MCCCCOr, GENNAIO. 20“2 par die Dio sij co sua majestà nc le opere sue et mandi ad effetto ogni suo desegno. linde già la primaria intention sua è, circha la Ilota de India che partirà questo zener de qui, con quella far guera a );5 ' le nave de India e la Mecha, et serar el passo al soldati), quominus el non possi de cmtero da Calicut et Cugia trazer più speciearie. Per il che par che sua majestà haria bisogno de molto mazor numero per il viazo de India, in perhò che quelle, che al presente se meleito in ponto, non par siano bastante per exe-quir el desiderio de sua majestà, che è de mandar alcune de quelle a la Cophala, dove se trovò la vena nova de l’oro, et algune a Cagin per spezarie, rema-nendo le altre de là per serar a la bocha del Mar Rosso, o dove meglio potesseno, la via al soldano de haver speciarie da quelli logi. Et credase, che se le nave de questa majestà, sono in la armata sua in Levante, tornerano de qui tanto in tempo, che se possino meter in ordene per ditto viagio, se tien che le anderano a quel viazo ; et questo perchè, oltra che questa majestà regia è supra modum affectionata a queste cose de India, ne le qual non li par esser più dificultà alguna, tuta questa corte, etiam la cita et regno è ili questa medenia intentione, perchè obti-nendo le specie, come non dubitano poter obtener, li par in breve tempo potersi far d’ oro et prceser-tim se vegnerano le galeaze venitiane a levar dite specie, le qual da tutti universaliter supra modum sono desiderate. 94 Dii mexe di zener 1501. A dì do. In gran conscio fo messa, per il serenissimo principe, consieri c capi di 40, una parte presa in pregadi, qual se dia balotar a gran conseio, videlicet de continuar far tutti li officij, dentro e di fuora, per uno anno di bando, videlicet da Quar-ner in qua; pagino la mità solamente perhò, licet in l’altra parte si pagasse etiam la mità di la mità dii lieto. Or, senza respeto di bisogni occorriti in tanta ardente guerra col turcho, fu contradita per sier Zuan Antonio Minio, quondam sier Nicolò, pocho era ussito di savij ai ordeni, licet fusse vecliio. El qual parlò con molta facundia, perchè era avochato sapientissimo, e con tal exercitio à vadagnà di gran danari. Et fu per la Signoria mandati fuora di conscio tutti quelli non metevano ballota, etiam quelli portavano i bossolli fonno seradi in seurtinio; e questo fo, perchè ’1 doxe si acorse che ’1 dirave cosse secrete et li bisognava risponder. Et fo per el Minio mal per lui quanto parlò. El qual feccssi molto ga- iardo nel contradir. pensando per questa via venir a gran merito, atento li poveri che vivenode officij lo aria exaltado. El contradicendo, come intisi, (lise in questa scntentia : Serenissimo principe et illustrissimo senato, l’è messo questa parte a mio juditio conira del comandamento de Dio, che comanda a tutti dilige domi-num Deum tuum ex toto corde tuo etproximim tuum sicut te ipsum. Et per esser contrafato a tal precepto perhò in questa guerra tutte le cosse sono andate roverse, perchè non mostremo carità al próximo, zoè ai poveri gentilhomeni, che non hanno da viver. El, anche a la prima parte, [tosta l’anno pas-sado, vulssi contradir, ma io me retini, persuadendone la non se dovesse confermar più. Non vede vu che Dio à mostrato miracolo, che tal parte, posta senza carità, a lui dispiaze, che tutte cosse nostre sono andate roverse per tal injusticia usemo contra i poveri nobeli, che imi zerchemo per questa via luorli el viver, che non volemo se possino mante-gnir qualche officio con le sue fameie ? 1 qual sotto nassudi heriedi perpetui di benefìcij di questa república più cita di suo’ beni paterni, e imi per questa via li volemo privar, e non volemo cognosccr le tri-bulation che ne manda Dio. Che ’1 va missier Antonio Grimani, capetanio zeneral di mar, a di X avosto con vento in pupa a investir l’armata lurcha, ussita di Portolongo, et quando sono uno mio lontau, el vento 5 bonazà e turchi vanno verso Chiarenza e la Polita dii Papa e prendono Nepanto. E per do volte intravene tal miracolo, che, andando la nostra armada con vento prospero per investir turchi, restono in bonaza. Ogniun cognosse, che questo senato ha tre qualità de nobeli, zoo poveri, mezani e richi, niun paga lo angarie, salvo poveri e mezani, e questi sono li primi astroli ; ma li richi, che dio’ 94 * dar un pozo d’oro, non vien constreti a pagar. Cito se fazesseno forzo de scuoder da lhoro, non necessi-taria meter parte de servir di bando per uno anno ; e questo si molerà in consuetudine. Prceterea hanno messo la parto a questo (in ; confermemo questa parte per uno altro anno, a zò che, mandando li exatori a scuoder el campadego, li subdili non se scusi de non pagar e dir: Faza anche i nobeli vostri i officij di bando. El che bisognava dar spesa a la terra, a far do exatori con ducati CO tra lhoro al mexe ; bastava cometer ai vostri rectori e camerlengi che scodesseno da tutti, e non butar via el dinaro. Or, illustrissimo senato, non voiè questa parte, perchè la tuoi el pan de bocha a li poveri nobeli, nasudi Ite-riedi di benefìcij di questo stado; perchè atidareli a