MCCCCCII, DICEMBRE. Fo alditi li oratori ili Vicenza, domino......et domino Hironimo Feramoscha, dolor, et commessi a li savij. Da Barena, di reofori, di primo, a horr, 23. Come il ducha Valentino non era mosso; e il signor Paulo Orssini marti da matina partì da Ymola, e va versso Faenza ; va dicendo aver adatà la liga. Item, lhoro rectori, per dubito, hanno facto redur le biave de li contadini in la terra, e li lhoro animali versso la Pigneta, per più securtà, e à provisto, che le paie siano condute in la terra; tamen mancha bombardieri. Item, manda una letera di uno canonico ra-venate, è a Brixegele, scrive a missier Antonio Franchino, canzelier di lo arzivescovo di Havena, date a dì ultimo novembrio. 11 sumario è questo. Come la liga di desperati è venuti a misericordia ; si aspeta, per via di Toschana, le genie di Vitelozo, eh’ è a Ymola, zonzino; e limi gionse a Ymola uno caro di lanterne e uno caro di torze grosse, fato artificiose contra la pioza e vento. Item, el signor Paulo Orssini se partì questa matina di latenza, con missier Antonio Damonte, e vanno a Urbin a tuor il possesso di quel stailo; tamen non fo vero. 229 Da poi disnar, fo gran conseio, et fato proveda-dor al sai. Rimase sier Piero Duodo, ([uondam sier Nicolò, da sier Lucha Querini, qual fece la consien-tia, era in contumatia di aver refudà consolo in Alexandria, et per viam declarationis, licci la leze fusse chiara, dovia haver contumatia, licci la consuetudine fusse sia al contrario. Or sier Francesco Barbarigo, sier Piero Contarmi e sier Andrea Griti, consieri, messene, che ’1 non si podesse .provar ; et sier Cosma Pasqualigo, sier Nicolò Foscarini, sier Piero Balbi, che ’1 si pron i. Or andò la parte: 88 non sinceri, 549 che ’1 si provi, et 594 che ’1 non si provi; et 0 fo preso, e fo lieentià il conseio, per esser a presso una bora di note; e fo mal fato, a star tanto suso. Era capi di X sier Polo Antonio Miani, sier Antonio Lo-redan, el cavalier, e sier Alvixe da Molin, qualli hanno leze, il gran conseio non poi star suso passa le 24 hore, ergo e te. A dì 5 dezembrio. In coleìo. Vene l’orator yspano, al qual, poi le parole ditoli per il principe, li fo fato lezer la risposta dii senato nostro, rideli-cet: per la liga con Pranza e amicitia con soe alteze di Spagna, non potevemo dir altro, se non pregar ldio trovasse qualche expediente in adatar le dife-rentie tra lhoro. Et l’orator disse ringraciava ; tamen, con li soliti moti, tochò, che stava a Pranza a far mal a la Signoria, et a Spagna a far ben, peritò si pensase ben ; concludendo, il tempo farà co- gnoscer a questa Signoria, lui per nome ili soi reali aver dito il ben. Vene el marchese Gabriel Malaspina di Fosdeno’, per cosse particular, e far riverentia a la Signoria. Li fo dato verba prò verbis. Vene il secretano di Bologna, et eomunichò il successo di lo acordo con il ducha Valentino, qual fo tratato, e a Roma, per via di missier Carlo Grato, e a Ymola per Mino di Rossi ; et che ultimate suo padre era stà mandato a Ymola per la conclusione ; che solum manchava adatar in el tempo di darli il subsidio ili le zente, videlicet, il papa voi per 4 anni più di altri capitoli etc. ; et lese una letera di suo padre. Fo ringratiato .di la comunication. Da Barena, di rectori, di 2, fiore 6 di note. Come, per messi ritornati da Meldula e Furlì, hanno, eri a Meldula gionse uno condutier dii ducha Valentino, con 50 cavali lizieri, e fece cridar una taia contra il ducha de Urbin, che dice si fugiva dii stato : ehi lo piava havesse ducati X milia; e subito fè provision di mandar zente a li passi a guardar, die noctuque, non passino. Item, quel vien ili Forlì ilice aver visto marangoni, a far in pressa il ponte di Schiavonia, sul fiume, distante mia 3 verso Cesena, e stasera sera compilo; et sentì trar certe artilarie versso Faenza, judicha il ducha sia zonto lì. Item, per alcuni vien di Granarolo, hanno, il ducha non cura, che le sue gente portano barde, nè fianchali, ma solo le curaze con elmi, per esser più expedifi. Il ducha è per levarsi; e su quel di Cesena è stà fato comandamento, assa’ numero di contadini stagino in hordine. Da Bologna, Malizino e Ramazoto sono senza compagnia ; e al baslion di San Michiel in Campo si lavorava. Item, il conte di Soiano dubita dii stato suo; e à mandà a far habiti francesi, per potersi levar et fuzer. Da Trevixo, di sier Michiel Salamon, pode- 229 * stà et capetanio. Cercha la Piave, fa gran danno; e perhò si provedi, et si scrivi per li lochi, fazi. Da Molla, di sier Hironimo Naraier, go-rernador, di 8 novembrio. Come la galia, armati tra lì e Pulignan, fè discargar lì la bombarda grossa, il resto di le artilarie a Pulignan ; il corpo di la galia mandala a Brandizo. Item, a Bixegie, Grumo e Quarata è il morbo. Et il vice re francese è stato 19 dì a Barlela, dove à trato ducati 18 milia ; è in questo mezo la duchessa di Barri ha cerchato, per ogni via di fortificharssi in Barri etc. Di Capo d’Istria, di sier Piero Marcello, proredador, di 29. Manda a visi abuti de’ turchi, di Damian di Tarsia, castelan di Caslelnovo, et dii