413 • MCCCCCII, Item, l’orator dii caraman fo lì, li lece careze et presentò, et si partì ben edifichato etc. Item, manda ducati 380, tra ti di la cruciala, o ver li tien de lì. 191 Di Eiemagna, eli sier Zacaria Contarmi, el cavalier, orator, date a Castel Cirieh, a dì 28. Corame don Ferando di Larta è andato a Trento, per condur l’artilarie ; el qual voi venir a Venecia, o cornine orator o ver scerete. À scrito a li sor lo honorì ; et il re ha electi oratori in Spagna lo episcopo di Lubiana et esso don Ferando, in Hongaria domino Francesco de Montibus, in Engaltera el signor Constantin Amiti. Item, zercha a le zente dia andar in Reame, par il re voy lu li danari. 11 re è con la rayna; et per quanto li ha dito domino Nicolò Firmian, maistro di caxa di la raina, il re va in Augusta ; di le trieve 0. Da Lion, di sier Marco Dandolo, dotor, cavalier, orator, di 23. Come la raina era amalata ; fo dal Cardinal, e scrive coloquij abuti insieme ; e dii negar il trar di le arme a Spagna li piaque; e disse, il roy à borra mente versso la Signoria nostra. Poi disse: Avemo sguizari con nui, eh’ è in proposito di la Signoria ; e disse non si poi creder a’italiani. 11 roy ha 2000 lanze di la da’ monti. Item, il conte palatino à mandato uno so fiol in corte a star, el qual, poi la morte dii padre, sarà elector di l’imperio. Poi disse : La Signoria vostra l’anno futuro, volendo far novità l’imperador contra il roy, verala cantra ? Rispose l’orator : li tempo darà conscio a tutto. Dii ditto, di 24. Fo dal roy, li disse omnia. Ringratiò la Signoria, e li disse, l’archiducha di Ber-gogna, è in Spagna, à mandato a tuor salvo conduto per tornar e lo farà, licet non bisognava, ma quelli reali fa per darsi reputation. Item, il marchese di Mantoa si aspetava za tre dì, per sizilar con fiorentini, in voce, non in re. Item, la venuta dii Vin-cula è stà suspesa. Item, si dice, il signor Zuane di Gonzaga è col ducha di Urbin ; e francesi dicono : faza quel voia, guardi a non far contra il roy. E il cardiual Roan poi li disse mal dii papa e di Valen-lino. Item, dii ponte di Pizigaton il re voi indusiar, con questo si fazi non li prejudichi etc. Dii ditto, di 25. De coloquij abuti col Cardinal, e di Valentino disse mal ; et lo episcopo arla-tense è lì orator per il papa ; et in Franza si mette reperitagij, che Valentino sarà eazato di stadi per tutto novembrio, a 4 per 100. Item, il ducha di Bergogna à mandato a dir al roy, voria per ostaso il ducha di Barbon ; e il roy dice, manderà per ostasi alcuni altri zenlhilomeni zoveni. NOVEMBItE. 414 Da Milan, di Vicenzo Guidato, secretano, date a 'Lodi, a dì 29. Come il gran maistro eri partì da Milan, vene a disnar a Marignano, e la sera lì, va a Piasenza, poi a Parma ; l’à conipagnato fino lì, e ritornerà a Milan, justa i mandati. El reverendo gran canzelier, resta lì, anderà drio. Item, il roy ha ordinato, oltra le 200 lanze mandate in favor di Valentino, etiam ne manda altre 250; è uno nontio di esso Valentino a solicitarle, et aspetase li danari. Francesi vanno mal volentieri ; e di l’acordo si Irata se ne parla ; il ducha vien biastemato. Et a Milan resta al governo missier Zuan Jacorno Triulzi, et el bayli dii Degiun, e domino Zufrè Carlo. Di Cremona, di rectori, manda letere soe, di 16, domentichate. Avisa, a dì 15 zonse lì domino Laurentio Suarez, orator yspano, venuto sollo, con la valise, a cavallo ; il fiol, con la faniera, è andato per la Alemagna, e lo aspecta lì. Dice partì da la corte sto luio, vene da Saragosa a Barzelona, dove stè uno mexe, poi di Barzelona a Niza, da Niza a Turin, poi a Verzei ; et voria esso orator lhoro rectori havesse mandato a Verzei ; non hanno voluto, ma à posto per le man uno cremonese pratichi». Item, voria saper, si li dia far le spexe o presenti. Et sopra questo 0 li fo scrito, eh’ è signal di no. Di Bergamo, di sier Domenego Contarmi e sier Piero Martello, rectori, di 27. Come à a visi da Rivolta Secha, esser venuto comandamento, per nome di Milan, a quelli dii porto stagi di là etc. Manda la copia di dite letere. Par Bernardin da Corte sia sopra di questo. Da Dizegaton, di sier Piero Michiel, pro ve -dador, di 27. Comme è stà a Cremona, a veder la fabricha dii castello, eh’ è fortissima ; et manderà omnino la parte tocha a Pizegaton di le opere. Di Candia, di sier Zuan Morexini, ducha, e sier Bortolo Minio, capetanio, de 13 et 18 septembrio. Cercha certo oficio, è contra la parte di feudatarij. Item, dimanda monition per quello arsenal, e manda la poliza. Di sier Alvise di Prioli, capetanio di le ga-lie di Fiandra, date in galia, a presso Antona, a penultimo di avosto. Non conseia si mandi più le galie in Antona, per esser stà mal tratadi, e fati assa’ garbugij ; e le zurme volseno paga etc. Item, sier Piero da dia’ da Pexaro, era patron, è rimaso, e lui è montà su la so galia. Da poi disnar, fo collegio per consultar, e vene queste letere : Da Roma, di sier Antonio Zustignan, do-dor, orator, di 28. Comme fo dal papa, li disse