581 mccccciii, toli di le ter«' di 14; la eonclusion ò, come 1’ è lutto di la Signoria, e a observar e mantenir la lianza, dicendo sin da lhoro non mancherà ; e come el ritornerà a Lion per lo cosse de Italia etc. Poi disse aver lelere di Milan, zercha certa botega à lato quelli di Charavazo sopra Adda, e vende sai. Hem, di quelli veneno con Zuan Maria Visconte a Villa Nova su lo-dexan, <;on li compagni, contra madona Bona Sforza e li dete in nota; e molti di Mozanega fo scrilo fos-seno retenuti ctc. Item, parlò di certo Polesene, è in Adda a presso Cremona, qual è dii suo re, e pur la Signoria tien. Item, dii ponte di Pizegaton voi l’instrumenlo non perjudichi, e cussi fo promesso di farlo etc. Da Itavena, di rectori, di 30. Come, per messi a botila, dicono il ducila alozò a Gradara, et cri si leva, va versso Fano, e don Michiel avanti con le fantarie ; non si sa dove vadino. Da Charavazo, di sier Andrea Barbarigo, podestà, di 16. Come missier Galeazo Visconte e fradelli, quaili hanno juridition in Agnadello, mia 5 de 11, li à scripto, e manda le visente, che i lazi ra-zon in civil e in criminal; e perliò aspeta il voler di la Signoria nostra. Li à risposo in bona forma; linde per colegio li fo scripto dovesse aceptar e dar raxon etc. Noto, intisi li Benzoni dal 3 fino 13 governò Crema. Da Cremona, diJacomo Trccho, di 26. Prega la Signoria non lo abandoni dii benefìcio di Santa Agata concessoli etc. Di Pranza, di V orator, date a Lochies, a dì 16. Come de lì non si parla di altro c-ha de li progressi dii ducha Valentino, e di sguizari revochali. Item, si dice, presto se intenderà una gran nova in Italia; tutti dice conira la Signoria. Item, dubita di nova traina si trata col papa per la venuta di lo e-piscopo di Voliera, tamen il re à bona menle verso la Signoria; tuta via se intende l’ingrossarsi fa ditto Valentino. Dii dito, di 18. Corno il re ritorna a Bles a mezo fevrer; lasserà la raina a Bles, e vera a Lion per le cosse dii Reame e di Perpignan, e per incontrar 1’ archiducha vien di Spagna. Item, il re sempre tien in praticha col re di romani ; et è zonlo uno suo nontio a la corte, sialo 8 dì da ditto re. Item, ' si parla molto di le cosse di Romagna; e verba Ru-bertet, il ducha di Urbin è gaiardo; e si dice la Signoria l’ajuta soto man, e à cazato Zuan Paulo Manfron, acciò el vadi a servirlo; et l’orator a questo rispose molte parole, etc. GENNAIO. 582 Dii ditto, date a dì 20. Come il re era ilo 4 lige fuori per stare alcuni dì, tamen poi ritornò; dò che mormorar a tulli. E intese che parlato col mai-stro di Giaè, ordinò di ritornar a Lochies; e à mandato dal Cardinal, che ritorni. Si dice di li capitoli conclusi con Bologna; e voi la promessa dii re, la farà. E il marchexe di Mantoa, voi liccntia, li lian ditto aspeli la venuta dii Cardinal, e ge le darà. E si dice, venuto il roy a Lion, manderà il Cardinal a Milan. Dii ditto, di 21. Come Rubertet tre volle li disse: Sto papa, sto papa, sto papa etc. Item, il re certo vien a Lion; e dice voler mandar 3000 lanze, olirà quelle sono, et 3000 sguizari et 2000 guasconi, quaili sarano pagati la 4/s per il papa; e in Lin-guadoeba dice ara 800 homeni tl’ arme. Item, si fa varij e secreti consulti, mal si poi intender, pur non resta de investigar e quello averà scriverà. Da Poma, di V orator, di 24. Come si dice, il signor di Chamann, inteso li citatiini si volea dar, è fuzito, alcuni dice è andato a....... altri a Vene- eia, tamen lo acordo si aspeta ; e di Urbin non è ben concorda quelle cosse. Item, V orator di Perosa vene e poi partì. Vene demum uno altro, a juslili-char le cosse di Bajoni, c voler esser fi oli di la Chie-sia, et dal papa auto bone parole è ritornato, tamen tanto mancho è da fidarsi. E il Cardinal arborate, legato, è a Fuligno, e scrive mal di Perosa; perliò si dubita. Dii ditto, di 25. Come li cardinali recluti per lar captila ne la camera dii papaga’, il papa fedir non si sentiva ; e cussi senza lui fu fato li oficij ; tutti parlò e le novi pensieri e dii ducha ditto. Et 1’ orator di Bologna stenta aver la sua bolla ; e scrive cblo-quij abuti con ditto orator bolognese, qual dice, la Signoria à perso una bella occasione, et convegnirà tcnir zelile a Zervia e Ravena, che prima non bisognava, se non le terre di Lombardia guardar. Dii ditto, di 26. Come fo dal papa, per expe-dir le bolle dii perdon di Santo Antonio; disse vederla la mentita. Poi il papa li disse, inlendemo rnissier Lorenzo Suares è sta molto charezato a Venelia, dicendo: Domine orator, credeti, la Signoria farà quello el vuol etc., e coloquij abuti insieme, dicendo: Un’ altra volta vi parleremo di questo. Dii ditto, di 27. Come Trozo era zonlo, che portò danari a Lucha ; di 1’ ingrossar fa il ducha si parla assa’ et si dice torà l’impresa di Bologna o Perosa, perchè Camarin è spazata. El signor e Paulo è lì; e da Urbin rnissier Antonio de Montibus li scrive eie. ; el in Camarin è stà prepara li govcr-