MCCCCCII, DICEMBRE. 552 conienti dar a la soa majeslà per transito o per salvarsi, ina non vosamo, li porti nostri fosse violadi, e.niun dismonti di le armade; et che il porto di 'frane non è capaze, imo è pericoloso etc., ut in ca. E sier Troian Bolani messe di cavar certe parole, che era tutta la sustantia e bontà di la letera. Or andò le parte: 0 non sinceri, 9 di no, 0 dii Bolani, et 109 di la letera; e fu presa. E fu cossa molta notanda, che di la opinion dii Bolani non fosse niuna balo-ta etc. Fu posto, per tutti, tùor libertà il coleio di proveder a li casteli di Brandizo di fanti, monizion etc., et a le altre terre di la Puja. Andò suso in renga sier Vetor Michiel, provedador sopra le camere, confortando si provedi a Brandizo, perchè è loco importa assai. Or fo trovado, li diti castelli esser solo il con-seio di X, perhò non fo posto 0, e li cai provederà. Et per coleio fo serito in Candia, per le galie di Alexandria, prepari le galie e fazi li sopracomiti, li manderemo li danari; et cussi in Dalmatia, Corphù et Puia ditto di far. Et in questa sera vene sier Antonio Sanudo, mio fradello, venuto primo podestà di Charavazo. 250 ’ A dì 18 dezembrio. In colegin, domenega, noto in questa note sier Marin Lion, procurator, morite, qual la sera cenò, et a Imre X morite; era homo da ben. Venel’ orator di Pranza, al qual, per ¡1 principe, li fo ditto la risposta si scrivea in Pranza; e ringra-ciò, e dimandò copia di tal bordine, per poterlo mandar a li soi capetanij. Poi il principe si dolse di la cavazion si facea per quelli di Adda ; si dolse assai, dicendo scriverla a Milan al governador, gran canzelier, e a Lodi ; e havevamo gran raxon, Veneno sier Marin Dandolo e sier Nicolò Pa-squaligo, deputati su le cosse dii Polesene, et acepto-no, dicendo esser pronti etc. J)i Zervia, di sier Zuan Alberto Contarmi, podestà, di 15 et 16. Come marti quelli dii duca andono a do castelli di 1’,arcivescovo di Ravena, videi icet Sangol et Mercha’ Sor'exin, et li combatè, ma non li obtene, e fé assa’ danni. Itcm, hanno l’ochio a Zervia, per esser li giazi, e facili potrà tuorla. E sier Alvise Duodo, è lì, e il camerlengo novo, e lui non restano far ogni provision dì et note, e rompeno le giaze in le fosse ; et che una cuslion si dovea far in la terra, tamen lui remediò. Item, di preparatori di torzi e lumiere fate per il ducha, e ordinato 300 schiopetieri da Forlì; e le zente di Rimano e Pexaro fate venir a Cesena. Item, eri al Porto Cesenadego zonse 16 oratori di Urbino, con 8 stafleri, vano dal ducila, e disseno, si ’1 ducha si porterà bene con lhoro sarà ben; et el dì di Santa Lucia'fo publice in Cesena proclama, niun vadi a far danni nel stato di Urbin, solo pena di la forclia. Item, col ducha, quando si partì de Ymola, era la rnoier dii nostro capetanio di le fantarie. Item, Piti da Bergamo, nostro contestabile, à la ponta, e se li provedi; non hanno bombardieri; et scrive l’artilarìe vi sono. Nota, 0 provision fu fato, ma ben ditto di far; et questo, perchè alcuni diceva non è da creder ne toy Zervia. Di Ferara, dii vicedomino, di 15. Dii passar la note per Po 250 fanti, e doman vien il resto; è stà preparà e svudà le caxe nel borgo di San Lucha. 11 signor è andato a Bel Reguardo a piacer, perchè non à da dar li oficij, justa il solito, qual 1’ anno passato li vendè per ducati 15 milia. Item, è zonti lì tre burchij di sai, va a Cremona; è stà retenuti, ve-derà farli relassar come li altri. Di Eiemagna, di sier Zacaria Contarmi, el cavalier, date in Augusta, a dì 16 novembrio. Come il re li à dito, prega la Signoria per suo amor debbi lassar Nicolò Gondola, raguseo. Da poi distiar fo gran conscio, e lelo la parte di modonei, videlicet, che non vadino più in le conte-stabelarie e cavalier, come è stà preso, nel conseio di X con la zonta, una parte longa e di assa’ capi. Era capi di X sier Polo Antonio Miani, sier Antonio Lo-redan, cavalier, sier Alvise da Molin. Item, poi sier Hironimo Capelo, 1’ avogador, andò iti renga et publicò, in quarantia aver convento per laro di danari di la Signoria Zuan Jacomo Roseto, era scrivati a la taola di l’intrade, conda-nalo etc. E da poi conseio, reduto il principi in cheba, con il coleio et li capi di X, fo proposto di fortificliar li casteli di Brandizo, e terminato mandar nel ca-stelo dii scoio Mathio da Zara, è a Sibinieo, con li provisionati restali, eh’è zercha 00, e il conseio di X darà li danari. Item, scriver al zcneral, mandi qualche galia, et che si scrivi 1’ bordine a li nostri rectori; e qui fo varia opinione. Item, fo parlà di proveder a Ravena e Zervia e mandarli il cornilo inzegner, è qui, et bombardieri, e cussi 4 a Brandizo. A dì 19 dezembrio. In colegio. El principe si reduse, con la quarantia, in coleio, et sier Francesco Foscari, l’avogador, inlroduxe il caso di sier Panfilo Contarmi, retenuto, et perchè da poi disnar dovea compir, fense non si sentir, et cussi non si reduse il conseio; el fuitniale actum.