li mccccci, aprili;. 12 e cathelani come.a’ nostri, a sporle 300 per nalion; non sa come potrano soportar et è cossa inrevocabile. Spera, continuando le rnude, forestieri starano indriedo; e saria ben le galie tutte diferisse per tutto novembrio la muda, acciò si regulasse, e venendo per tutto octubrio si ara podio. Et cinque grossi na-vilij veniva con specie sono peridi novamente; e de lì è sta fato a marina colli 1200. Aricorda si scrivi in Cypro mandi il tributo consueto al soldani, ali ter sarà garbuio. 3* A dì 7, da matina. In Rialto fo bandizà, perii savij sora la sanità, Ravena e CeSena per il morbo vi era. In colegio fo lo episcopo di Cimi, orator dii papa, va in Hongaria, poi 1' orator di Pranza, demum li do oratori di Panopoli (sic) venuti di Pranza, ritornano per mar. Steteno poche, et subito si partì di questa terra. Fo terminato diman sia publichà la cruciata per fra’ Raphael, et in niun altro locho si debbi predi-char doman. La cassa sarà in chiesia di San Marco. Da Vicenza, di rectori. Come vicentini è molti duri a pagarli soldi cinque per campo; fanno pure/e. In questi zorni, andando lo arsii fato a posta per il zeneral, par che sora Ruigno, Alvixe da la Comare, cornilo, amazò uno. Queritur si l’anelerà in bando. Item, a San Salvador predichava uno frate di San Stephano, di nalion veronese, el qual, predichan-do, disse domenega di l’olivo, che Italia fin 1505 saria dilaniata; e che francesi sariano roti in To-schana; e che di Venetia non poteva dir. Disse dii papa e di reali di Spagna. Or fu dito a li capi di X, qualli feceli comandamento più non predichasse. Et intisi fu fato a requisition di 1’ orator di Franza. Di Ferara. Si ave avisi, Vitelozo con le zente esser aviato a la volta di Pisa. È fama, el re di Franza voi mandar suo exercito e armada per luor Napoli, ma l’orator suo è qui, domino Acursio, cer-cha, quanto el poi, rimover tal fama, dicendo il re prepara armada per mandarla contra turchi. A Milan fono retenuti 12 citadini in castello per suspeto ; e par che, coroti li portonari, havesseno modo di fuzer. E, inteso, per francesi fu fato gran inquisition, mai poteno venir in loro; eh’è signal in Milan sono de’ mali animi contra Franza. A dì 8, fo il zuoba santo. Introe sier Andrea Bondimier, sopracomilo, vien a disarmar galia grossa; e menò li do arsilij di turchi, presi a la Prevesa, scciti di sopra. In chiesia di San Marcho non si predichava. ma su la piaza fra’ Raphael predichò la matina la borila di la cruciata. Vi fu persone 50 milia. La qual si pu-blicheria ordinarie il marti di pasqua, al qual tempo comenzava ; e li danari si convertiva tutti contra in-fdeles etc. Et ozi comenzò il perdoni a 1’ hospe’dal a Santo Antonio. Et la sera vene letere di Corfù, di 25, di la morte di sier Bernardo Bolani, capetanio dii borgo, e vi fu letere di 8,daConstantinopoli, in*merchadanti ; e par Carnali sia pur ussito fuori. Item letere dii zeneral, che inanellava di 18 et 19; il sumario noterò qui avanti, e altre letere di Puia di retori nostri. Et fo mandato a sier Sebastian Moro, primo di la barza, ducati 1000 di sovenzion ; verà a Poveia a conzarla ; e Andrea di Vivian rupe 1’ arboro. Sumario di letere dii zeneral, date in gedia, a la sedia di San Zuane de la Meleda. a presso Alexio, a dì 19 marzo 1501. Comme a dì 8 fono 1’ ultime; e, di 16 galie ha-via, con 10 sole partì a dì 7 da Corfù, e a dì 8 vene a Porto Panormo a luor la fede di zimaroti, e promesse di romper contra turchi di la Valona e Vajusa, a zio nostri brusi l’armada. A dì 9, per la nave dii Saraxim, ricevete letere di la Signoria ; poi, per la fusta portò la nova di la Zefalonia presa, a dì 11, in dromo di la Zimera. Et mandò in Sicilia per tormenti la nave dii Zustignan, à conduto i vini e for-mazi di Candia, qual lassò a discargar a Corfù, e il bc-lingierdi esso zeneral. Etiam manderà in Sicilia la nave Mosla, tornato el sarà a Coriu, a tuor stera 30 milia, parte melerà a Corfù, e parte a la Ca-nia per far biscoti ; e, tornate sarano, farà uno altro cargo per alevar il resto di formenti, e far biscoti, jusla il voler di la Signoria nostra. Lauda sier Lorenzo Loredan, sopracomito, vien in armada etc. ; voi danari, e manda conti. E da Ragusi non ha verità, ma ben dii Coresi fa caso di avisi. Crede il tur-cho non armerà questo anno, pur è bon armar. E a dì 14 ave letere dii conseio di X zercha la materia dii Zante. Tornato sarà, a Corfù anderà lì per far il tutto, poi anderà al Zonchio, e voi andar con 3 o ver 4 galie ivi, il resto lassar a Corfù a conzarle, perchè bisogna. E prima mandò lì sier Antonio da Canal, soracomito, per vardia dii locho, Scrive le pro-vision fece di le galie di viazi, e mandò Antonio Biancho, patron di nave a la Zefalonia con la- soa nave, con bordine vadi a Rodi a star su quelle cro-sare, e aspelar le galie. Scrisse a sier Andrea Foscolo,