871 MCCCCCIII, MARZO. 87-2 zacha’. Questo, perché par il nostro secretano dimandasse trala di tormenti a li bassa, e quelli non volseno darla, ma questo 3° bassi, Achmet, si levò e andò dal signor a dimandarla. E il signor rispose : Che me conseje tu ? E lui disse : Signor, tu poi compiacerli. E il signor alhora disse: Tu mi consegij il mio contrario, e lo cassò, tamen non à per via vera. Da poi disnar, Jo e compagni, a li ordeni, diman-dassemo el pregadi per nieter le galie di Fiandra al viazo di Fiandra, e non di Antona sollo, ma alcuni di colegio disconsejò, e maxime sier Antonio Tram, savio dii conscio, et te che li capi di X volseno il suo conscio, che pocho importava, et lo con zonta di colegio e di Cipri e di danari; trovono il prò’ per una decima si ha a meter, videlicet l’intra’ di Citadela al monte nuovo ; et fenno altro, che Jo non so. Et in questa matiua fo parlato in colegio, per sier Pollo Capello, el cavalier, savio a terra ferma, cas-sier, che non vi era danari e si dovesse proveder. Sier Pollo Barbo, proeurator, sempre fo di opinion poner angarie, et altri contra, tra li qual sier Alvise da Molin, dicendo esser ducati 200 milia di debitori, et che si vendi e se imbosoli; et avia jn nota il tutto. El questa malina nui savij a li ordeni tolesemo licentia dal principe e da li padri di colegio; nel qual officio Jo, Ira li altri, son stato 5 volle; rimasto in pregadi, a mexi 6 per volta, anni do e mezo, e in gran cosse, le qual tulle ho scripto in li annali e libri mij; ma mi credeva venisse la optata pace dii turco, che gran miraviglia tutti si faceva di queslo, perchè da dì XI zener in qua, eh’ è a presso mexi tre, nulla havevamo dal nostro secrelario da Con-stantinopoli, eli’è cossa di gran momento, e chi à ingegno fa varij pensieri e discorssi. 390* Copia de una letera scrita per la Signoria nostra al re di Anglia. Ea est vis summa; bcnivoìentiae sincerissimique amoris, qui nobis cum regia vestra majestate inter-cedit, ut nihil in utraque fortuna occurrere ei potest cuius participes non efficiamur. Allato igitur nunc nobis nuntio immaturi atque inopinati obilus sere-nissimae reginse consortis majestatis vestra', maximo affecti fuimus meerore atque tristitia, ut ex re qua nihil molestius, nihil displicentius, nihil denique ma-joris mestiliae intelligere potuissemus. Sed quando mente revolvimus, eam esse humanfe natura datam conditionem ac legem, ut mori omnibus contingat, prudentiai parlem esse existimamus, dolorem ratio-ne moderari, et summi Dei nostri optimi, cnjus nutu omnia fiunt, voluntati inberere. Itec omnia scimus regiam vestra in sublimitatem sapientissimam non latere; et propterea longioribus nobis utendunr non esse, divinam clementiam et bonitatem summis pre-cibus exoranlibus, ut ipsam majestatem vestram cum universa prole sibi relieta sospitem et incolu-mem diu telici ter servet, quemadmodum tota mente peroptamus. Data in nostro ducali paiatro, die XXI marcii MDJII. Sumario di una letera di sier Hironimo Contarmi, provedador di V armata, data a San- • ta Maura, et venuta qui a V ultimo di marzo 1503. Come, di comandamento dii zeneral, havia trato le arlilarie erano in Santa Maura, per consignar quella poi a’ turchi, justa i mandati. E, domente el zon-zesse a Corfù, per il zonzer di la nave venia di Cy-pro, di sier Piero Duodo, intese el turco esser morto ; ex quo, mutato consilio, ritornorono l’ artilarie subito a Santa Maura, fortificandola quella meio cha prima. E vene turchi e li dimandò li fosse consigna-da ; non ge la volseno dar, e volendo expugnarla, fono da’ nostri expulsi. E, per saper la verità di la morte dii turco, il zeneral mandò in terra ferma non-tij, qualli riportorono che ’1 turco non era morto, anzi preparava armada a la Vajusa, a la Valona et a Lepanto; à mandato a dimandar chalafati e marangoni a’ragusei e lutti soi luogi, e faceva bufar bombarde grosse a la Valona e Nepanto ; e per questo, nostri fo in gran pensamento etc. Questi regnano al presente. 301 Alexandro sexto, ponlifice maximo, Maximiliano, re di romani, Lodovico Xllmo, re di Franza, Fertinando et Elisabeth, re di Castiglia etc., Yladislao, re di Hongaria e Boemia, Henrico, re di Anglia, Alexandro, re di Polonia, Emanuel, re di Portogallo, Philippo, archiducha di Austria, principe de Yspania, Lunardo Loredan, doxe di Veniexia, Philiberto, duca di Sabaudia, Cesar Borg a, duca di Romagna etc., Hercules, ducha di Fcrara, Francesco da Gonzaga, marchexe di Mantoa, La republica di Fiorenza,