282* 629 mccccciii, dine di sigilar li capitoli, et /.orilo il suo messo, die poco dovia dimorar a zonzer, expediria l’orator suo. Item, è venuto a la corte frate Antonio Cor-vato, stato 4 mexi fuori, col qual hanno sotrato, esser stato, per il re, a Ragusi a saper la verità di fuste prese, et di quello à fato il zeneral. Item, a dì primo, zonze li do oratori dii ducha Stefano, valacho, venuti per adatar certe deferentie à col re di Poiana. Item, è morto da felire el dispoti di Rascia senza hrriedi ^ el re à mandato a tuor il dominio di quel stado ; et la serenissima raina è ingrosata, e con soa majestà si hanno ralegrato. Item, dii sizilar di capitoli, li hanno ditto bisogna ritorni il Cardinal ystri-goniense, qual fo primo a farli; et lui, sier Sabastian Zustignan, ringratia di la licentia auta, e sier Zuan Badoer prega si fazi il successor. Ditte letere non era in zifra. Da Brandito, di sier Antonio da Canal, c/overnador, drizata a li capi di X, et posta poi in colegio, data a dì 26 dezembrio. Avisa la di-spensution di le page a quelli provisionati, e aver no-tifichà a li casteli, il conscio di X averli tolto in pro-tetione; et sen alegrono assai. Item, a dì 28 novem-brio gionse lì in porto 4 galie francese, capetanio fra’ Prejan, el qual ha do brigantini e li manda fuori, adeo niun uavilio ivi poi venir, per dubito. Li mandò a dir, per il suo vicario, non volesse far questo, che niuna viluaria veniva. Et, venendo dentro uno schierazo di Brandizo, mandò fuori quelli brigantini a veder de chi era. Or li rispose, havia in cornmission dii re st.ir lì in porto e dannjzar navilij di spagnoli, sì armati come disarmati; et lui gover-nador li mandò a dir venisse nel porto di le Cadeue. Or esso capetanio ussì, poi è ritornato, e intrò nel porto di le Cadene, dove è; perhòesso provedador scrive, acciò si provedi, perchè, stando lì queste galie, non vegnirà alcun navilio lì con vituarie. Et za ditte galie, per il suo star a Monopoli, quasi asediò la terra. A dì 19 zener. In colegio. Vene Sonzim Benzoli, ductor nostro, stato sin bora, con la compagnia, sul Polesene di Ruigo; dimandò alcune cosse. Fo rimesso a li savij. Vene l’orator di Pranza, al qual foli dito di di danni lati per francesi a Molla ; e che Leze dovesse ben convicinar con Otranto; et ditoli di le galie è a Brandizo. Esso orator disse scriveria ; et che, zonte fusse le letere de lì dii re, 0 faria. Da Milan, dii secretano, di là. Come il gran maistro e quelli signori aspetano dii re letere zer-elia Sinigaia, e n¡issici' Zuan .lacomo à cargato molto CENNAJO. 630 il ducha Valentino, e credono il re ne farà provisione, si Roani non impedisse. Item, el balv dii De-giun li ha dito, fin 8 zorni, a Lucera si farà una dieta, per sguizari, per risponder al re zercha Belili-zona ; e che uno cantori è col re, ma Urania, eli’ è quello che tien Belinzona, li è contra. Item, manda alcuni nomi de’ rebelli, che stà ne le nostre terre, li ha dato quelli signori. Di Capo d’Istria, di sier Piero Marcello, provedadór, di là. Come à ’uto uno aviso di la con-clusion di la dieta fata in Lubiana, viddicet che quelli dii paese è stà proposto, che ogniun, ha de in-tràda ducati 100, sia obligà tenir uno homo d’arme, et questo per mexi tre, et stando più stagi a spexe dii re, et li rurali di ogni 20 homeni d’arme uno; e à messo taia al so paese ducati 100 milia; et quelli di Lubiana in zoso, per la taxa, pagano ducati 36 milia, con questo tamen, chi si tien agrevà, si apresenti a la corte; el cussi quelli volcno andar a dolersi a la corte. In questa matina, in quaranti» criminal, sier Antonio Trun, olim avogador, expedì sier Andrea Zustignan, fo conte a Liesna, qual fo intromesso za anni......, per molle poltronie late de lì. Ordito’ avogador lo menoe per darli poca pena, e lui li rispose ; ma, leto alcune letere proprie, posto, per la parte, di procieder, fo: 7 non sincere, 12 di no, 20 de sì;- et fu preso poi, che ’I sia bandito per anni X, di ogni oficio e beneficio da mar; et pagi li ducati 60, tolse per la vesta eie. ; el restituir quanto dirà esso avogador, et cussi lo expedito. Da poi disnar fo pregadi, el volendossi balotar uno credito, dato, per li Ire savij, a li patroni di Barbaria, capetanio sier Bernardo Zigogna, per danni etc., sier Marco Bollani contradixe ; et volendo sier Gasparo Malipiero, è di tre savij, risponder, fo rimessa a uno altro conscio. , El serenissimo principe fé la relation dii frate Galasso di San Francesco, venuto per nome di Ba-joni e Pandolpho Petruzi, a dimandar el signor Bortolo d’ Alviano; et leto la letera di l’Alviano. Fu posto per li savij lhoro, che li sia fato risposta sapientissima, e ben ditata por Gasparo, videlicet averlo veduto volentieri, e nui amar quelli signori; et ohe 1’ unirsi insieme è buono, e, vedendo questo, forsi tal, che tase, si moverà, perchè il tempo è quello conza il tutto, et altre parole di tal tenor. Et 283 sier Zorzi Emo andò in renga, dicendo questa non è la via, ma si lazi provision, a liavena si mandi il signor Bortolo d’ Alviano, come voleva mandar sier Antonio Trun ; et disse che quelli di pregadi erano proprie rogadi a dir il ben dii stado. Et li rispose