trieve con Spagna fo fate, acciò l’archiducha passi, et col qual il re di romani voi esser a parlamento; e il re è andato per esser a parlar con il conte palatino, con l’arziepiscopo colo-niense et treverense. Da Roma, di V orator, di 7. Zereha il perdon di Santo Antonio, qual si ave per 20 anni e non è compito, vederà di otegnir per li anni fo suspesi. Item, il Cardinal di Santa f li •» parlato, aver auto da legato è qui, che ’1 favoriza lo eretico medico è in prexon ; et ha levato le excomunication a fra’ Francesco Zorzi e asolto; et dice voi castigar ditto ereticho. Or per colegio fo scrito, laudando esso Cardinal, et che ’1 orator lo confortasse a dover punirlo etc. Dii ditto, di 7. Come era zonto lì uno orator di Porosa, venuto per justifìchar Zuan Paulo Bajon, per dubito di foraussiti sono a Roma ; et il Cardinal arborense va a star a Fuligno. Item, di Bologna, di 10 acordo, 0 si ha ; et a hore 21 I’ orator fiorentino intrò in Roma, e li andò con tra la fameia dii papa e de’ cardinali, che fo cossa, che a l’altro orator non fu fata. Dii ditto, di 8. Come ricevute nostre letere, comunichasse al papa in materia pacis, andò da soa santità, e li dimandò che c’è di novo. Li rispose: Bone, sancte pater, e lì comunichò il tutto, vardandolo in la fa za, qual si mutava di color. Poi 11 disse havemo altro di Hongaria ; et che bisognava, hessendo uno capitolo, che non si potesse intrar in la praticha senza voler di li tre collegati, perhò bisognava aspetar il consensu dii re di Hongaria et etiam di altri potentati christiani, quorum interesse agebatur. E 1' orator a questo li rispose, e fè longo discorso, tandem il papa disse, bisognava esser prima con li reverendissimi cardinali. Dii ditto, di 9. Come quella matina fo concistorio ; e prima 1’ orator parlò al Cardinal di Napoli, Santo Anzolo, Siena, Capaze e Grimani, qualli pro-messeno ajutar la materia. Or, mirati in concistorio, era l’oratori francesi, etiam lui orator. E il papa disse di questa materia ; et che bisognava il voler di principi christiani. Or l’orator nostro habuit lon-gam orationem, in justificalion di la Signoria etc., ut in ca, e poi si partì ; e ivi fo poi parlato di questo, et da li do nostri cardinali, Michiel e Grimani, parlato per la Signoria e all ri. El Cardinal Lisbona *