175 MCCCCCl, NOVEMBRE. observar quanto à promesso di far, cussi come nui li observamo di mandar li danari. A dì 20 dito. Nel conseio di X, fu decreto, mandar in Cypro, synico, sier Bernardin Loredam, provedador sora i olicij, quondam sier Piero, con ducati 150 al mexe, per spexe; et questo per richiami si ha di sier Troylo Malipiero, capetanio di Fa-magosia ; dove tamen l’andasse era secretissimo. 81 Per avisi di Pranza. Si ave, il re Fedrico, a dì 2 novembrio, arivò a Lion, dove, fin 6 zorni, si aspelava el Cardinal Roani, e insieme andavano a trovar el re a Bles, per piar acordo insieme. Ditto re Fedrico à portato con lui el forzo de suo robe di valor; perhò si judicha seguirà lo acordo, eo maxime, hessendo seguito le noze e lo acordo tra Maxi-miano, Pranza e Borgogna. E dirò, come disse colui a la barba de’ italiani, loro, con una riga de scritura, hanno diviso uno reame tra lhoro, senza sfodrar spada ; se ne avederemo per l’avenire. Item, lo ar-chiducha di Bergogna se aspeta a Bics, el qual va a visitar il re di Pranza e sua nuora, picola Ha dii re, poi va in Spagna da la moglie, fiola dii re di Spagna, al qual il re e raina di Spagna voi farli dar il jura-mento, come principe, a tutti i soi baroni e terre dii regno ; e si divulga, il re di Franza darà in dota a la tiola el stato di Milan. Item, a Milano è morbo grandissimo e cussi in Monterà e Piarnonte. A dì 23 novembrio. Noi conseio di pregadi lo posto do decime al monte nuovo, numero 07 et 08; item, meza lausa al ditto monte, videlicet a restituir; a pagar, con don di X per 100, una decima per tulio decembrio, 1’ altra por tuto zener, et la (ansa por tuto novembrio con il don. E questo felino, per trovar danari per far armada e altro centra il turcho. Da Roma. Si ave, che ’1 pontifice voleva mandar sua fiola, madona Lugrecia, qual fo maridata prima noi signor di Pexaro, Zuane Sforza, che adirne vive, demum, disciolto el matrimonio, la maridò nel ducha di Bisegie, che fo morto a Roma, qual fo fio di re Alfonso, naturai. Or poi la maridò in don Alfonso, lìol dii ducha di Ferara, primo genito, perhò la voleva mandar a Ferara a marito con gran pompa. Item, mette el papa in bordine el ducha Valentino, con 0000 tra cavalli e pedoni, e dà fama mandarlo a compagnar la sorda a Ferara ; ma fa tajar legni longi por le sue citade 6 altre preparation belliche ; el è opinion, che ’1 voja tuor qualche stado altro in Italia, o ver Urbin, o ver a dosso la Signoria a Ravena, licei questo non sia da creder. A dì 28 novembrio. Vedando sier Zor/.i Nani, fo zenero di missier Agustin Barbarigo, doxe, esserli stà tolto, per li inquisitori, per le sentenlie fate conira la comessaria dii doxe, tuli arzenti, e de zonta esser stà astreto a darli i libri soi proprij, e questo per largo judicio di le do quarantie, se misse tanta meninconia, che si amalo, ita che a di 29 morite. Stete amalado zorni 12. Lo qual si persuadeva aver, per li do terzi a lui lassadi per il doxe, da ducati 30 milia ; ma si crede non harà la mità, dovendo restituir tanto. È da saper, come scrissi di sopra, che sier Alvise Breani, era signor di note, fu retenuto; bora, a di 29, in quarantia, coram principe fo expedito ; confinato a la Cania e staga in prexon fin el se parta ; e, si ’1 rompe el confin, stagi un anno in prexon 81' Forte e torni al bando, con taja di lire 500 a chi lo prendesse. Et questo fo, perchè fece comandamento a uno Zuan, murer, che non lavorasse a cha’ Zane, a Santa Maria Mater Domini, e lui fo asegurado da l’altra parte che dovesse lavorar. E visto el signor di note el so comandamento non esser stà obe-dito, andò la note con la zercha e trasselo di caxa, baiando la sua dona, che era graveda, e volleva difender el marito, et lo il messe in camera dii tormento, et, solo, li fé dar 4 trati di corda, e la dona disperse ; si che, perchè fu sollo signor di note, che, per le leze, non poi dar corda si non 4 a la bancha, fo cussi punito. In questi zorni, sier Zorzi Pixani, dotor et cava-lier, ritornò orator di Hongaria, et referì in pregadi la sua legatione e la bona mente dii re a la impresa contra turchi, et esser vere le rote date a’ turchi, scripte per avanti ; et che ’1 papa havia mandato danari al re per la sua parte ; et che li populi contentano pagar lo ditte (sic), per far questa expeditione. Di Franza, date a Pontione a dì 27, vidi una letera. Come a Paris è il morbo grande. E, zonti li tre nostri oratori, sier Francesco Foscari tre dì da poi si partirà. El Cardinal Roan è zonlo; e si lauda molto di sier Zorzi Corner, e dice ben di Verona. Don Fedrico è a presso tre lige, in caxa di monsignor di Dones, suo parente, etiam dii re. E a la corte è zonto il Cardinal San Zorzi, con bella corte. Le noze è fate dii marchexe di Monfera’, di anni 10, in la fia di madama de Lansan, di anni 12. Lo ar-chiducha di Bergogna si atende in dies, e suo fio à tolto la fia dii roy, di anni 3 in 4. El ducha di Bar-bon è venuto, e quasi tutti li principi di Franza e li savij di Paris dii parlamento. El è slà fate lo sbare per zostrar, e si farà grandissimi triumphi, per le noze e viteria. Et poi, a bore 24, zonse a la corte,