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MCCCCCIII, FKBBRAJO.
a citar el Cardinal Ascanio, el Cardinal Vincida, esso Cardinal San Zorzi et il Cardinal Cotona, qual è in Sicilia, che debino comparer a Roma etc., perhò lui, come servidor di questa Signoria, dimanda consiglio. Et esso podestà li rispose, è bon el se intendi col Cardinal Vincula. Dissse ha via spazato uno messo a soa signoria eie.
   Da Cao <T Istria, di 16. Alcuni avisi, qualli non li scriverò.
   Et perchè di sopra ho scripto, el signor turcho haver mandato a li soi sanzachi levino le ofese, qui soto sarà notado la copia et forma dii preditto mandato dii signor turcho.
Exemplum litterarum illustrissimi et excellen-tissimi domini turci ad suos sanzachos, exi-stentes circa confinia illustrissimi Dominii Venetorum.
   Venuto el presente schiavo, lator de questo co-mandamento, mando et comando, zonto che ’1 sarà al sanzacho, et ai loci de la sua jurisdition, che tu sanzacho debbi expressamente devedar, che da qui manzi, non venendo a ti altro mio honorato comandamento, alcuno, sia chi se voglia, non vadi ad dan-nizar, nè offender nè per terra, nè per mar, alcuno loco de alcuno homo de quelli de la illustrissima Signoria de Veniexia, nè in pigliar alcuno schiavo, nè far alcuna altra ofensione ai subditi suoi, nè ai suo’ confini, ma ben statte advertiti, che da lhoro non siati offesi a la improvisa.
    In Constantinopoli, a di 24 dezembrio.
   Da Bavena, di 19, fiore prima di nocte. Come, a dì 17, scrisseno di le artiiarie si conducea per expugnar il loco di Majoli. Ozi hanno aviso, per uno suo, passò eri a presso San Leo, e per letere dii conte di Soiano, che a dì 4 fo scoperto uno tratato nel dito loco di San Leo ; et quelle zente si adunò andorno soto el saxo di San Leo per intrar, secondo lo tratato haveano dentro, con uno Jacomino Sarto e do altri di San Leo e uno pre’ Santo da Tanzano, eh’ è pur di San Leo, li quali concorde da un certo loco, dove è più basso il saxo, gli do-veano tirar suso; et, perchè non veteron il tempo apio in quella nocte, la cosa rimase imperfeta e li fanti partirono, per modo che ’1 ditto prete Jaco-miuo, et doi altri, foron retenuti et hanno confessato il tradimento. Et il zorno poi squartono quel Jacomino ; et se judica, che questo instesso serà se-quito de li altri. Item, per uno suo, tornò di Faen-I Diarii di M. Sanuto. — Tom. IV.
za, come venere passato fu cridato publice un bando, per parte dii duca, che tuli li subditi soy, che fossero l'uora a li stipendij d’altri dovesseno ritornar a casa, soto pena di rebelione e confiscatione de tutti i soi beni ; et che de ccetero non potessero più servir a’ stipendi d’altri. Et ctiam fo fato intender a li antiani di quella terra, per parte dii prefato suo duca, che 1’ era per mandar de lì gente d’arme et pedoni per custodia et securtà di quel loco. Et gli fu risposto, che erano suficienti loco a guardarlo; et che era in desposition di esso duca di mandar quanta gente gli paresse, ma che gli dovesse etiam proveder del viver, perchè lori non haveano per se ; et che non intendeva sentirne graveza alcuna per darli el viver. Et judichano, che questo instesso bando sia andato per tute le sue terre. Item, riceveteno li danari per le zente d’arme.
   Da Byram, di sier Andrea Valier, podestà, di 20. Come a bore 15 passò la ponta 14 navilij con fanti alemani, levati in Trieste, et è andati di longo etc.
    Vene Piero di Bibiena, messo dii conte di Pitia-no, dolendossi di sier Hironimo Pixani, camerlengo di Padoa, che li usa stranij muodi, et non li voi pagar la boleta ; unde fo scrito a Padoa una letera calda contra el ditto camerlengo.
    Da poi disnar non fo nulla etc.
    A dì 23 fevrer. In colegio, fo il zuoba di la ca-za, la Signoria dè audientia.
   Da Milan, dii secretarlo, di 18. Come el gran maistro era ritornato, e li ha dito non si fidar disguizari, e provede di artiiarie a li lochi; dubita di cantoni tien Belinzona. Item, domino Claudio di Ais è stato in Savoia a invitar il duca, vadi a Lion contra l’archiduca, suo cugnato, qual, stato a Lion, verà a Bres a visitar la sorela duchessa. Item, il Cardinal di Bologna, fiol dii generai di Savoja e di Milan, è zonto a Milan, et si parte diman per Roma.
Esso secretario 1’ à visitato, nomine Bominii.
Item, per alcune zente dii gran maistro sul bolognese nel ritorno dii duca Valentino fono ferite, et missier Zuane mandò uno nonlio a Milan a justi-ficarsi. Il gran maistro ozi lo cazò via, termine do bore, a partirsi; à dà che dir a tutti; et li populi è malcontenti al solito.
    Da poi disnar fu fato la caza, e la piaza era tuta neve.
    A dì 2i fevrer. In colegio, fo San Mathio, ve- 337 * neno tre oratori di la comunità di Breza, domino Matheo Avogaro, doctor, cavalier, domino Sigismondo de Buchis, doctor, et domino Iohani Baptista de Piano, doctor, con letere credential di rectori et dii
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