29 mccccci, quanto scrisse, e più, elio il signor ducha havia manda uno suo troinbela a Castel Bolognese, a domandar quello, e si dubita non vi vadi a campo; e, andando, averi dito Iodio. A dì 29. Da poi disnar fo pregadi. Fu dato principio a far li X suvij ; passò solum 4 di 5 si faceva ; zoè sier Ilironimo Foscarini, fo a le raxon nuove, quondam sier Alvise, procurator, sier Luca Querini, fo di la zonta, quondam sier Marco, sier Filippo da cba’ Tajapiera, fo di la zonta, quondam sier Alvise, e sier Piero Trum, camerlengo di commi, quondam sier Alvise ; i savij dii conscio sier Antonio Trum e sier Andrea Gabriel, stati altre liate. Fu posto, per sier Marco Bolani, savio dii conscio, che li consieri si lazi dii corpo di Venexia e non per sestieri, e sier Piero Balbi, savio dii eonseio, messe a l’incontro. E sier Hirouimo da Mulla andò in renga, el fu rimessa la parte predila a uno altro eonseio. Fu posto, di dar liceulia a sier Alvixe Malipiero, provedador a Udene, vengi, per intrar nel conscio di X, lasando a quel governo el thesorier nostro ; et non fu presa la parie. Da Ravena, di 27, hore 20. Come eri ma-tina el ducha si levò da Faenza, e andò con lo exer-cito verso Solariol; et è acampato a una villa, no-miata Camiti, lontan da Castel Bolognese mia 3. Item, è zonli da Furi! certi homeni, i qualli abrotano, questa matina el duca si levò di Faenza ; et in Furli è sta fato una proclama, che tutti castelli che sorto di qua da le alpe, el zorno de San Marcbulario portino el censo suo a Furli, in pena di ducati X mi-lia ; et ita queerit causam de tuor ditti castelli, parte di qualli sono de’ fiorentini. Item, scrivendo, per alcuni venuti dicono le zente dii duca vanno verso Castel Cello, et, hessendo cussi, andari a Bologna, maxime hessendo alozate parte di le zente sue a uno loco nominato Cantalovo etc. A dì 30. Fo eonseio di X. Fato capi sier Luca Zivran, sier Andrea Minoto, e sier Polo Pixani, el cavalier. Da Ravena, di 28, hore 19. Come hanno, Castel Bolognese mandò le chiave a le zente dii ducila, alozate a Cantalovo; e dito campo andò verso Castel San Piero, quale è su la strada dreta, che va a Bologna ; quelli di ditto castello li mandò le chiave. Ilabulo dillo loco, el ducha vene alozar a Ymola; el signor Vitelozo con uno àmbassador francese andò alozar a Castel San Piero ; quali mandorono uno di suo’ Irombeli a missier Zuan Bentivoy, a dir clic ’1 lasasse inlrar ini Bologna i foraussiti. El qual rispose giugno. 30 che ;i questo volea termine do zorni a risponder. El signor Astor di Faenza è a presso el ducha, et non lo lassa partir da lui, e li fa gran dimostratone di benivolentia. In questo mexe.......... Dii mexe di maso 1501. Cerchando el ducha Valentino di sotometer Bologna, aebadete che a di 27 aprii, lussato da po’ si Castel Bolognese, prese Castel Gelfo, Castel San Piero e Medicina, per esser disprovisli, fazando grandissimi danni. Andata la nuova a Bologna, a hore 13, immediate el populo prese le arme in favor di missier Zuan Bentivoy, e mandono 400 fanti a Bu-drio, vicino a li altri castelli persi, loco molto rico ; et, acostatosi* li tiimici, non lo poleuo haver. Deinde fu mandato per le montagne a chiamar homeni, e in do zorni, come fo ditto, haveno in Bologna homeni 15 milia con le arme in mano. Veduto il duca predilto, per relation di soi, mandati in Bologna sotto specie di componersi, che ’1 tratato non li reusiva, il quale lui menava con la fameia de li Ma-rascholi, e veduto la citi in arme in favor dii Bentivoy, et esser sii retenuti li Mareschoti, dubitò venir avanti, et mandò in Bologna Paulo Orsini. El qual concluse acordo con missier Zuane ; che li dagi Castel Bolognese ; e il ducha Valentino rilassa tuie le altre castole prese, e tolte soto protesto di gran fede e unione con quel rezimento; e cussi fenno con-federatione insieme, videlicet che ’1 rezimento li promete dar la impresa di Fiorenza 100 homeni d’arme, 100 cavali lizieri, et 200 fanti. E cussi, adì 7 mazo, dillo ducha tolse el camino verso Fiorenza ; si dice per metcr Piero di Medici in caxa ; e cussi missier Zuane Bentivoy si lo levò d’intorno ; e li Marascoti, per numero 6, fonno fati morir come traditori insieme con alcuni sequazi, e li.altri Mare-scoli, insij dii tratato, non fonno lesi, e tutto si aquietò in Bologna, come di tempo in tempo si ave avisi da Ravena, ut infra. Da Ravena, di 29. Come il duca ha auto al-guni castelli del pian de Bologna ; oltra el Bolognese, castel San Piero, castel Gell'o, hebe uno nominato Mèdesina, in li qual lochi ditte zente sono alozate ; e par el ducha havea intelligentia di haver una porta in Bologna, ma non ha potuto haver effelo. Per esser mia 40 di Ravena i avisi è alquanto tardi, ta-men non inanella di diligentia. In Faenza è il Cardinal Salerno, governador, e la guarda dii duca, spagnoli numero 500, soto il governo di don Michiel, yspano.