MCCCCCII, DICEMBRE. 568 dire, a Milan esser sequito novità. Item, su quel di Lugo è zonti 2000 guasconi; et il ducha à fato co-mandamento tutti li soi contestabili, hanno condi-tion di gente paesane, si apresentino a Cesena. Lhoro rectori hanno fato star advertiti li contadini, e à manda a Zervia monition ; pur li citadini si dubita. Copia de una letera di V arcivescovo di Ravena a la Signoria nostra. Serenissime princeps et excellentissime domine, domine mi observandissitne, debita com-mendatìone prcemissa. Hessendo a questi di ivasi li lochi de la sua santa chiesia de Ravena per alcune gente d’arme de l’illustrissimo duca Valentino, so’ recorso a questi magnifici rectori per favore oportuno; et defeso essi lochi quanto ho possuto, non me exibendo adjuto le lora magnificencie, et nè la mia defensione hessendo sufìciente, che tuta volta non vadano inaliti le prede et devastatione, una con el desiderio de adjungere ai proprio dominio essi lochi, recuro al presente a la vostra serenità, si degni circa de ciò provedere con letere comendatitie al signore duca, o con altra opportunità, che cessi tale vexatione, eó magis, essi homeni non havendo dato causa siano molestati, solimi confesano esser- di la chiesia di Ravena et devotissimi di San Marco; et, sono stali promptis-simi sempre ad contribuire vicluaria a la dieta gente d’arme, etiam del proprio et senza pagamento. Sera cosa pia et honestissima prestare adjuto suble-vante a questa chiesia sua, in tale desturbio et opre-sione indebita et non sperata; et cussi ne prego et suplico quanto posso vostra celsitudine senza indu-sia se degni farlo, che in parva mora maximum ■estpericulum, et a quella iterimi atipie iterimi me et esse cosse ex animo recomando; et diutis-sirne et felicissime valeat; et vostra serenità de-mum ne dispona ad beneplacito suo. Ravennce, 19 decembris 1502. Iiumillimus servitor, Franciscus Roverella archiepiscopus Bavennce. A tergo: Serenissimo principi et exceJlentis-simo domino, domino Leonardo Lauredano, Ve-netiarum duci inclyto, domino meo obscrvandis-simo. A dì 25 dezembrio, fo el dì de Nudai. El principe de more fo a messa in chiesia; era el legalo, Franza et Ferara, et da poi disnar vene con le solennità in chiesia. Portò la spada sier Andrea Lo-redan, va podestà a Brexa ; fo suo compagno sier Alvise Moro; e fo predichato per fra’ Francesco Zorzi di San Francesco ; e da poi andono a vesporo, ¡usta il consueto, a San Zorzi, e tornato a caxa el principe col colegio si reduse aldir letere. Ba Roma, di l’orator, di 16,17,18,19,20. Il sumario è questo. In la prima come monsignor de Agrimont, orator francese, li à dito haver, che 38 velie, di I’ armata yspana veniva, era periculate, e una barza scorsa fino in porlo di Napoli di le dite ; e si doleva per il danno di la christianità. Item, francesi hanno auto in Calabria Cosenza e Polenza. Per l’altra, come fo dal papa, qual li domandò la cuxon non era venuto in concistorio, dicendo havia lato bene, per non averlo in commissione. Poi li dimandò, si la pace era fata col turco,dicendo: La Signoria la fazi pur, da tutti sarà laudata. Poi iutrato in Chatnarin si dolse di l’abate Alviano, menava la pralieha ; et di Urbin, par resti alcuni castelli ad haver; e il ducha è in man di Vitelozo. E disse, el duella voria esser Cardinal, dicendo, è anni 16 è mari-dato e non ha usalo con la moglie, et exa minata lo chiama fratello suo, dicendo esso papa non volemo lai chimera in la chiesia, li daremo ducali 5000 de ¡nirada ctc. Item, in I’ altra letera par, il papa sia stà impedì a mandar ducati XI milia al ducha et 3000 per letere di cambio a Rimano. Item, li oratori francesi solicitano il papa a solicitar le zente vallino in Reame ; e il papa si duol stagi tanto a Cesena, e minaza Sinigaia; e quella signoria è reduta in uno castello più forte; e il Cardinal San Piero in Vin-cula à scrito al papa in sua excusatione, lei non aver mai dalo danari al ducha di Urbin, suo fradelo. Item, l’orator bolognese, è ancor lì, solicita le bolle. Item, la pralieha dii papa con fiorentini si strenze. Item, Palumbara si tien per Savelli ; e par si habi trova patente dii ducha, che voi questi casteli si tengi per lui, ma non potrano durar. II signor Julio Orsini, vi hè con zente, à recuperalo alcuni casteli. Item, di Franza è nove, si aspetava la venula di l’archiducha di Spagna, e li havia manda conira monsignor di Lignì et monsignor di Ravasten. Item, dii perdon di Santo Antonio, il papa disse: Lassò compir li 20 anni, poi il confermammo, si saremo vivi, interini arà la confirmation. Ba Ravena, di 23, Jiore 16. Come cavali 2000 di francesi in freta erano levali di Cesena, e, passato il ponte de Ronchi, va verso Forlì; et è sia fato le